Coltivazione del finocchio: tecniche e consigli

Foeniculum vulgare, comunemente conosciuto come finocchio, è una pianta erbacea che appartiene alla famiglia delle Apiaceae. Questo ortaggio, di origine mediterranea, sembra che sia stato coltivato in orti e campi agricoli a partire dal 1500 circa.

Il finocchio viene coltivato per il grumo carnoso, color bianco, che può essere consumato sia cotto che crudo, costituito dall’inspessimento delle foglie, che si sovrappongono una con l’altra e partendo dal suolo possono raggiungere un’altezza di 10 – 15 cm allungandosi e ramificandosi, per un’altezza massima di 80 cm.

La parte aerea di questo ortaggio, costituita appunto da svariate ramificazioni, termina in finissime foglioline, allungate e molte fitte, chiamate in gergo “barba” poiché, tutte ammassate, formano una fittissima rete, color verde brillante, che dona durante i mesi di coltivazione del finocchio un meraviglioso colpo d’occhio all’interno dell’orto.

Terreno ideale e concimazione

Un’accurata preparazione del terreno è fondamentale per coltivare con successo e senza inconvenienti questo ortaggio. Il finocchio cresce infatti a livello del terreno e non tollera ristagni idrici. Un’accurata vangatura del suolo sarà quindi fondamentale per rendere il terreno drenante e sciolto, evitando quindi eccessi d’umidità che potrebbero favorire patologie funginee.

Terreni argillosi e compatti non sono indicati per la coltivazione del finocchio. In presenza di questi suoli sarà fondamentale mischiare terriccio leggero o sabbia in modo da favorire l’assorbimento nel terreno dell’acqua piovana e allo stesso tempo rendere il suolo più fertile.

Una concimazione preventiva con letame maturo o stallatico in pellet sarà gradita alle piante di finocchio, che potranno così favorire di un terreno ricco e in grado di apportate tutte le sostanze nutritive di cui ha bisogno il finocchio per ingrandire adeguatamente il suo grumo.

Quando seminare i finocchi e fase lunare

I finocchi si possono seminare in semenzaio o direttamente in pieno campo; chi semina in semenzaio deve eseguire questo lavoro nel mese di febbraio trovandosi, circa 40 giorni dopo, le piantine pronte per essere messe a dimora. In alternativa, se si vuole seminare questa coltura direttamente nell’orto, bisogna attendere il mese di marzo e aspettare che le temperature mantengano dei valori minimi superiori ai 5 gradi.

Il finocchio è un ottimo ortaggio da coltivare anche in autunno. In questo caso si può effettuare la semina nei mesi di luglio e agosto, in modo da trapiantare le giovani piantine a partire dalla fine di agosto.

Per chi desidera effettuare la semina del finocchio seguendo la fase lunare, come da antiche tradizioni tramandate dai nostri nonni, il periodo indicato è durante la fase di luna calante. Seminando nel corso di questa fase lunare, l’ingrossamento del grumo, cioè la parte che interessa al coltivatore, sarà favorita rispetto alla parte aerea della pianta, cioè rami e foglie. Un altro fattore importante da tenere in considerazione è che seminando il finocchio in luna calante si diminuiscono le possibilità che monti a fiore.

Come seminare

Seminare il finocchio nei vasetti può essere conveniente per trasferire la pianta in pieno campo una volta già parzialmente ingrossata, favorendola nello sviluppo e subendo minore competizione delle erbe infestanti che potrebbero infastidire una piccola piantina appena germogliata.

Per effettuare la semina del finocchio è necessario procurarsi la semente, disponibile in diverse varietà, del buon terriccio da coltivazione e dei vasetti di piccole dimensioni, circa 3×3 cm. In alternativa si possono utilizzare delle vaschette, formate solitamente da 12 celle, disponibili, come i vasetti, anche in materiale biodegradabile.

Procurato tutto l’occorrente si potrà procedere riempiendo i vasetti di terriccio e destinando per ogni vasetto un semino. Il seme del finocchio è di piccole dimensioni, per cui sarà necessario avere cura di non interrarlo troppo, circa 1 cm sotto terra andrà bene.

Compattare il terriccio con le dita e innaffiare subito, mantenendo la giusta umidità finché non sarà germogliato il seme. Se si effettua la semina per la raccolta di giugno, per cui nel mese di febbraio, riporre i vasetti in semenzaio con temperature non inferiori agli 8 – 10 gradi.

Per la semina diretta in pieno campo si possono effettuare dei solchi poco profondi con la zappa e farvi cadere dentro la semenza abbastanza rada, per poi ricoprire il solco e sfoltire le piantine man mano che crescono, arrivando alle misure standard da tenere tra due piante, descritte nel seguente paragrafo.

