Cucumis sativus, conosciuto popolarmente come cetriolo è un ortaggio che appartiene alla famiglia delle Cucurbitacee.
Esistono due varietà di cetrioli: quelli lunghi e i cetriolini; entrambe le varietà si prestano per essere consumate fresche, appena raccolte dal proprio orto. I cetriolini, talvolta molto conosciuti per esser mantenuti sotto aceto, possono essere un ottimo alimento da conservare anche per la stagione più fredda e magari esser serviti come antipasto.
La pianta di cetriolo è dotata di fusto peloso color verde, che può svilupparsi orizzontalmente, strisciando sul terreno, oppure verticalmente, arrampicandosi a supporti o reti grazie ad appositi cirri sviluppati da fusto e rami. Le foglie, alquanto grandi, di colore verde scuro, sono dotate di un lungo picciolo e al tatto risultano ruvide.
I fiori di colore giallo intenso hanno 5 lobi, si presentano a gruppi di 5 unità se maschili, mentre se femminili crescono solitari o a coppie. Il frutto che deriva da questi fiori, il cetriolo, è di forma allungata, con buccia spessa e con polpa succosa color bianco.
Questo ortaggio, composto per la maggior parte d’acqua (ben il 96%), è un alimento molto usato come base di molte diete poiché manchevole di calorie.
Molto apprezzato fin da tempi antichi anche per le sue proprietà ammorbidenti nei confronti della pelle, il succo e la polpa di cetriolo vengono usati tutt’ora all’interno di creme cutanee con proprietà ammorbidenti e elasticizzanti nei confronti della cute.
Preparazione del terreno e concimazione
Tutte le specie di cetrioli hanno bisogno di un terreno precedentemente lavorato e concimato. Una profonda aratura o vangatura permetteranno di rendere il suolo più fertile e maggiormente drenante, oltre che favorire la radicazione delle piccole piantine messe a dimora o direttamente seminate in orto.
L’apporto di concime maturo o stallatico sarà utile per rendere più ricco il terreno e favorire lo sviluppo di questo ortaggio. Le sostanze che dovremo esser sempre sicuri non manchino mai dal terreno sono l’azoto e il potassio. Infatti il corretto sviluppo e la vigoria di questa pianta è maggiore quando sono presenti in abbondanza questi due elementi nel terreno.
Un’ottima alleata dell’orto, capace di rilasciare potassio nel terreno, è la cenere di legna, elemento completamente naturale, che rispecchia tutte le caratteristiche per coltivare con metodo bio e in completo rispetto della natura. Attenzione però a non esagerare poiché, oltre ad apportare potassio nel terreno, la cenere di legna è in grado di togliere acidità dal suolo trasformandolo in terreno basico.

Clima e esposizione
Il cetriolo è una pianta che teme il freddo. Generalmente viene coltivata dalla primavera, quando sono garantite temperature minime superiori ai 15 gradi, fino a settembre o ottobre, se l’inizio autunno dona ancora buone giornate all’insegna del bel tempo.
L’esposizione migliore per questo ortaggio è in pieno sole, a patto che le temperature non siano mai eccessivamente elevate. In caso il vostro orto si trovi in luoghi particolarmente caldi, un’esposizione soleggiata o leggermente riparata da altre piante sarà la condizione ideale per avere i migliori risultati in termini di produzione.
Periodo di semina e luna
Il cetriolo si può seminare in pieno campo a partire generalmente dalla metà di aprile, quando il tempo svolta verso la bella stagione oppure, per guadagnare un paio di mesi e trovarsi le piantine già parzialmente sviluppate in primavera, si può seminare in vasetti di diametro 8 – 10 cm a partire da febbraio, avendo cura di proteggere le piantine appena nate.
Come per tutti gli ortaggi da frutto, le vecchie tradizioni contadine vogliono che il cetriolo sia seminato con luna crescente: questo potrà favorire lo sviluppo di fusto e foglie, cioè la parte aerea della pianta. Buoni risultati si ottengono tuttavia anche senza rispettare le fasi lunari, anche se, riguardo questo argomento, in agricoltura, sin da tempi antichi ci è stata tramandata la cultura di rispettare il più possibile le fasi lunari.
Sesto d’impianto per i cetrioli
Il sesto d’impianto adeguato per la corretta coltivazione di questo ortaggio, come per tutte le altre concurbitacee, deve prevedere ampi spazi, necessari per il corretto sviluppo delle piante senza che si sovrappongano l’una con l’altra o che possano farsi ombra.
Sia che immettiamo direttamente nel terreno i semini, che dovranno essere interrati di circa 2 cm o che trapiantiamo piantine già cresciute, la misura minima da rispettare tra 2 piante è di 50 cm. Se volessimo coltivare più file, tra queste la misura minima da rispettare è di 80 cm.
Vantaggi della coltivazione verticale e cimatura
Come abbiamo visto all’inizio dell’articolo, il cetriolo può essere coltivato sia orizzontale, strisciante sul terreno, che in verticale. Tuttavia, quasi sempre conviene coltivare questo ortaggio verticalmente, con l’ausilio di canne o una rete, sulle quali potranno arrampicarsi le piante. Questo sistema di coltivazione è da preferirsi per svariati vantaggi, in primis viene molto favorita l’impollinazione, da parte di api e altri insetti impollinatori, ragion per cui ricordiamo di non utilizzare pesticidi o altri prodotti chimici che potrebbero allontanare o addirittura far morire insetti preziosi per l’orto.
Un altro vantaggio a favore del coltivatore, facendo arrampicare questo ortaggio su appositi tutori verticali, è quello di ridurre lo spazio d’ingombro necessario per il completo sviluppo della pianta. Così facendo è possibile recuperare terreno prezioso per sviluppare altre colture, specialmente in caso non si disponga di un orto eccessivamente grande.
Solitamente, per gestire la coltivazione del cetriolo in verticale, e favorire lo sviluppo di fiori, si pota il fusto principale appena sopra la quinta foglia. Così facendo, la pianta convoglierà tutte le sue energie nei rami laterali, sviluppando un numero maggiore di fiori e quindi migliorando la produttività.
Irrigazione e pacciamatura
L’irrigazione costante è un aspetto fondamentale per la buona coltivazione e produzione di questa pianta. Il cetriolo ama sentire il terreno sempre umido, ma mai con ristagni d’acqua. Il metodo di innaffiatura migliore sarà quindi quello di irrigare almeno una volta al giorno, facendo maggiore attenzione ai periodi estivi particolarmente caldi e secchi.
Per favorire il mantenimento del suolo umido, ci può essere d’aiuto una pratica molto importante, quanto favorevole, la pacciamatura.
Grazie a questa tecnica si riduce molto la traspirazione del terreno, favorendo persistente umidità, tanto amata dal cetriolo. Inoltre sarà meno necessario eseguire sarchiature di mantenimento attorno al fusto del cetriolo.
Raccolta dei cetrioli

Generalmente, se la pianta è cresciuta in buone condizioni, il primo cetriolo si potrà raccogliere dopo 12 – 14 settimane dalla semina. La raccolta deve avvenire quando il cetriolo ha raggiunto una grandezza ragionevole, che varia anche a seconda della qualità. Non è sconsigliato, tuttavia, raccogliere i cetrioli quando hanno dimensioni ancora mediamente piccole, avendo come prerogativa principale un gusto più amaro.
È sconveniente, invece, aspettare troppo nello staccare i cetrioli dalla pianta; se notate che sulla vostra coltura c’è qualche frutto che inizia ad assumere un colore giallognolo e ha perso le spine, sono segni che indicano che quel cetriolo è troppo invecchiato.