Come coltivare il radicchio rosso in vaso: tecniche e consigli

Il radicchio è un tipico ortaggio autunnale e invernale, coltivato soprattutto nelle regioni del nord est italiano. Si caratterizza per il tipico colore rosso delle foglie e per il gusto amarognolo che lo rende particolarmente adatto alla preparazione di risotti o pasticci.

Questa pianta orticola si presta in particolar modo ad essere coltivata in vaso poiché le dimensioni, anche una volta raggiunto il pieno sviluppo, restano modeste, solitamente più piccole di un cespo di lattuga.

Il radicchio rosso, inoltre, può essere coltivato anche da appassionati che non dispongono di un terrazzo esposto a pieno sole: basterà infatti disporre di un balcone orientato a est o a ovest per poter far crescere correttamente il radicchio.

Laddove il vaso di coltivazione sia stato posizionato in piena esposizione solare, cioè rivolto verso sud, lo sviluppo costante delle piante di radicchio sarà maggiormente favorito dalla continua spinta dei raggi solari, che permetteranno alla pianta di formare il classico cespo rosso con qualche settimana d’anticipo.

Esistono molteplici varietà di radicchio, le più famose sono state tutte selezionate in città o paesi veneti da cui prendono anche il nome: Castelfranco, Chioggia, Treviso, Verona, ecc.

Per tutte le diverse varietà di radicchio appartenenti a ogni specifica zona geografica, sono state selezionate varietà precoci, pronte al consumo per il mese di novembre, e varietà tardive, che vanno raccolte e consumate durante tutto il periodo invernale.

Il nome scientifico del radicchio è Cichorium intybus e, proprio come la lattuga, appartiene alla grande famiglia delle Composite.

La coltivazione in vaso è tuttavia abbastanza semplice; descriveremo in questo articolo tecniche agronomiche e daremo qualche consiglio utile affinché anche i coltivatori meno esperti riescano ad ottenere un buon raccolto, possibilmente stimolando e invogliando alla coltivazione di questo gustoso ortaggio anche hobbisti orticoltori, residenti nelle regioni italiane dove il radicchio ancora non viene considerato un ortaggio primario della stagione autunnale.

Periodo di coltivazione, esposizione solare e semina

La temperatura ideale per coltivare il radicchio rosso è compresa tra 10 e i 20 °C; sopporta anche temperature più alte, poiché viene trapiantato in pieno campo, o in vaso nel nostro caso, a partire dal mese di agosto.

Proprio a partire da questo mese, possiamo trapiantare le giovani piantine di radicchio nel vaso di coltivazione che dovrà essere posizionato con buona esposizione solare.

Per chi volesse provare a coltivare il radicchio rosso partendo dal seme, il mese indicato per effettuare le operazioni di semina è luglio.

Procuriamoci i semi della varietà che più ci piace, del terriccio universale  da orto e delle apposite vaschette da semina (come alternativa vanno benissimo anche le vaschette da semenzaio  biodegradabili).

Riempiano tutti gli spazi della vaschetta col terriccio e pressiamolo delicatamente con le dita affinché rimangano circa 2 cm di spazio dal bordo superiore. Adagiamo un semino per ogni postarella e ricopriamo tutti i semi con mezzo cm di terra.

Innaffiamo delicatamente e manteniamo umido il terriccio fino a quando non vedremo i primi germogli spuntare.

I vasetti o le vaschette di germinazione dovranno essere posizionate in mezz’ombra, o riparate dal sole diretto con teli ombreggianti.

Dopo circa 30 – 40 giorni dalla semina, le piantine di radicchio saranno alte circa 5 – 7 cm, misura ideale per essere trapiantate nel vaso definitivo.

Le operazioni di semina del radicchio rosso vanno effettuate durante la fase lunare calante, sfavorendo quindi la possibilità che le giovani piantine montino a seme precocemente.

