Perché usare una borsa di stoffa? 8 ragioni per non usare sacchetti di plastica

I sacchetti di plastica sono dannosi per l’ambiente, e ci sono diversi paesi nel mondo che per questa ragione ne vietano la distribuzione. In Italia se ne inibisce l’utilizzo da quando, negli ultimi anni, al supermercato e nei negozi è previsto un costo specifico. Una differenza, rispetto a quando i sacchetti in plastica di qualsiasi misura erano gratuiti, ma non ancora un cambiamento di forte impatto.

Purtroppo in molti continuano ad utilizzare i sacchetti di plastica, nonostante in commercio siano disponibili pratiche borse e buste in tessuto realizzate per lo shopping.

Abbiamo elencato almeno otto buone ragioni per cui bisognerebbe preferire una borsa riutilizzabile in tessuto, rispetto ai sacchetti di plastica.

Ecco 8 motivi per cui non dovremmo utilizzare sacchetti di plastica ma solo borse e sacche riutilizzabili per fare la spesa:

  1. In un anno si stima l’utilizzo di circa 5 miliardi di sacchetti di plastica (fonte “La Stampa“). Immaginate la notevole quantità di plastica inquinante su tutto il pianeta.
  2. Secondo le statistiche, di tutta questa plastica proveniente dai sacchetti, viene riciclato meno dell’1%. Si tende a gettarli via o a riutilizzarli pochissime volte, senza pensare al danno irreparabile che causeranno all’ecosistema.
  3. La plastica dei sacchetti della spesa impiega più di 1000 anni per scomparire dal pianeta. I classici sacchetti sono realizzati in polietilene, una sostanza che impiega secoli a disintegrarsi e, con il passare del tempo, presenta un effetto aggravante: si sbriciola in minuscole particelle che si disperdono ovunque nell’ambiente, distruggendolo sempre di più.
  4. Il polietilene è un materiale terribile, che non può e non dovrebbe essere abbinato ad altri materiali riciclabili. Si tratta di una plastica morbida che, a differenza di quella rigida, -quella utilizzata per le bottiglie e le confezioni, per intenderci- può impigliarsi nei macchinari degli impianti di riciclaggio a causa della sua leggerezza e consistenza. Quindi, qualora si utilizzassero, i sacchetti di plastica dovrebbero essere raccolti in appositi contenitori e diretti a centri dove possano essere smaltiti seguendo procedure specifiche. Si tratta di un processo complicato, che le persone non conoscono, quindi dovrebbero essere istruite e motivate a riguardo.
  5. I sacchetti di plastica rappresentano l’80% della plastica che inquina i mari e i flussi d’acqua. Le previsioni dicono che a questi ritmi di consumo e senza una diffusione di scelte consapevoli, nel 2050 ci sarà più plastica che pesci nel mare.
  6. Una delle gravi conseguenze si rileva nella fauna marina. Le buste di plastica uccidono migliaia di animali marini, che confondono i sacchetti con cibo, e se ne cibano per errore. Animali come tartarughe, balene, pesci, ma anche uccelli e altri animali muoiono spesso e, se riescono a sopravvivere all’ingerimento delle buste di plastica, subiscono avvelenamenti o ostruzioni intestinali dalle conseguenze negative a lungo termine. In tutti questi casi, il pesce che mangiamo può contenere plastica al suo interno e, nel caso delle buste, i frammenti sono talmente piccoli da non risultare visibili, ma restare ugualmente dannosi.
  7. L’Inquinamento è anche atmosferico. Le buste di plastica incenerite contribuiscono fortemente all’inquinamento dell’aria.
  8. Se restano a circolare in città, i sacchetti di plastica possono finire ad ostruire tubi e scarichi urbani, generando allagamenti delle strade e inondazioni perfino nelle abitazioni.

In conclusione andrebbero preferite le borse di stoffa che sono semplici da utilizzare, pieghevoli, poco ingombranti, ammortizzano il costo dei sacchetti di plastica e sono anche più resistenti delle classiche buste del supermercato. Non è così difficile munirsi di buste riciclabili, sono una scelta etica che agevola il trasporto della spesa a mano, anche perché i manici sono solitamente più confortevoli, anche quando le buste della spesa sono particolarmente pesanti.

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