Mirto: scheda tecnica di coltivazione

  • Nome scientifico: Myrtus communis.
  • Famiglia: myrtacee.
  • Origine della pianta: il mirto è originario della macchia mediterranea.
  • Periodo di fioritura: giugno.
  • Varietà principali: esistono diverse varietà di mirto che si differenziano in base alla zona geografica dove si sviluppano.
  • Ciclo colturale: il mirto è un arbusto sempreverde che fiorisce nel mese di giugno e porta a maturazione i sui frutti tra ottobre e novembre.
  • Terreno ideale: sciolto, drenate, profondo. Si adatta bene a svariati tipi di terreno talvolta anche aridi e poco fertili. Terriccio per alberi da frutto 
  • pH terreno ideale: da 6 a 7. Acquista l'apposito tester del pH 
  • Preparazione del terreno: scavare una buca leggermente più grande del contenitore dove è alloggiata la pianta.
  • Messa a dimora: possiamo mettere a dimora la pianta di mirto ad aprile quando le temperature si sono stabilizzate.
  • Concimazione: il mirto è una pianta che si adatta anche a terreni poveri e poco concimati, tuttavia se lo coltiviamo in giardino possiamo durante il periodo invernale apportare letame maturo o stallatico pellettato  per migliorare la produttività della pianta.
  • Clima ideale: il clima ideale per la coltivazione del mirto è quello mediterraneo caratterizzato da estati calde e inverni miti. La pianta resiste bene fino a temperature prossime allo 0 C°, meglio se posizionata al riparo da forti venti, come ad esempio contro un muro ben esposto.
  • Esposizione solare: pieno sole.
  • Sesto d’impianto: possiamo lasciare 1 m tra una pianta e l’altra e 2 m tra una fila e l’altra mettendo a dimora le piante sfalsate tra una fila e l’altra. Ci vorrà comunque parecchio tempo prima che le piante riescano ad occupare tale spazio.
  • Sostegni: solitamente la pianta di mirto non necessita di tutori poiché i rami risultano robusti anche quando la pianta è di piccole dimensioni.
  • Periodo di potatura: possiamo potare le nostre piante di mirto durante il periodo invernale.
  • Potatura di allevamento: il mirto è una pianta molto lenta nella crescita per cui nei primi anni possiamo limitarci a rimuovere eventuali rami secchio o spezzati e a diradare se la chioma risulta troppo fitta.
  • Potatura di produzione: la potatura di produzione o mantenimento del mirto prevede la rimozione dei rami esausti rinnovando quindi di anno in anno i rami produttivi. Possiamo inoltre sfoltire la chiama quando necessario e rimuovere eventuali polloni basali.
  • Attrezzi utili alla potatura: forbici da potatura , troncarami 
  • Irrigazione: il mirto non è particolarmente esigente in termini di irrigazione, possiamo provvedere con degli interventi d’emergenza in caso di prolungati periodi di siccità durante i mesi più caldi.
  • Portainnesto utilizzato: la pianta di mirto non necessita di portainnesto.
  • Pacciamatura: utile per mantenere il suolo più umido nei periodi di maggiore caldo, possiamo effettuare la pacciamatura usando le erbe di sfalcio provenienti dall’area di coltivazione, della paglia o del cippato.
  • Coltivazione in vaso: per la coltivazione del mirto in vaso possiamo servirci di un vaso di grosse dimensioni  e del buon terriccio. Andremo poi a scegliere un angolo ben esposto dove posizionare la pianta.
  • Corroboranti consigliati: zeolite , distillato di legno 
  • Avversità principali: maculatura fogliare.
  • Insetti e parassiti: il mirto è una pianta rustica che difficilmente viene attaccata da parassiti. Le bacche che produce però sono un prelibato spuntino per diversi tipi di volatili.
  • Quando raccogliere: possiamo raccogliere le bacche di mirto durante il periodo invernale, mentre le foglie utilizzate per aromatizzare possiamo raccoglierle durante tutto l’anno.
  • Utilizzi: con le bacche di mirto possiamo creare il famoso liquore tipico della Sardegna che prende il nome di mirto.
  • Moltiplicazione: l’albero di mirto può essere propagato per seme o per talea.
  • APPROFONDIMENTI: lettura consigliata Nel frutteto con il Maestro Giardiniere 

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