Il vaso adeguato, terriccio e sesto d’impianto

Per la pianta di radicchio, le misure minime che deve rispettare il contenitore di coltivazione sono di 20 cm per quanto riguarda il diametro se volessimo utilizzare vasi rotondi, e di altrettanti centimetri come misura da rispettare in altezza per contenitori quadrati o rettangolari.

A chi dispone di ampio spazio sul proprio balcone, consiglio tuttavia di utilizzare un vaso medio-grande di forma rettangolare; se ne trovano in commercio di lunghi 1 metro e di altezza e larghezza 40 cm, come questo .

All’interno di questo spazioso contenitore possiamo piantare fino a 5 o 6 piante di radicchio, ottenendo quindi un numero soddisfacente di cespi che basteranno alla preparazione di svariate ricette per tutta la famiglia.

Se utilizziamo il vaso prescelto posizionando sotto di esso il sottovaso, operazione indispensabile per chi abita in condominio, prima di inserire il terriccio di coltivazione dovremmo adagiare, sul fondo del vaso, uno stato di materiale isolante: 2 – 3 cm di ghiaia o d’argilla espansa , che impediranno alle radici di arrivare a diretto contatto con l’acqua stagnate raccolta dal sottovaso.

Successivamente a questa operazione, possiamo introdurre nel contenitore il terriccio, che dovrà garantire qualità di drenaggio e leggerezza.

Il pH ideale per la coltivazione del radicchio rosso è compreso tra 6 e 7.

Il sesto d’impianto del radicchio in vaso deve garantire la giusta aereazione e luce diretta per ogni singola piantina; per contenitori di diametro 20 cm possiamo quindi coltivare una pianta sola, mentre, utilizzando contenitori più capienti, basterà garantire almeno 30 cm tra una pianta e l’altra.

Utilizzando il vaso rettangolare precedentemente descritto, possiamo sistemare le piantine a zig zag aumentando quindi il numero di piantine coltivabili all’interno dello stesso contenitore.

Concimazione e irrigazione

Il radicchio rosso, per crescere correttamente, necessita di un terreno ricco; possiamo quindi ammendare il terreno di coltivazione con del letame maturo o del compost.

Per chi non riesce a reperire questi concimi, potrà servirsi dello stallatico pellettato , che dovrà essere miscelato all’interno del vaso insieme al terriccio durante la fase iniziale di preparazione del vaso.

Le dosi di concime da miscelare al terreno dovranno essere proporzionate alla grandezza del vaso stesso, ricordando che lo stallatico essiccato dovrà essere utilizzato con un decimo del peso rispetto al letame maturo.

Il giusto ed equilibrato apporto idrico non deve mai mancare: il radicchio, infatti, ama un terriccio di coltivazione spesso umido, ma senza mai creare pericolosi ristagni idrici.

Nella prima fase di coltivazione, cioè nel mese di agosto, dovremo aver cura di irrigare le giovani piantine di radicchio almeno due volte al giorno, favorendo la costante crescita dei vegetali e, di pari passo, diminuendo la possibilità che il caldo e l’aridità del terreno stressino eccessivamente le piante, favorendo anticipatamente l’infiorescenza, che rovinerebbe l’intero raccolto.

Dal mese di settembre e via via col venire dell’autunno, aiutati anche dalle temperature in calo e da piogge più ricorrenti, possiamo diminuire le irrigazioni manuali, avendo però sempre cura di controllare giorno dopo giorno l’adeguata umidità, che non dovrà mai mancare all’interno del contenitore.

radicchio rosso di treviso

Mantenimento: operazioni colturali utili e pacciamatura

La coltivazione del radicchio in vaso non richiede particolari operazioni colturali da effettuare durante il periodo di vegetazione della pianta.

Possiamo estirpare eventuali erbe spontanee che cresco all’interno del contenitore e che potrebbero infastidire le piccole piante di radicchio.

