Come coltivare le carote in vaso: tecniche e consigli

Le carote sono un ortaggio molto interessante da coltivare in vaso. Nell’orto balcone possiamo infatti dedicare un contenitore di medie o grandi dimensioni per la coltivazione di questa gustosa verdura.

Il suggestivo colore arancione e il sapore particolarmente dolce della radice, fanno della carota un ortaggio spesso apprezzato anche dai più piccoli; motivo in più, per chi ha figli, di intraprendere un’appassionante coltivazione, coinvolgendo i più piccoli e trasmettendo loro da subito la passione per l’orto e per l’autoproduzione.

Forse non tutti sanno che il classico colore arancione delle attuali carote è dovuto a un incrocio tra diverse sementi, effettuata da alcuni contadini olandesi in omaggio a Guglielmo d’Orange; prima di questo fatidico incrocio, infatti, le carote erano tipicamente color viola.

Attualmente esistono diverse varietà di carota che si differenziano soprattutto per il colore e per la forma sviluppata dalla radice.

Oltre alle odierne tipiche carote arancioni che tutti siamo abituati a mangiare, esistono carote color bianche, viola, nere o rosse.

Il nome scientifico della carota è Daucus carota e appartiene alla famiglia delle Apiacee o ombrellifere; quest’ultimo nome in onore al suggestivo e particolare fiore a forma d’ombrello che l’ortaggio sviluppa nel secondo anno di vita.

Periodo di coltivazione, esposizione solare e semina

La temperatura ideale per la coltivazione della carota è compresa tra i 15 e i 25 °C; sopporta bene anche periodi caratterizzati da climi più rigidi, arrestando la crescita con temperature inferiori ai 10 °C.

Resiste inoltre a picchi di caldo estivo, seppur sempre facendo molta attenzione a mantenere il substrato di coltivazione umido per non stressare eccessivamente la pianta che, come reazione, potrebbe montare a seme prematuramente.

In Italia il periodo di coltivazione è molto ampio; infatti, a seconda della regione dove ci troviamo, possiamo iniziare a coltivare le carote dal mese di marzo ed effettuare le ultime semine nel mese di agosto.

L’esposizione solare preferita dalla carota per crescere correttamente e senza patologie è di pieno sole, quindi saranno particolarmente adatti terrazzi e balconi esposti a sud.

Anche esposizioni solari parziali, garantite da balconi esposti a est e a ovest sono comunque indicati per la coltivazione della carota in vaso, specialmente se siamo intenzionati ad effettuare la semina durante i mesi primaverili, avendo quindi a disposizione tutto il tempo necessario, con opportune temperature, per far sviluppare correttamente la radice.

La semina delle carote si effettua direttamente nel vaso di coltivazione definitivo. Questo ortaggio, infatti, mal sopporta i trapianti.

Poiché i semi di carota solo molto piccoli, dobbiamo prestare attenzione a non esagerare per non dover successivamente diradare una quantità eccessiva di piccole carote.

La semina può essere effettuata a spaglio, su tutta la superficie del vaso, mescolando precedentemente i piccoli semini a della sabbia o a del terriccio, servendosi di un secchiello.

Come alternativa, possiamo adagiare dei semi all’interno di un foglio piegato e, muovendolo leggermente con un’estremità rivolta verso il basso, posizionare i semini all’interno del contenitore esattamente nel punto desiderato.

In entrambi i casi i semini andranno poi ricoperti con un leggero strato di terriccio e le piccole piantine appena cresciute andranno diradate affinché le carote rimanenti risultino distanti circa 5 cm l’una dall’altra.

Per chi volesse effettuare la semina delle carote seguendo le fasi lunari, questo ortaggio va tradizionalmente seminato durante la fase di luna crescente, non tanto per esaltare la parte aerea della pianta ma per incentivare la fisiologica lenta germogliazione di questa pianta orticola.

Il vaso adeguato, terriccio e sesto d’impianto

Le carote le possiamo coltivare in contenitori di grandezza molto diversa tra loro. L’unica prerogativa fondamentale, visto lo sviluppo sotterraneo della parte edibile, è l’altezza del vaso, che deve rispettare come misura minima i 30 cm.

Possiamo servirci delle classiche fioriere rettangolari , lunghe un metro e alte 40 cm, particolarmente indicate per la coltivazione delle carote poiché. essendo di grandi dimensioni. il terriccio al suo interno impiegherà maggior tempo ad asciugarsi completamente dopo le irrigazioni, garantendo maggiormente condizioni convenienti per la coltivazione delle carote.

Chi invece dovesse disporre di un terrazzo meno spazioso, potrà optare per un vaso meno capiente, dove all’interno potrà coltivare un numero ridotto di carote.

Il terriccio adeguato alla coltivazione di questa pianta ombrellifera deve essere sciolto, drenante e leggero.

