Coltivare l’orto dà delle soddisfazioni immense: poche cose sono piacevoli come diluire lo stress quotidiano con una bella sessione di “orto terapia” personale. Però, a volte, succede che il successo della nostra coltivazione dobbiamo condividerla con qualche fastidioso ospite indesiderato; in questa rubrica si parla di una delle più comuni noie che si possono avere nell’orto: l’attacco da parte degli afidi, conosciuti volgarmente come “pidocchi delle piante”. Vediamo il loro identikit, il tipo di danno e come combatterli.
Classificazione scientifica degli afidi
Prima di entrare nel vivo dell’argomento è sempre interessante partire con la carta d’identità del problema.
Ordine | Rhynchota |
Sottordine | Homoptera |
Sezione | Sternorrhyncha |
Superfamiglia | Aphiodoidea |
Morfologia dell’afide
Si tratta generalmente di insetti di piccole dimensioni (raramente superano i 5 mm) e dallo spiccato senso sociale (vivono in colonie). Lo stato di aggregazione viene mantenuto sia dalla fonte alimentare che dall’emissione di specifici ferormoni.
Sono caratterizzati da un corpo corto, con torace di dimensioni maggiori del capo, dall’addome e dall’esoscheletro molle e delicato.
L’elemento distintivo tassonomico di questi parassiti è fornito dalle antenne.
Piante orticole attaccate dagli afidi
Sfortunatamente la famiglia degli afidi è tra più numerose, e comprende sia insetti “specializzati” monofagi su di una sola pianta, che quelli meno “esigenti” e maggiormente polifagi.
Le piante dell’orto ospiti sono veramente molto numerose (famiglia numerosa significa grande variabilità di piante colpite). Per comodità sono state raggruppate per famiglia: solanacee (pomodoro, peperone, ecc…), cucurbitacee (zucca, anguria, melone), brassicacee (meno colpite grazie alla coltivazione invernale ma sono lo stesso piante ospiti!), ecc… Diciamo che potenzialmente non ci sono piante, selvatiche o coltivate, che non possano essere colpite dagli afidi!

Danni provocati dagli afidi
Viene interessante chiedersi che tipo di danno possa causare un insetto tanto piccolo dall’aria insolitamente “fragile”! Causano un danno diretto dovuto alle punture di nutrimento che portano a un indebolimento generale della pianta colpita, specie in caso di forti infestazioni (lavorano in squadra, sfortunatamente).
Questi insetti sono muniti di “rostro”. Bucano una cellula vegetale per volta che, in seguito allo svuotamento, tende a seccarsi e a creare zone necrotiche.
In caso di attacchi particolarmente “pesanti”, oltre al classico accartocciamento fogliare, sono vettori di virosi (possono ospitare all’interno del proprio corpo diversi tipi di virus). Mentre, come danno indiretto, producono la melata, sostanza emessa come scarto in seguito all’alimentazione, dalla forte azione imbrattante oltre al fatto che, essendo di colore scuro, riduce l’efficienza fotosintetica e, nei casi più gravi, può portare all’instaurarsi di patologie crittogamiche come le fumaggini e simili.
Prevenire la comparsa degli afidi
Vedendo l’elevato livello di polifagia è difficile giocare in prevenzione; tuttavia se si applicano delle buone pratiche colturali, mantenendo al meglio la salute delle piante, evitando gli eccessi di concimazione azotata ed eliminando le piante più deboli che potrebbero essere ospiti di questi fastidiosi insetti, si può pensare all’uso di prodotti fitostimolanti che hanno una possibile azione di aiuto nei confronti delle piante colpite.
La loro indesiderata presenza è favorita dall’eccesso di umidità causato da bagnatura eccessiva ed errata esposizione della coltivazione: se vogliamo coltivare i pomodori e li si mette a dimora con orientamento nord-ovest, magari in zona umida soggetta a ristagno e in ombra, si avranno ottime possibilità di conoscere qualsiasi tipo di parassita, ma scarse possibilità di mangiare un pomodoro sano!
Inoltre va sottolineato che gli afidi sono tipicamente una seccatura del periodo primaverile – estivo, in concomitanza con il migliore periodo di coltivazione dell’orto.
Rimedi fai da te contro gli afidi
Possiamo provare a preparare vari tipi di sostanze che hanno un limitato potere curativo ma buona azione repellente (ATTENZIONE: alcuni preparati hanno un odore molto marcato e mal si prestano ad un uso su orto balcone). Vediamo cosa possiamo fare per aiutare le nostre piante:
I macerati sono delle sostanze ottenute per fermentazione in acqua di alcuni elementi vegetali. Per la lotta agli afidi vi presento i seguenti tipi:
Macerato di ortica
- Vi consiglio di raccogliere le ortiche nel periodo tra maggio e giugno, quando i princìpi attivi hanno una concentrazione maggiore. Raccogliere 100 grammi di foglie secche in un litro di acqua possibilmente piovana (essendo priva di cloro e calcare favorisce la fermentazione), coprire con un panno per evitare l’annegamento di altri insetti e consentire il passaggio dell’ossigeno, mettere il secchio in un luogo ombreggiato a temperatura ambiente, lasciarlo fermentare mescolando quotidianamente.