Attenzione alla sgradita visita di qualche lumaca, che potrebbe raggiungere il vaso di coltivazione attirata dalla cicoria, di cui ne va ghiotta. Se dovessimo accorgerci della presenza di questo mollusco, dovremmo rimuoverlo manualmente e depositarlo in un’area verde distante dal nostro orto balcone.

Una copertura dello strato superiore del terriccio contenuto all’interno del vaso favorisce il mantenimento di umidità a beneficio del substrato di coltivazione.

Possiamo effettuare la pacciamatura con della paglia, stando attenti a non depositarne uno strato troppo alto che potrebbe infastidire e ombreggiare eccessivamente le piccole piantine di radicchio, o, come alternativa, adagiare sul terreno uno strato di 3 – 4 cm di corteccia da pacciamatura .

Imbianchimento del radicchio

Il radicchio più gustoso e più famoso, conosciuto e reso celebre in tutto il mondo, è il radicchio tardivo di Treviso; ma non tutti sanno che, prima di essere commercializzato, questo particolare radicchio subisce un imbianchimento forzato.

Privando la pianta per un determinato numero di giorni dei raggi solari, essa smette di produrre clorofilla, sbiancando e rendendo particolarmente morbide e croccanti le foglie di cui è composto.

La raccolta del radicchio tardivo di Treviso avviene a partire da novembre e, generalmente, dura per tutto il periodo invernale, fino al mese di febbraio.

Come stabilisce il disciplinare, a livello intensivo il cespo di radicchio può essere raccolto dal campo solo dopo aver ricevuto due brinate, importante fattore climatico che ne determina il gusto e la croccantezza; questa tecnica di coltivazione possiamo replicarla anche per il radicchio coltivato nell’orto balcone.

Subite almeno due brinate, o più, le piante di radicchio sono pronte per essere estirpate e riposte in una vasca con uno strato di almeno 15 cm di sabbia. A livello domestico possiamo utilizzare una piccola vaschetta di plastica alta almeno 20 cm.

Adagiamo i radicchi nella vasca prescelta, sotterrando nella sabbia la radice delle piante. Lo scopo sarà quello di mantenere in vita i vegetali e stimolare lo sviluppo delle piccole coste interne del radicchio, ancora sane e preservate delle gelate.

Il contenitore dovrà essere riposto in un luogo semi buio e la sabbia dovrà essere mantenuta costantemente umida; la temperatura ideale per effettuare correttamente l’imbianchimento del radicchio di Treviso è all’incirca di 14 °C.

Dopo 15 – 20 giorni di imbianchimento forzato, i radicchi saranno pronti per il consumo; a questo punto basterà eliminare le foglie esterne, che risulteranno le più danneggiate, e mantenere il croccante e saporito cuore centrale che nel frattempo sarà cresciuto.

Avversità principali del radicchio: malattie e parassiti

Alcune problematiche legate alla coltivazione del radicchio posso infastidire le piante coltivate in vaso. Tra le più comuni possiamo trovare alcune patologie crittogamiche, scaturite quasi sempre da eccessiva umidità atmosferica o da ristagni idrici nel terreno.

Anche alcuni piccoli animali invertebrati, come le lumache e le limacce, possono creare seri problemi alle piante di radicchio o, in altri casi, possono presentarsi bruchi fitofagi molto ghiotti di questa pianta da orto.

Malattie fungine del radicchio rosso

Una delle malattie fungine che può attaccare maggiormente il radicchio è l’oidio, conosciuto anche come mal bianco per le tipiche macchie di muffa di colore bianco che lascia sulle foglie.

Nell’orto balcone prevenire questa patologia è fondamentale; dobbiamo fare molta attenzione a non esagerare per quanto riguarda l’apporto idrico e, soprattutto durante le irrigazioni, se effettuate manualmente, è molto importante fare attenzione a non bagnare le foglie del vegetale ma solo il terreno di coltivazione.