Sesto d’impianto

Dopo circa 40 giorni dalla semina, le piantine di finocchio saranno pronte per essere trasferite in pieno campo. Quando si effettua la messa a dimora del finocchio è importante rispettare misure minime tra una pianta e l’altra e tra le diverse file. Generalmente si lascia un intervallo di 30 cm tra due piante e almeno 50 – 60 cm tra due file opposte.

Rispettare queste misure è basilare per poter effettuare comodamente sarchiature e rincalzi, fondamentali per questa coltura, oltre che per assicurare al coltivatore uno sviluppo corretto dell’ortaggio che, disponendo di un buono spazio vitale, potrà divenire di forma tondeggiante e meno allungata.

Clima ideale e esposizione solare

Il clima ideale per la coltivazione del finocchio è quello tipico del bacino del mediterraneo nelle mezze stagioni. Ama temperature comprese tra gli 8 e i 30 gradi, riscontrando problemi con temperature troppo basse e non tollerando per niente le gelate. Anche temperature troppo alte tendono a danneggiare questo ortaggio, favorendo la fioritura anticipata e di fatto rovinando la coltivazione.

Un’esposizione soleggiata sarà ben gradita dal finocchio e servirà, inoltre, ad asciugare in minor tempo il terreno in presenza di abbondanti piogge primaverili o autunnali, che potrebbero provocare malattie crittogamiche a questo sensibile ortaggio.

Mantenimento delle piante

Controllare frequentemente e tenere pulita, attraverso ripetute sarchiature, l’area attorno alle piante di finocchio, è un’operazione indispensabile per ottenere buoni risultati in termine di produzione e di pezzatura.

Questo ortaggio, infatti, sviluppa la propria parte mangereccia a contatto col terreno, dove proprio una crescita incontrollata delle infestanti potrebbe soffocare e creare un ambiente ostile per uno sviluppo continuo e rigoglioso di questo ortaggio.

Un’altra importante operazione da effettuare periodicamente, circa una volta ogni 10 giorni, da quando il grumolo inizia ad ingrossarsi, è la rincalzatura. Grazie a questa tecnica la parte edule del finocchio tenderà a ingrossarsi e allo stesso tempo ad assumere un colore via via sempre più bianco. L’ultima rincalzatura va effettuata 15 giorni prima della raccolta dell’ortaggio.

Altri importanti vantaggi che si ottengono effettuando questa operazione sono l’eliminazione automatica di erbe infestanti e la continua ossigenazione del terreno ben gradita da questa cultivar.

Protezione dal freddo

Il finocchio tende a danneggiarsi a basse temperature, rischiando addirittura di morire anche con lievi gelate. Per questo motivo, se si desidera coltivare il finocchio oltre il mese di novembre, sarà necessario proteggere le piante con del tessuto non tessuto, oppure utilizzando un tunnel. In questa maniera sarà più facile consumare i finocchi coltivati nell’orto a scalare, a seconda delle proprie esigenze.

Irrigazione ideale

Per un costante sviluppo del finocchio, un adeguato apporto d’acqua è fondamentale. Questo ortaggio, nonostante non tolleri ristagni idrici, ha bisogno di regolari innaffiature, che assicurino una costante umidità nel terreno.

Nei momenti di maggiore siccità, per cui solitamente verso maggio e giugno, ma in mancanza di piogge anche durante gli altri mesi, sarà necessario porre una particolare attenzione affinché l’appezzamento di terreno dove vengono coltivati i finocchi non risulti mai arido e siccitoso.

Consociazioni

Vicino al finocchio è particolarmente consigliata la coltivazione di cipolle; queste, infatti, con il proprio caratteristico profumo, sono in grado di inibire l’avvicinamento del macaone, una farfalla che è in grado di deporre uova nocive per la pianta di finocchio.

Altri buoni vicini per i finocchi sono: basilico, cetrioli, cicoria, piselli, porro e lattuga.

Il finocchio, tuttavia, non è un ortaggio sempre semplice da collocare nell’orto sinergico, sono infatti sconsigliate consociazioni con fagioli, pomodoro, broccolo, cavolfiore e fragole.

Quando raccogliere i finocchi

A seconda della varietà e della zona in cui sono stati coltivati i finocchi, possono essere pronti dagli 80 a 130 giorni dal momento della semina. Il grumolo si può prelevare in qualsiasi momento da quando ha raggiunto discrete dimensioni, ma il momento migliore per consumare questo ortaggio è quando il grumo sarà ben sviluppato, di forma tondeggiante e con le foglie ben inspessite.

Se lo si estirpa in anticipo, le foglie risulteranno più tenere ma l’ortaggio sarà di modeste dimensioni; mentre, se si aspetta troppo, le foglie che formano il grumo tenderanno a indurirsi e quindi ad essere meno gradevoli, soprattutto se consumate crude.

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