Il sedano è un ortaggio molto utilizzato nella preparazione di svariati piatti. Per questo, chi non possiede un giardino dove poter ricavare un orto, può creare l’orto in vaso coltivando molte verdure, tra cui anche il sedano, direttamente sul proprio balcone.
Il sedano, ortaggio particolarmente predisposto alla coltivazione in vaso, necessita di un contenitore di medie dimensioni, un buon terriccio adeguatamente ammendato e s’accontenta d’una moderata esposizione solare.
Il nome scientifico del sedano è Apium graveolens e appartiene alla famiglia delle Apiacee.
Questa pianta erbacea, dal ciclo colturale biennale, è originaria del bacino del Mediterraneo, conosciuta e coltivata sin da tempi antichi, anche nella civiltà Egizia dove il sedano era pure annoverato come pianta officinale.
Periodo di coltivazione, esposizione solare e semina
La temperatura ideale per coltivare il sedano è compresa tra i 15 e i 25 °C, sopporta bene anche temperature leggermente inferiori fino ai 7 °C, limite sotto al quale la pianta arresta la crescita.
A seconda della regione in cui viviamo, possiamo quindi iniziare la coltivazione del sedano a partire da aprile o maggio, ovvero quando possiamo escludere ritorni di freddo intenso e anche le temperature notturne si stabilizzano su medie superiori ai 10 °C.
Il contenitore dove coltiveremo il sedano dovrà essere posizionato in mezz’ombra, condizione ideale per lo sviluppo e la corretta crescita delle coste di questa pianta.
Balconi esposti a est o ovest, che ricevono luce solare diretta per mezza giornata, sono i più adeguati per la coltivazione del sedano.
Chi invece dispone di un terrazzo o di un plateatico esposto a sud, quindi in piena esposizione solare, potrà comunque cimentarsi nella coltivazione del sedano, magari posizionando il vaso di coltivazione affinché sia ombreggiato da un’altra pianta, alta e dallo sviluppo fogliare mediamente fitto come ad esempio la melanzana, ottenendo pertanto, nei mesi più caldi, un’ombreggiatura parziale vantaggiosa per la pianta di sedano.
Chi desidera coltivare il sedano partendo dai semi, potrà effettuare l’operazione di semina a partire da marzo, riponendo poi i vasetti in semenzaio protetto.
Possiamo utilizzare delle classiche vaschette a scompartimenti da semina oppure gli appositi vasetti di torba da 4 – 5 cm di diametro. Riempiamo i vasetti con del terriccio universale pressandolo leggermente con le dita; a questo punto possiamo posizionare 2 – 3 semini per ogni vasetto, ricoprendoli con un leggero strato di terra.
Posizioniamo i vasetti dentro al semenzaio che dovrà precedentemente essere predisposto in posizione solatia.
Aspettiamo con pazienza i primi germogli, avendo cura di mantenere sempre umido il terriccio all’interno dei vasetti.
Dopo una settimana dalla germogliazione di tutte le piantine dovremo diradare i giovani fusticini di sedano mantenendone solamente uno per vasetto: il più vigoroso e sviluppato.
Dopo circa 40 – 50 giorni dalla comparsa dei germogli, in concomitanza di temperature più miti, le piante saranno pronte per essere sistemate nel vaso definitivo.
L’operazione della semina del sedano può essere eseguita anche direttamente nel vaso definitivo, seguendo gli stessi consigli sopra descritti per la semina nei vasetti, con l’unica differenza che non usufruendo del semenzaio aspetteremo circa un mese per effettuare questa operazione.
In entrambi i casi, per chi vuole eseguire le operazioni di semina seguendo le fasi lunari, il periodo di luna calante è maggiormente indicato per la semina del sedano.
Il vaso adeguato, terriccio e sesto d’impianto
Il contenitore che ospiterà il sedano dovrà garantire una profondità di almeno 25 cm e una misura analoga per quanto riguarda diametro o lato del vaso utilizzato.
Se desideriamo coltivare più piante di sedano possiamo utilizzare più vasi di modesta misura oppure possiamo servirci di un unico contenitore di medio – grandi dimensioni, come le classiche fioriere rettangolari , ideali per poter coltivare svariate piante.
