Preparazione del terreno: vangatura o aratura a 15 – 20 cm.
Concimazione: abbondante, con letame maturo circa 4 – 5 Kg al m2, o stallatico essiccato 0,4 – 0,5 Kg al m2. Ottima anche l’aggiunta al terreno di compost. Ripetere l’operazione ogni inverno riducendo leggermente la quantità di concime.
Quando seminare: febbraio – marzo in semenzaio protetto, aprile – maggio in pieno campo.
Luna indicata: crescente.
Come seminare: in vasetti da 8 – 10 cm di diametro, oppure in pieno campo un seme ogni 50 cm seguendo delle linee. Successivamente le piantine verranno diradate al fine di creare il sesto d’impianto adeguato.
Quando trapiantare: aprile – maggio.
Clima ideale: mite, teme le gelate.
Esposizione solare: pieno sole.
Sesto d’impianto: 1 metro minimo tra piante e 1,5 metri tra file.
Sostegni: non necessari.
Mantenimento: copertura delle piante con tessuto non tessuto nel periodo invernale se si coltivano carciofi in zone a rischio gelate.
Potatura: per mantenere negli anni buone pezzature dei carciofi tagliare i nuovi germogli e steli che crescono alla base della pianta. Adeguatamente rimossi e messi a dimora, i nuovi germogli possono dar vita a una nuova carciofaia.
Irrigazione: abbondante, ama il terreno umido ma senza ristagni idrici. Nel periodo dormiente (giugno – luglio – agosto) non irrigare.
Rincalzatura: può essere utile nel periodo invernale anche con l’ausilio di foglie secche o erbe di sfalcio per proteggere la parte inferiore della pianta e le radici dal freddo.
Pacciamatura: molto utile, contrasta le erbe infestanti, solitamente si effettua con paglia o cippato.
Rotazione colturale: mantenere la carciofaia sulla stessa parcella di terra per massimo 5 – 6 anni valutando anno per anno la comparsa di eventuali malattie funginee.
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