- Quando termina la produzione di bolle in superficie, ci vogliono 2-3 giorni se usato come insetticida, 5-12 giorni se usato come concime.
- Colare la prima volta con un setaccio il composto; successivamente passare il macerato con uno straccio (oppure risultano perfetti i collant) per eliminare le particelle sospese che potrebbero creare danni allo spruzzatore.
- Il macerato può essere conservato in bottiglie in un luogo fresco e usato l’anno successivo: mi raccomando, mettete l’etichetta perché dopo un anno tende a diminuire l’efficacia del prodotto.
- Con una diluizione del 10% è ottimale contro gli afidi e acari.
- Vi consiglio l’uso di uno spruzzatore se avete poche piante; se invece ne avete un buon numero da trattare, meglio utilizzare una pompa.
- Con una diluizione del 20% può essere usato come fitostimolante e somministrato con innaffiatoioalla radice.
- Il macerato ha un’efficacia ottimale, ma attenzione all’odore molto potente: non è adatto a uso su orto balcone!
Macerato di aglio
- Per la preparazione va bene qualsiasi cultivar di aglio.
- La sua azione è basata sul principio attivo dell’allicina, composto solforato contenente zolfo.
- La tecnica di preparazione e l’occorrente sono gli stessi del macerato di ortiche: lo possiamo preparare usando 500 gr di aglio tritato in 10 litri di acqua, lasciandolo fermentare per 24/48 ore.
- È consigliato solo per orto tradizionale, e non per orto balcone: il preparato ha un odore molto forte.
Macerato di peperoncino piccante
- Mettere in infusione per almeno una giornata i peperoncini piccanti, filtrare il preparato e usarlo.
- Viene sfruttata l’azione repellente della capsicina.
- Il dosaggio è di 20 grammi per 10 litri di acqua, il tempo di macerazione è di 7-10 giorni.
- Vi ricordo che è necessario mescolare giornalmente il vostro fermentato; successivamente potrà essere usato tale e quale senza ulteriori diluizioni.
Trattandosi di macerati vi consiglio di filtrare al meglio il preparato, in modo da non otturare l’augello della pompa o dello spruzzatore!

Insetticidi per coltivazione biologica
Gli afidi possono essere combattuti anche con insetticidi ammessi in coltivazione biologica; tuttavia presento questo metodo solo a scopo informativo, per conferire una panoramica completa dei metodi di lotta ma, per un problema “banale” quanto gli afidi, non ne consiglio l’uso perché, essendo ad ampio spettro, eliminano ogni insetto con cui vengono a contatto! Va però detto che sono stati lungamente studiati e sperimentati, pertanto la loro efficacia è garantita:
- Piretro: estratto della pianta del piretro, il principio di azione è fornito dal principio attivo della piretrina. Si tratta di insetticida di contatto non selettivo (elimina qualsiasi insetto con cui viene a contatto). Ha chiaramente un’azione curativa (lo si può trovare nei garden center maggiormente attrezzati; per l’uso seguire con precisione le istruzioni scritte sulla scatola).
- Olio di Neem: ritrovato abbastanza recente, meno tossico del piretro. Anche questo prodotto è reperibile sia nei garden che in erboristeria. Diluire 4 gocce di olio di Neem in un litro di acqua. ATTENZIONE: mal si presta al suo uso per orto balcone in quanto ha un odore molto marcato!
- Sapone di Marsiglia : possiede sia azione repellente, evitando l’insediamento di altre colonie di afidi, sia azione curativa, in quanto asfissia gli insetti; ed è anche ottimo per pulire la melata lasciata sulle foglie, sugli steli, ecc. Si consiglia di sciogliere in mezzo litro di acqua un cucchiaino di sapone di Marsiglia liquido o in scaglie;
Importanza delle coccinelle nell’orto biologico
Un ulteriore aiuto contro gli afidi ci viene fornito da dei simpatici coleotteri crisomelidi… avete capito di chi sto parlando? Le nostre amiche coccinelle, insaziabili divoratrici di afidi, sia allo stadio larvale che a quello di adulto.
Possiamo favorire la presenza di questo simpatico insetto non usando insetticidi, o incrementarne la presenza … comprando gli adulti online (ho provato a cercarle in vendita nei negozi, ma la mia ricerca non è stata premiata). Le confezioni in vendita sono composte da un numero di individui che possiamo scegliere. La specie che viene usata è Adalia bipunctata,che già fa parte naturalmente della nostra fauna entomologica. Un adulto è in grado di nutrirsi eliminando fino a 100 afidi al giorno.
Comunque è sempre buona norma favorire la presenza di insetti utili come la crisopa e i ditteri sirfidi. Per fare questo,si sconsiglia l’uso diinsetticidi ad ampio spettro, mentre è utile favorire la biodiversità vegetale (evitiamo di investire tutta la superficie del nostro orto con una sola pianta coltivata!) e mettere a dimora piante molto apprezzate dagli insetti, come quelle aromatiche.