A prima vista, e ad un occhio non esperto, l’erba cipollina dei prati può essere facilmente confusa con le numerose varietà di aglio che si trovano allo stato selvatico, specialmente quando la pianta è al primo stadio di sviluppo e non ha ancora prodotto i fiori; per questo sono molte le persone che, passeggiando nei campi ad inizio primavera, confondono i numerosi ciuffi di sottili fili verdi che spuntano ai bordi dei sentieri campestri per erba cipollina.
In realtà, nella maggior parte dei casi, si tratta di una delle varie specie di aglio selvatico. Anche l’odore può non essere facilmente distinguibile. Per avere la certezza che si tratti di erba cipollina e non di aglio selvatico, l’unica cosa da fare è estrarre una piantina dal terreno e verificare l’apparato radicale: se alla base vi è un bulbo del diametro da 5 millimetri a 1 cm, molto probabilmente si tratta di aglio, mentre se ci sono piccoli bulbilli muniti di radici fascicolate, con tutta probabilità si tratta di erba cipollina.
Questa è una delle caratteristiche fondamentali che differenzia le due specie. Naturalmente quando le pianticelle sono in fiore risulta molto più facile distinguerle.
L’erba cipollina pare sia originaria della Cina da dove, passando prima per la Grecia, si è poi rapidamente diffusa ed apprezzata come pianta aromatica in Europa ed in seguito in tutto il mondo. Si tratta di una pianta rustica, pertanto la sua coltivazione non presenta alcuna difficoltà.
Nella pratica culinaria di quest’erba normalmente si utilizzano solo gli steli finemente tagliuzzati, ma pure i fiori, essendo commestibili, possono essere impiegati in vario modo, sono ottimi cosparsi sulle focacce in cottura e pure sulle pizze, oppure nei soffritti o come elemento decorativo su varie pietanze e insalate.
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Descrizione della pianta
L’Allium schoenoprasum (questo è il nome botanico dell’erba cipollina) fa parte della numerosa famiglia delle Liliaceae.
Si tratta di una pianta perenne munita di bulbilli ovoidali con radici fascicolate. Le foglie sono sottili, lisce, possono raggiungere i 50 cm di lunghezza e più, presentano una struttura cilindrica e cava (tubiforme), nell’insieme formano densi ciuffi che colonizzano velocemente il terreno attorno.
Gli scapi floreali sono eretti, lunghi quanto le foglie e avvolti alla base da guaine marroncine protettive. I piccoli fiori, riuniti in infiorescenze di forma globosa, sono muniti di una corolla tubolare di colore rosa, a volte bianca, raramente viola. I frutti sono rappresentati da piccole capsule che, una vola seccate, rilasciano generalmente due piccoli semi neri ad elevata germinabilità.
L’erba cipollina fiorisce da maggio fino ad agosto.
Habitat: terreno e clima ideali
L’habitat tipico dell’erba cipollina sono le zone paludose come le torbiere, i prati umidi e le risorgive. Pertanto, il terreno ideale è quello umido, calcareo e ben drenato. L’ erba cipollina è un’erba tipica delle zone temperate, ma si adatta bene anche a climi più freddi. Si trova tra i 600 m fino ai 2500 m sul livello del mare.
Predilige l’esposizione al sole, ma cresce bene anche alla mezz’ombra. Essendo un’erba che ama le zone umide, ha bisogno di essere irrigata frequentemente, specie nel periodo estivo.

Semina, moltiplicazione e riproduzione
La semina dell’erba cipollina può essere effettuata a fine febbraio o ai primi di marzo in semenzaio protetto. Le giovani pianticelle andranno poi trapiantate a fine aprile in piena terra. Qui puoi trovare le sementi.
La semina in piena terra può essere effettuata ad inizio primavera direttamente in appositi spazi all’aperto a lei dedicati, tipo aiuole, orto, bordure o prato. Il terreno dovrà essere calcareo, di medio impasto, anche se poco concimato, dovrà però essere ben irrigato evitando i ristagni d’acqua.
La moltiplicazione si effettua in autunno o a inizio primavera per semplice suddivisione dei cespi che andranno trapiantati alla distanza di 30 cm circa tra l’uno e l’altro.
Oppure, prelevando delicatamente i numerosi germogli che la pianta produce e interrandoli distanziati tra loro. Pertanto si potrà usufruire di quest’erba aromatica senza dovere ricorrere ogni anno alla semina, anche se ogni 3/4 anni sarebbe opportuno sostituire le piantine vecchie, indebolite e divenute poco produttive, con altre nuove che garantiranno una buona produttività.
I cespi troppo densi andranno sfoltiti per evitare l’ingiallimento delle foglie più interne e troppo compatte.
L’erba cipollina, essendo un’erba dai fiori molto coreografici e con steli di un bel verde chiaro ornamentale, si presta bene anche come pianta da bordura o per giardini rocciosi.
Coltivazione in vaso
La coltivazione in vaso dell’erba cipollina può avvenire su balconi, terrazzi o davanzali delle finestre, scegliendo zone luminose ed esposte al sole o alla mezz’ombra; questo garantirà di averla a disposizione per la gastronomia praticamente tutto l’anno, tranne il periodo invernale quando la pianta è a riposo.