Possiamo utilizzare del terriccio universale da orto , aggiungendo, se ne abbiamo la possibilità, della sabbia che dovrà essere miscelata uniformemente all’interno di tutto il contenitore.

Il sesto d’impianto adeguato per la coltivazione delle carote in vaso deve garantire uno spazio minimo di 5 cm da lasciare tra una radice e l’altra.

Tale distanza assicurerà una giusta esposizione solare e una corretta aereazione a ogni singola pianta, scongiurando la comparsa di pericolose malattie fungine.

Concimazione e irrigazione

Le carote coltivate in vaso necessitano di una concimazione moderata che dovrà essere proporzionata alle dimensioni del contenitore stesso.

Se ne abbiamo la possibilità, quando riempiamo il vaso col terriccio, possiamo miscelare ad esso del compost, concime particolarmente adatto a questa pianta poiché limitato in quanto a percentuale d’azoto.

Chi non dovesse disporre di compost potrà provvedere ad apportare, in quantità ridotta, dello stallattico essicato , utilizzabile anche per la concimazione dei rimanenti ortaggi coltivati nel nostro orto balcone.

Equilibrate e costanti irrigazioni permetteranno alle carote di svilupparsi velocemente e senza subire fisiopatie che potrebbero causare il rallentamento della crescita della radice.

Il terreno di coltivazione dovrà quindi risultare spesso umido, ma senza mai creare ristagni idrici; tra un’irrigazione e l’altra è bene aspettare che l’intero substrato risulti completamente asciutto.

L’intervallo ideale da interporre tra un’irrigazione e l’altra, perciò, dipenderà molto dal periodo climatico, dalla grandezza del contenitore e dallo sviluppo delle carote stesse.

L’orario migliore per effettuare gli apporti idrici necessari sono al mattino presto o alla sera dopo il tramonto del sole, quando le piante potranno idratarsi correttamente senza il rischio che il contenitore colpito dai raggi solari, e quindi particolarmente caldo, faccia evaporare velocemente l’acqua residua.

Mantenimento: operazioni colturali utili

Durante il ciclo colturale della carota, poche e semplici operazioni di mantenimento assicureranno una corretta crescita delle carote.

Possiamo mantenere la parte superiore del terreno libero da eventuali malerbe, che potrebbero crescere e ostacolare lo sviluppo delle carote, rubando umidità e sostanze nutritive.

Molto utile è anche una saltuaria zappettatura del terreno, specialmente se si dovesse formare una compatta e dura crosta superficiale.

Con l’apposita zappetta , possiamo rompere la dura superficie e rendere il terreno nuovamente sciolto e areato, qualità necessarie per far crescere le carote senza particolari resistenze.

Pacciamatura e consociazioni della carota

La pacciamatura consiste nel costituire uno strato isolante di materiale naturale sopra al terreno presente all’interno del vaso.

Questa tecnica serve principalmente per mantenere maggiormente umido il substrato di coltivazione, che al contrario, senza pacciamatura, tenderà ad asciugarsi molto rapidamente per effetto della veloce evaporazione dell’acqua d’irrigazione residua che, non trovando alcun strato isolante, tenderà a evaporare rapidamente.

Allo stesso tempo, pacciamare è utile per limitare la comparsa di erbe infestanti all’interno del vaso e per mantenere lo strato superficiale del terreno morbido e sciolto, quindi ossigenato e ideale per la coltivazione delle carote in vaso.

I materiali più utilizzati per effettuare un’efficace pacciamatura sono la paglia, con la quale potremo formare uno strato di circa 5 cm, oppure dell’apposita corteccia da pacciamatura , che anch’essa andrà posizionata tra le carote fino a formare uno strato di alcuni centimetri.

La carota trae particolare beneficio se coltivata vicino a piante di porro. Questi due ortaggi infatti, quando associati, grazie a delle specifiche proprietà, sono in grado di difendersi naturalmente a vicenda, respingendo analogamente la mosca della carota e la mosca del porro.

Avversità principali della carota: malattie e parassiti

Alcune patologie possono interessare le carote coltivate in vaso, da fisiopatie, a più complesse e pericolose malattie fungine, possiamo inoltre scontrarci con qualche malattia di origine batterica.

Anche alcuni insetti possono infastidire la coltivazione di carote, afidi e mosca della carota sono i più comuni.