Se utilizziamo il sottovaso non dobbiamo dimenticarci di adagiare sul fondo del contenitore uno strato di materiale drenante, costituito da normale ghiaia o argilla espansa : 3 – 4 cm saranno sufficienti per creare uno strato isolante che fungerà da barriera tra le radici delle piante e l’acqua stagnante accumulata dal sottovaso dopo ogni intervento d’irrigazione.
Il terriccio che utilizzeremo dovrà essere sciolto e areato; in parte possiamo reperirlo presso l’orto di un amico, o in campagna dove possibile prelevarlo, e in parte possiamo utilizzare del buon terriccio universale da orto .
Il sesto d’impianto adeguato per la coltivazione del sedano in vaso è di 20 cm da lasciare tra una pianta e l’altra. Disponendo di grandi fioriere, possiamo effettuare il sesto d’impianto a zig zag oppure su 3 linee con quella centrale sfalsata rispetto alle piante delle altre due linee.
Concimazione e irrigazione
Nel momento della preparazione del vaso di coltivazione possiamo mescolare al terriccio una modica quantità di concime. Il sedano, infatti, per un corretto e costante sviluppo, necessita di una buona quantità d’azoto, che spingerà la pianta a costituire un rigoglioso apparato vegetativo.
Per chi ne ha la possibilità potrà utilizzare del letame maturo o del compost, che andrà proporzionato in base alla grandezza del contenitore stesso.
Chi non riuscisse a reperire nessuno di questi concimi potrà servirsi di stallattico pellettato , considerando che, poiché essiccato, dovrà essere utilizzato con rapporto del peso 1/10 rispetto al classico letame.
L’irrigazione del sedano in vaso dovrà essere costante ma senza creare pericolosi ristagni idrici. A seconda del periodo di coltivazione, e dell’esposizione solare della pianta, possiamo intervenire ogni qualvolta noteremo il substrato di coltivazione asciutto.
Per gestire al meglio le ripetute irrigazioni che dovremo garantire nel corso del ciclo vegetativo del sedano, possiamo servirci di un semplice ma efficace impianto d’irrigazione (composto dal kit centralina e tubo gocciolante ), che permetterà al coltivatore di poter irrigare automaticamente tutte le piante presenti nell’orto balcone. Sistema efficace anche nel caso che si volesse passare qualche giorno distante dalla propria abitazione.

Pacciamatura e consociazioni del sedano
Durante il ciclo colturale del sedano, per evitare che crescano erbe spontanee all’interno del vaso, possiamo distribuire su tutta la superficie del contenitore uno strato di materiale pacciamante.
Alcuni centimetri di paglia o di corteccia creeranno una barriera naturale che, oltre a sfavorire la crescita delle malerbe, favorirà una prolungata umidità all’interno del contenitore dopo ogni ciclo d’irrigazione.
Pertanto l’apparato radicale delle piante di sedano avrà a disposizione maggior tempo per idratarsi correttamente, e il coltivatore, nel contempo, otterrà un notevole risparmio idrico effettuando meno interventi d’irrigazione durante l’arco della settimana.
Visto lo sviluppo modesto delle piante di sedano (che possono al massimo raggiungere i 40 cm d’altezza), durante il periodo estivo questa pianta orticola la si potrà consociare a piante solenacee come il pomodoro, usufruendo dello spazio che verrà lasciato tra una pianta e l’altra nel caso volessimo coltivarle come consigliato nell’articolo dedicato alla coltivazione del pomodoro in vaso, usufruendo di vasi di generose dimensioni.
Possiamo anche consociare il sedano a piante di porro, sempre se volessimo usufruire di contenitori medio – grandi.
Imbianchimento dei gambi di sedano
L’imbianchimento del sedano è una tecnica adottata da molti coltivatori al fine di ottenere gambi di qualità e gusto migliore.
Questa tecnica si effettua circa un mese prima del raccolto, quindi grossomodo nel mese di agosto, legando tutte le coste del sedano ben strette tra loro con uno spago, appena sotto le foglie. Così facendo, i gambi stretti tra loro non permetteranno alla luce solare di filtrare all’interno della pianta, diminuendo la fotosintesi e avendo come effetto un graduale imbianchimento delle parti meno colpite dal sole.