Malattie e parassiti
Essendo una pianta rustica, la coltivazione di quest’erba aromatica in piena terra, come anche in vaso, non presenta particolari problemi, nemmeno subisce aggressioni fitopatologiche o attacco di parassiti che, anzi, tende invece ad allontanare.
Unica accortezza: occorre mantenere il terreno umido evitando, come per tutte le aromatiche, i ristagni d’acqua.

Raccolta e conservazione
Il periodo migliore per la raccolta dell’erba cipollina è la primavera, quando le foglie, sottili e cave, sono ben tenere e profumate. Vanno tagliate ad 1 cm circa dal suolo servendosi di forbici affilate, partendo dall’esterno e procedendo verso il centro del cespo. Dopo pochi giorni spunteranno nuove foglie di un bel colore verde chiaro.
La raccolta, come già detto, può essere effettuata quasi tutto l’anno, tuttavia dopo i primi tagli le foglie si fanno un po’ più coriacee ed il loro sapore diviene meno intenso; inoltre, troppi tagli indeboliscono la pianta.
I fiori, anche se molto coreografici, andrebbero tolti per consentire alle foglie un maggior sviluppo. Naturalmente non andranno buttati ma, come già accennato, si potranno utilizzare in varie preparazioni.
La conservazione dell’erba cipollina presenta alcune difficoltà; con l’essicazione perde gran parte del suo aroma. Il congelamento funziona meglio: le foglie andrebbero messe in congelatore già tagliuzzate e successivamente utilizzate ancora congelate nelle varie preparazioni culinarie.
Una volta scongelate i tessuti del vegetale si afflosciano, perdono i loro liquidi fisiologici e buona parte del sapore. Pertanto, il modo migliore di utilizzare quest’erba è quello di impiegarla sempre fresca.
Proprietà e usi
Le proprietà di quest’erba sono più o meno simili a quelle delle altre specie di Allium, qualità dovute in prevalenza alla presenza di importanti principi attivi, oligoelementi, vitamine e sali minerali.
Pertanto, anche l’erba cipollina risulta utile nella prevenzione delle patologie cardiovascolari, nel migliorare la circolazione sanguigna e per regolarizzare la pressione sanguigna.
Interessante è anche l’effetto disinfettante dell’apparato urogenitale ed espettorante del catarro bronchiale. Naturalmente tutte queste attività vanno rapportate alla quantità assunta che, nel caso di un minimo utilizzo come erba aromatica, diventa quasi irrilevante. Per questo motivo raramente quest’erba viene utilizzata nella fitoterapia.
Diversamente, l’uso culinario è molto apprezzato ed impiegato in diverse zone del mondo.
Tutte le parti della pianta possono essere consumate: dal bulbo alle foglie, fino ai fiori e ai semi. Il sapore ricorda un po’ quello della cipolla, ma più delicato.
Per valorizzare al meglio l’aroma, le foglie di erba cipollina devono essere utilizzate fresche. Tagliuzzate finemente possono insaporire pietanze, piatti a base di carne o di pesce, risotti, pasta, focacce, pizze, zuppe, minestre, insalate, formaggi freschi, uova sode e altro ancora.
Possono essere aggiunte al sale da cucina, oppure schiacciate e aggiunte al burro per aromatizzarlo. E ancora, si possono frullare insieme ad altri elementi per realizzare delle salse stuzzicanti.
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Storia e curiosità
L’erba cipollina era già utilizzata dagli antichi greci. Pare che in Cina fosse già conosciuta addirittura 4000 o 5000 anni fa. Nel Medioevo era considerata pianta magica e veniva utilizzata in vari rituali.
In particolare, i popoli Celti se ne servivano per allontanare il malocchio, tradizione questa che si è tramandata ai popoli della Germania fino a tempi recenti.
Gli steli dell’erba cipollina, essendo molto elastici, vengono spesso sfruttati per legare insieme piccoli mazzetti di aromatiche miste o avvolgere formaggi erborinati e ricoperti di foglie, oppure per legare crespelle arrotolate e involtini, annodare verdure tipo asparagi e vari germogli da lessare.
Inoltre, essendo coreografici per il loro bel colore vede chiaro, sono spesso utilizzati come elemento decorativo per vari piatti.
L’erba cipollina, insieme al dragoncello, cerfoglio ed altre aromatiche, entra a far parte delle fines herbes (erbe fini in francese), un miscuglio di aromatiche utilizzate dai cuochi francesi nei secoli passati.
Qualora il suo caratteristico odore di cipolla dovesse dar fastidio, basta immergere le foglie tagliuzzate in acqua fredda con poco aceto e un po’ di sale per alcuni minuti, dopo di che, una volta colate, potranno essere utilizzate; risulteranno un po’ meno saporite, ma sicuramente più digeribili.
Nel tempo sono state realizzate diverse varietà e cultivar di Allium schoenoprasum, prevalentemente a scopo ornamentale, dove i fiori sfoggiano vistosi colori.
- Green, Cristina (Autore)