Malattie fungine della carota

  • Alternaria: questo fungo si genera con temperature comprese tra i 16 e i 35 °C, in ambienti con elevato tasso d’umidità. L’Alternaria si può facilmente riconoscere per la comparsa di macchie brune a carico dell’apparato fogliare, che tenderanno gradualmente a propagarsi fino a interessare l’intera lamina fogliare. Le stesse macchie di colore scuro possono contemporaneamente comparire sulla radice che gradualmente tenderà a necrotizzare. Nell’orto balcone, per prevenire questa patologia, è indispensabile agire preventivamente adottando buone tecniche di coltivazione, come una corretta aereazione delle piante e un’irrigazione regolare senza eccessi o ristagni idrici.
  • Sclerotina: questa patologia fungina si manifesta a carico della radice che, quando attaccata da questo micelio, sviluppa una muffa biancastra che successivamente evolve in marciume. Come l’Alternaria, per quanto compatibile con la coltivazione in vaso, è indispensabile adottare buone tecniche agronomiche in grado di scongiurare la comparsa di questa pericolosa avversità.
  • Mal vinato: anche questa patologia crittogamica colpisce i fittoni delle carote e si manifesta sviluppando una muffa violacea che in breve tempo evolve a marciume generalizzato a carico di tutta la radice. Come per le altre patologie fungine anche per il Mal vinato i consigli da seguire sono i medesimi.

Fisiopatie della carota

  • Spaccatura della radice: se non adottiamo un metodo sistematico per irrigare le carote coltivate in vaso può accadere che, al momento dell’estirpazione, c’accorgiamo che qualche radice risulti spaccata. Eccessiva aridità del terreno può infatti provocare questa fisiopatia a carico della parte mangereccia dell’ortaggio. Fortunatamente, adottando un buon metodo d’irrigazione come descritto sopra nell’apposito capitolo, difficilmente c’imbatteremo in questa problematica.

Malattie batteriche della carota

Le più comuni malattie batteriche che possono interessare le piante di carota sono la Xanthomonas e l’Erwinia carotovora. Entrambe queste avversità di origine batterica provocano marciumi a carico dei fittoni delle carote.

Una prevenzione generale, seguendo adeguate pratiche di coltivazione, ridurrà notevolmente la possibilità di comparsa di queste malattie batteriche.

Evitare ristagni idrici e mantenere la crosta superficiale del terreno arieggiata attraverso saltuarie zappettature, stando molto attenti a non scalfire i fittoni, aiuteranno gli ortaggi a crescere sani e senza particolari problematiche.

Insetti nocivi per le piante di carota:

  • Mosca della carota: è un parassita col corpo color nero e la testa di colore più chiaro, di lunghezza non superiore ai 5 mm. Gli esemplari adulti depongono le uova nei pressi dei fittoni delle carote e, appena si schiudono, le larve iniziano da subito a scavare gallerie ai danni delle radici, provocando gravi danni e rendendo di fatto non mangiabile l’ortaggio attaccato. Nell’orto biologico e nell’orto in vaso è fondamentale predisporre la consociazione tra carote e una pianta appartenente alla famiglia delle liliacee, come porro, cipolla o aglio, poiché le essenze emanate da queste piante sono sgradite alla mosca della carota.
  • Afidi: sono piccoli insetti di colore variabile da nero a verde, si manifestano in colonie e tendenzialmente si nascondono sotto la lamina inferiore delle foglie. Succhiando la linfa delle piante attaccate, provocano indebolimento generalizzato dell’ortaggio e portano melata sulla parte aerea della pianta che progredisce in fumaggine. Provocando estesi danni a carico delle foglie sono un pericoloso innesco per patologie virali. Nell’orto balcone, per contrastare la comparsa di questo fastidioso insetto, possiamo intervenire con alcuni trattamenti ammessi in agricoltura biologica come il macerato d’aglio, di peperoncino o di ortica. Dopo aver adeguatamente preparato il macerato, andrà filtrato e spruzzato sull’intero apparato fogliare delle piante infestate con l’apposito nebulizzatore .

Quando raccogliere le carote

Riconoscere il momento ideale per la raccolta delle carote è molto semplice; dopo circa 3 mesi dal momento della semina basterà infatti controllare il diametro della parte superiore della radice: se supera il centimetro le carote sono pronte per essere estirpate e consumate.

Questo ortaggio tuttavia è commestibile in qualsiasi momento poiché non deve maturare ma solo ingrossarsi. Possiamo quindi assaporare parte delle carote anche prima del completo sviluppo del fittone, ottenendo anche il vantaggio di non ritrovarsi tutte le carote pronte nello stesso momento.

Dall’orto alla cucina…

Dal punto di vista nutrizionale le carote sono ottimi ortaggi poiché contengono beta-carotene, vitamina C e hanno proprietà antiossidanti.

Possiedono inoltre altre proprietà benefiche, quali la capacità di rafforzare il sistema immunitario, e contengono carotenoidi, in grado di favorire l’abbassamento del livello di colesterolo nel sangue.

In cucina vengo spesso utilizzate crude, come tipico ortaggio di stagione, oppure grattugiate e assaporate sole o in insalata. Possiamo anche semplicemente pelarle e sgranocchiarle come gustoso antipasto; quest’ultima soluzione è spesso approvata anche dai bambini.

Per chi volesse provare, la carota è anche uno degli elementi immancabili per fare il dado vegetale fatto in casa che, una volta preparato, potrete comodamente congelare e utilizzare al bisogno durante i mesi successivi.


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