Dopo circa 30 – 40 giorni dalla legatura, ovvero nel mese di settembre o ottobre, prima che le piante di sedano appassiscano, possiamo estirparle e prelevare la parte di nostro interesse, che nell’ultimo mese avrà raggiunto un’elevata qualità.
Avversità principali del sedano: malattie e parassiti
Il sedano coltivato in contenitore può essere interessato da svariate malattie di diversa origine. Tra le malattie fungine, le più ricorrenti su questa pianta orticola sono la septoriosi, la cercosporiosi, l’alernaria e la sclerotinina.
Queste malattie si manifestano presentando chiazze di diverso colore a carico dell’apparato fogliare. Nell’orto balcone è fondamentale prevenire queste patologie di origine fungina con un’adeguata cura, evitando ristagni idrici e garantendo la giusta aereazione e insolazione a ogni singola pianta, adottando un corretto sesto d’impianto.
Tra i virus più comuni che possiamo riscontrare sulle piante di sedano possiamo citare il virus del mosaico e il virus del giallume. Questi virus si manifestano provocando deformazioni fogliari e talvolta macchie gialle, tipicamente a forma di mosaico, sempre a carico dell’apparato fogliare.
Purtroppo, per queste virosi non esistono valide cure in agricoltura biologica; dobbiamo pertanto prestare particolare attenzione a insetti vettori come gli afidi, che potrebbero essere l’innesco di queste pericolose avversità.
Tra i principali insetti che possiamo trovare sulla pianta di sedano si annovera la mosca del sedano: di dimensioni ridotte e di colore scuro, questo insetto depone le uova sulle piante che, allo stadio larvale, scavano gallerie nelle foglie provocando talvolta marciumi localizzati.
Nell’orto balcone, per contrastare questa mosca, possiamo utilizzare l’olio di Neem, da miscelare in acqua e spruzzare con l’apposito nebulizzatore sull’intera parte aerea della pianta.
Il ragnetto rosso, noto acaro che attacca svariate piante orticole, può infastidire anche le piante di sedano. C’accorgeremo della comparsa di questo piccolissimo ragnetto tipicamente di colore rosso, per la decolorazione fogliare e per l’accartocciamento dei margini delle foglie.
Questo parassita può essere contrasto preparando dei macerati a base di prodotti naturali come peperoncino e aglio, oppure utilizzando del sapone di Marsiglia sempre da miscelare in acqua e nebulizzare sulle foglie.
Anche gli afidi possono infastidire le piante di sedano, questi piccoli insetti di colore nero o verde, attaccano la pianta in colonie localizzandosi principalmente nella pagina inferiore delle foglie.
Succhiando linfa alle piante attaccate, se non interveniamo prontamente provocano imbrattamento tipico da melata che scaturisce in fumaggine. Gli afidi sono particolarmente pericolosi in quanto possibili vettori di virosi.
Possiamo contrastare questi parassiti utilizzando dei macerati a base d’aglio, ortica o peperoncino, oppure servendoci dell’olio di Neem .

Quando raccogliere il sedano
Il ciclo colturale del sedano può durare dai 3 ai 5 mesi, a seconda della varietà e di dove lo coltiviamo. Solitamente il sedano viene raccolto verso settembre od ottobre, a pianta completamente formata e prima che il freddo possa rovinare le parte che ci interessa maggiormente, cioè i gambi e le foglie.
Un mese prima del raccolto, al fine di ottenere una migliore qualità dell’ortaggio, non dobbiamo dimenticarci di eseguire lo sbianchimento, opportunamente descritto nell’apposito capitolo.
Dall’orto alla cucina…
Il sedano viene spesso utilizzato in cucina per insaporire brodi e zuppe. Lo si può assaporare crudo in pinzimonio magari accompagnato da carote, coltivate anch’esse nell’orto balcone.
Se volete sperimentare una ricetta facile, ma che allo stesso tempo vi darà grande soddisfazione, potete provare a preparare il dado vegetale preparato in casa, dove potrete utilizzare una parte del vostro sedano autoprodotto.