Altre malattie fungine di diversa origine possono comparire sulle piante di radicchio: si possono notare per la presenza di marciumi fogliari, marciumi del colletto della pianta, necrosi delle foglie e macchiature clorotiche sempre a carico dell’apparato fogliare.

Per prevenire queste fastidiose complicanze, che talvolta possono rovinare l’intero raccolto, dobbiamo agire preventivamente, con buone pratiche colturali, da un adeguato sesto d’impianto, a una corretta esposizione solare, per finire con una bilanciata e costante irrigazione.

Insetti nocivi per le piante di radicchio

  • Chiocciole e limacce: le chiocciolesi differenzianodalle limacce poiché le prime sono costituite, oltre che dalla parte invertebrata, anche da un guscio duro, e sono conosciute comunemente come lumache, mentre le seconde non possiedono il tipico guscio protettivo, ma sono costituite solo della parte molle.
    Entrambe appartengono alla famiglia dei gasteropodi e sono molto ghiotte delle tenere foglie di lattughe e cicorie, tra cui anche il radicchio rosso.
    Nell’orto balcone tuttavia la loro presenza non è scontata, poiché tendono a stabilizzarsi in luoghi con folta vegetazione e costante umidità.
    Per chi dovesse coltivare l’orto balcone in cortile, o sopra un terrazzo confinante con prato o altra vegetazione, l’indesiderata visita di questi piccoli animali è sicuramente facilitata.
    Come primo intervento che possiamo effettuare, appena c’accorgiamo dei danni provocati dalle lumache, è la rimozione manuale, che dovrà avvenire nelle ore serali, in presenza di buio, momento più indicato in cui questi voraci invertebrati preferiscono cibarsi.
    Se ancora infastiditi dal problema, possiamo eventualmente intervenire con del lumachicida biologico , da collocare nei pressi del vaso.
  • Larve di nottue: le larve di questo insetto sono bruchi fitofagi che si nutrono voracemente delle foglie di cicoria.
    Nell’orto balcone, poiché la coltivazione di radicchio avviene in scala ridotta, possiamo controllare questi piccoli bruchi con degli interventi manuali. Come per le lumache, anche le larve di nottua preferiscono cibarsi verso le ore serali o notturne.
    Come alternativa, possiamo trattare le piante attaccate col bacillus thuringiensis, prodotto ammesso in agricoltura biologica che possiamo comodamente trovare presso i negozi specializzati.

Quando raccogliere i radicchi

A seconda della varietà coltivata, il radicchio rosso da cespo si può raccogliere a partire dal mese di ottobre per le varietà precoci, mentre per le varietà tardive la raccolta solitamente inizia a partire dal mese di novembre.

Nell’orto balcone, possiamo recidere l’intero cespo a livello del terreno, prelevando i radicchi a scalare, a seconda delle necessità familiari.

Le foglie esterne, che risulteranno le più compromesse dal freddo, vanno eliminate, mentre il cuore dell’ortaggio apparirà del classico colore viola scuro e le foglie saranno perfette per la preparazione di gustose ricette.

Per chi avesse messo a dimora il radicchio tardivo di Treviso, al momento del raccolto potrà scegliere se consumarlo subito o se effettuare prima la tecnica dell’imbianchimento, come descritto sopra nella sezione dedicata.

Dall’orto alla cucina…

Nel nord est italiano, e soprattutto nelle città venete, rinomati ristoranti attendo il periodo autunnale e invernale per la preparazione di tipici piatti a base di radicchio.

Una delle ricette più gustose e prelibate è il celebre risotto al radicchio rosso, monte veronese e amarone, che unisce al gusto delicatamente amarognolo del radicchio di Verona, il sapore intenso dello storico formaggio veronese e i profumi esaltanti di uno dei vini rossi più famosi e pregiati a livello mondiale.

Molte altre ricette si possono preparare partendo dall’ottimo radicchio casalingo: da pasticci vegetariani a secondi piatti sfiziosi, o elementari insalate composte da radicchio rosso semplicemente servito con condimento a piacere.


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