Finalmente è tempo di porri, un ortaggio che io adoro per la sua sapidità gentile e versatilità in cucina…e aggiungo anche perché non si ripropone come spesso accade con le cipolle, loro cugine!
Siamo sicuramente stati tutti abituati a pulire i porri e scartarne la parte verde…sacrilegio! Si può, anzi, si deve recuperare perché del porro si può davvero utilizzare ogni parte (escluse ovviamente le piccole radici) e creare piatti insoliti e particolari.
Col bulbo del porro esistono svariate preparazioni abbastanza “classiche” e conosciute, ma anche lo “scarto”, come viene chiamata la parte verde, si presta ad essere trasformato facilmente in ricettine veloci e soddisfacenti.
Possiamo ad esempio farla essiccare, macinarla e farne una polvere da aggiungere come insaporitore a vari piatti (insieme a carote, sedano e cipolla essiccate e polverizzate creano un dado vegetale in polvere top!), oppure possiamo congelarla ed aggiungerla all’occorrenza nel minestrone o ancora bollirla, frullarla e farne una vellutata.
A mio padre ad esempio piacevano moltissimo le foglie di porro fritte in padella con un semplice filo d’olio e condite poi con solo un pizzico di sale. Vengono come fossero delle chips gustosissime. A me piace anche tagliarle fini fini ed aggiungerle alle insalate per dare sapore e croccantezza.
I porri sono ricchi di proprietà benefiche: sono antinfiammatori, antiossidanti, migliorano il livello di zuccheri nel sangue, sono ricchi di fibre e poveri di calorie.
100 gr di porri apportano infatti soltanto 30 kcal.
A chi segue una dieta Ketogenica (lowcarb) dico ATTENZIONE! perché in 100 gr di porri si nascondono ben 5,2 gr di carboidrati (quindi zuccheri)
La ricetta che andremo a preparare oggi è vegan-friendly.
Gli ortaggi, come sempre, provengono dall’Azienda Agricola naturale AgrIsola di Isola del Cantone (GE) della mia amica Maddalena Buzelli.
Indice dei contenuti
Ingredienti per 2 persone (adattate le quantità a seconda del numero di persone!)
- 2 porri grandi e carnosi
- 1 bicchiere di latte vegetale non zuccherato
- 2 manciate di nocciole nostrane
- Olio extravergine di oliva italiano
- Noce moscata q.b.
- Pepe q.b.
- Sale

Come si prepara
Prendiamo i porri e priviamoli della parte finale dove si trovano le radicette e procediamo poi ad inciderli, con un coltellino affilato, nel senso della lunghezza facendo attenzione a non andare troppo in profondità per non rovinare le foglie sottostanti. Dobbiamo ricavare delle “sfoglie”! Una volta sfogliato tutto il porro, laviamo le sfoglie e le asciughiamo bene tamponandole con della carta da cucina. A questo punto prendiamo un tagliere e col coltello affilato tagliamo le sfoglie di porro a strisce nel senso della lunghezza come fossero tagliatelle, senza esagerare in larghezza.
Mettiamo a bollire dell’acqua con una manciata di sale grosso in una pentola alta proprio come faremmo per cuocere la pasta. Io uso una pastaiola che trovo comodissima al momento di dover scolare. Quando l’acqua bolle, immergiamo le tagliatelle di porro e lasciamole bollire 3/5 minuti. Devono ammorbidirsi, ma non sciogliersi. Assaggiamone comunque una per capire se ci garba la consistenza o se vogliamo ammorbidirle ancora un po’. Quando riteniamo che siano perfette, le scoliamo e le mettiamo in una ciotola coperta e le teniamo da parte.
Non buttiamo l’acqua di cottura dei porri, è brodo vegetale che possiamo conservare per cucinare altri piatti come vellutate, minestre e tutto ciò in cui sia necessario utilizzare del brodo di verdura. Se non la utilizziamo nell’immediato, la possiamo congelare in appositi contenitori e tenere in freezer 2/3 mesi max. Optiamo per contenitori di plastica e non di vetro in quanto il liquido, lo sappiamo, congelando aumenta di volume e rischieremmo di trovarci il contenitore rotto nel freezer…e noi non vogliamo farci male!
Passiamo ora al condimento. Nel bicchiere di un mixer ad immersione mettiamo 2 manciate di nocciole (le mie sono selvatiche!), 4 cucchiai da minestra di olio d’olio evo, mezzo bicchiere di latte vegetale non zuccherato, sale, pepe e noce moscata a piacere. La noce moscata abbinata ai porri ed alle nocciole è davvero gradevole.
Frulliamo tutto col minipimer fino ad ottenere una crema densa e corposa. Se l’impasto risulta troppo asciutto, aggiungiamo altro latte vegetale finché non otteniamo una consistenza cremosa e fluida.
Se preferiamo possiamo anche allungare la salsa con un mestolo dell’acqua di cottura dei porri (visto che non si butta via nulla).
Riprendiamo le tagliatelle di porro e immergiamole nuovamente nella loro acqua di cottura che sarà ancora ben calda (pochi secondi per riscaldarle) e scoliamole.

Come si mangia
Al centro di un piatto piano (a me piacciono molto i servizi dell’IKEA “STRIMMIG”) adagiamo un “nido” di tagliatelle di porro (aiutiamoci con un forchettone per arrotolarle) e quindi condiamo con 2 generose cucchiaiate di salsa alle nocciole e qualche nocciola intera a decorazione. Una spolverata di noce moscata completerà il piatto.
Buon appetito!!
Come si conserva
Personalmente sconsiglio la conservazione in freezer di questo piatto in particolare in quanto le fibre dei porri ed il liquido contenuto nella salsa alle nocciole ghiaccerebbero formando cristalli che rovinerebbero irrimediabilmente la texture del piatto. Lo dico per esperienza personale: una volta decongelato, il piatto era pieno di liquido e la consistenza dei porri inesistente.
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