Allium sativum, comunemente conosciuto come aglio, è una pianta che appartiene alla famiglia delle Lilliaceae. Questo ortaggio viene coltivato dall’uomo da moltissimi anni (le sue origini sono asiatiche) ed era ben conosciuto anche nell’antico Egitto, per poi diffondersi molto velocemente in tutto il bacino del mediterraneo.
Al giorno d’oggi l’aglio è diffuso e coltivato in tutto il mondo; Cina e India sono le nazioni al mondo che si aggiudicano la quantità maggiore di produzione di questo prezioso ortaggio.
Indice dei contenuti
Pregi e difetti dell’aglio

La sua facilità di coltivazione, i suoi molteplici benefici sulla salute e i il suo versatile impiego in cucina, fanno dell’aglio un ortaggio immancabile negli orti di appassionati coltivatori, talvolta anche di quelli meno esperti.
Tuttavia oltre agli svariati pregi di questa famosa pianta, va detto che come unico difetto può risultare indigesto, specialmente se consumato crudo. L’inconveniente in questo caso può essere totalmente eliminato avendo cura, prima di cucinarlo, di togliere il germoglio di color verde chiaro che si trova nella parte interna dello spicchio.
Semina dell’aglio

I fiori dell’aglio sono sterili, cosi come i semi, quindi l’unica via di propagazione si ottiene attraverso divisione e selezione dei bulbi coltivati precedentemente e appositamente conservati.
Al momento della semina è quindi fondamentale scegliere in maniera accurata i bulbi migliori, che saranno successivamente messi a dimora e potranno assicurare la nascita e lo sviluppo di una pianta forte e produttiva.
Vanno utilizzati gli spicchi più esterni dell’aglio, quindi quelli più grandi e di forma inarcata che hanno un aspetto sano e non presentano difetti. I rimanenti spicchi, quindi quelli interni, solitamente meno grandi e meno inarcati si possono comunque utilizzare per preparare gustose ricette.
Per la conservazione degli spicchi è consigliato un ambiente con basse temperature e dove non penetra la luce solare. In alternativa, potete trovare i bulbi d’aglio nei vostri vivai di fiducia nei periodi in cui si usa seminare questo ortaggio.
Le stagioni migliori per svolgere questa operazione di semina, solitamente sono a inizio autunno o alla fine dell’inverno. Se si coltiva nel sud o nel centro Italia i bulbi si possono piantare a ottobre, mentre se si coltiva nell’Italia settentrionale è preferibile piantare l’aglio nel mese di marzo.
Per avere ottimi risultati è necessario mettere a dimora i bulbi d’aglio in terreni sciolti e leggeri, dove i bulbi non saranno mai soggetti a ristagli idrici. Come tutte le piante bulbose, infatti, un’eccessiva umidità potrebbe portare al deperimento con conseguente marciume del bulbo stesso.
Ecco spiegato il motivo per cui nel nord Italia la messa a dimora dell’aglio non è consigliata in ottobre, periodo solitamente caratterizzato da numerosi giorni piovosi.
Consigli utili per la coltivazione
Prima di immettere l’aglio nel terreno è consigliato vangare profondamente, così da renderlo più leggero e fertile. Se il terreno dove si è intenzionati a piantare questo ortaggio è particolarmente pesante o argilloso sarà necessario provvedere a creare dei rialzi (baulature) affinché, grazie allo scivolamento verso il basso dell’acqua, il bulbo sarà protetto da eccessi d’umidità, e dopo le piogge il terreno asciugherà più rapidamente.
Il concime per la coltivazione di questo ortaggio, è sconsigliato: un apporto eccessivo di letame o stallatico potrebbe infatti indurre a marciume l’apparato radicale.
Dopo aver mosso per bene il terreno, sarà necessario creare dei piccoli solchi o buche dove verranno introdotti gli spicchi. Gli spicchi si possono inserire mantenendo 10 cm di distanza uno dall’altro, avendo cura di rivolgere sempre la punta del bulbo verso l’alto e con la parte superiore che fuoriesce appena dal terreno. Nel caso in cui si pianti l’aglio in più file, queste vanno distanziate di circa 30 cm.
Alcune varietà d’aglio, dopo aver sviluppato la parte aerea della pianta, tendono ad andare in fiore (il cosiddetto scapo floreale); in questo caso è consigliata la rimozione manuale della parte interessata dal fiore. Quest’ultimo andrebbe a disperdere energie preziose per la pianta svantaggiando quindi lo sviluppo della parte interrata, quella che interessa al coltivatore.
L’aglio non necessita di un’elevata irrigazione. Solitamente per tutto il periodo primaverile le piogge apportano una quantità d’acqua sufficiente, mentre in estate se si dovessero presentare periodo siccitosi si può provvedere con delle irrigazioni d’emergenza.
Quando è pronto l’aglio?

Il segnale emblematico con cui la pianta ci avvisa che il momento della raccolta è arrivato, è quando possiamo notare il gambo floscio, piegato e che tende a seccarsi. Solitamente questi segni avvengono dopo circa 5-6 mesi dalla messa a dimora dei bulbi.
A questo punto, si potranno togliere le piante dal terreno, avendo cura, prima di conservarle, di farle asciugare un paio di giorni al sole.
L’aglio come repellente
Oltre che per la soddisfazione personale di buon coltivatore e per gli usi in cucina di svariate ricette, un altro ottimo motivo per coltivare questo ortaggio è che grazie all’azione repellente nei confronti di molti insetti dannosi, l’aglio oltre a proteggere sé stesso è in grado anche di proteggere altri tipi di ortaggi.
È quindi consigliato coltivare questa pianta vicino a lattughe, cetrioli, carote, fragole, sedano, pomodori e patate.
Essendo una pianta molto rustica e resistente, l’aglio non viene attaccato spesso da malattie, tuttavia nell’articolo specifico dedicato agli insetti nocivi e malattie dell’aglio, si possono leggere in maniera approfondita i lati deboli di questo ortaggio.