Malerbe amiche. La biodiversità e il futuro del pianeta: recensione e intervista

Perché le erbe infestanti non sono un nemico

Valentino Mercati, coautore di questo primo manuale sulla flora infestante, parla chiaro: se pensiamo alle erbe infestanticome a un nemico da combattere ne usciremo sicuramente sconfitti, mentre se cerchiamo di conoscerle potremo anche avvalerci del loro contributo per raggiungere l’equilibrio biologico fra l’uomo e il resto del vivente.

Ed è proprio questo che è Malerbe amiche: una denuncia all’uso dei diserbanti chimici e delle sementi geneticamente modificate, ma soprattutto una proposta di soluzione alternativa al progresso tecnologico nel settore agricolo, un settore di primaria importanza per la vita.

Malerbe amiche. La biodiversità e il futuro del pianeta

Le piante infestanti, che sopravvivono da migliaia di anni, ci insegnano verità istruttive e scomode.

Una verità scomoda è che, negli ultimi decenni, la proliferazione di queste piante a danno delle coltivazioni è stata contrastata con mezzi tremendamente nocivi all’ambiente, come i pesticidi; un’altra è lo svelamento della prospettiva antropocentrica e unilaterale che ha portato all’impiego di pesticidi e OGM.

Le piante infestanti proliferano perché hanno trovato un equilibrio con l’ambiente di cui sono parte integrante e, per quanto bizzarro possa sembrare, studiarle chiama in causa temi di cruciale importanza per il futuro del pianeta e per il bene comune.

Questo libro non si limita, dunque, a esporre le analisi di Stefano Benvenuti, grande esperto in materia, ma coniuga tali conoscenze con la pluridecennale esperienza di Valentino Mercati alla guida del Gruppo Aboca, azienda attentissima a incentivare un impatto positivo delle proprie attività sulla collettività e sulla biosfera.

Gli autori

Valentino Mercati è fondatore di Aboca S.p.A. Società Agricola. È dottore in Biotecnologie Vegetali e Microbiche e ideatore e titolare di diversi brevetti di prodotto e di processo in ambito delle piante medicinali, della loro trasformazione ed estrazione. Accademico Onorario dell’Accademia dei Georgofili e dell’Accademia dei Fisiocritici, è autore di pubblicazioni e articoli scientifici e divulgatore in convegni e congressi.

Stefano Benvenuti lavora presso il dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agroambientali dell’Università di Pisa. Nel 2018 ha ottenuto l’abilitazione come professore ordinario di Agronomia e Sistemi Colturali Erbacei ed Ortofloricoli. Nel 2019 è stato nominato membro dell’Accademia dei Georgofili. È autore di circa 200 pubblicazioni scientifiche. Collabora con l’azienda Aboca da oltre un ventennio in progetti mirati alla sostenibilità di agroecosistemi gestiti con sistemi colturali biologici.

libro malerbe amiche

La casa editrice Aboca Edizioni

Aboca Edizioni nasce nel 2012 con l’intento di portare attenzione sui temi che da oltre 40 anni contraddistinguono il lavoro di Aboca, healthcare company italiana che si occupa di ricercare soluzioni per la cura dell’uomo attraverso dispositivi medici e integratori alimentari a base di complessi molecolari vegetali 100% naturali.

Le tematiche che portano avanti sono: la salute, il bene comune, la sostenibilità, l’agricoltura, i nuovi modelli d’impresa e di sviluppo, la scienza, i diritti, ma anche l’arte e la letteratura, che esplorano il rapporto fra noi e le piante, l’ambiente e il pianeta.

In un’epoca storica contraddistinta dalla necessità di sviluppare un vero pensiero ecologico e una visione sistemica che ci permetta di comprendere la complessità dell’esistente, Aboca ha scelto la strada dell’approfondimento di qualità grazie alle opere di scienziati, narratori e grandi pensatori contemporanei, capaci di offrire una visione lucida del presente, dei cambiamenti in atto e delle prospettive future.

Una visione che possa offrirci le chiavi di interpretazione della società contemporanea, aiutandoci a riscoprire i valori essenziali. Perché, come diceva Adriano Olivetti, “Seguendo i valori spirituali, i beni materiali sorgeranno da sé.”

Oggi abbiamo il piacere di avere a Pianeta di Riserva il fondatore di Aboca Edizioni, che risponde a qualche domanda a proposito del suo saggio sulla flora infestante.

Intervista a Valentino Mercati, fondatore di Aboca Edizioni

  • Buongiorno Cav. Valentino Mercati, benvenuto su Pianeta di Riserva. Nel suo libro parla dei mali dell’Antropocene, un’epoca di deriva evolutiva senza prospettive a lungo termine. Quali sono le proposte di Aboca per porre fine a tale deriva?

Porre fine a questa deriva è impossibile, ma forse possiamo limitarla. Per farlo è possibile intervenire grazie alle conoscenze acquisite denunciando i danni portati dall’artificialità e dalle conseguenze del cosiddetto “progresso”. Viviamo in un mondo dominato dalla chimica, da molecole isolate, da sostanze di sintesi che negli ultimi decenni abbiamo pensato potessero risolvere ogni problema dell’uomo. Dall’agricoltura alla salute, l’uomo ha pensato di poter dominare la natura, e invece l’ha distrutta, danneggiando sé stesso. La natura, di cui l’uomo fa parte, è un sistema complesso, la prima regola del vivente è proprio la relazione tra le parti: dobbiamo tornare a studiarla nella sua complessità, a leggerne i meccanismi profondi e abbandonare l’illusione che l’artificialità sia una soluzione compatibile con la vita sul pianeta.

  • Si ritiene che l’inquinamento agricolo contribuisca per oltre il 17% al cambiamento climatico, ma non si considera in tali numeri l’impatto che le azioni umane hanno sulle tecniche agricole. Crede che nel nostro piccolo possiamo avere maggiore impatto positivo come piccoli agricoltori naturali, o come consumatori responsabili?

Io credo che sia più probabile avere un impatto positivo come consumatori responsabili. I produttori agricoli sono da sempre “succubi”: dapprima del latifondo, oggi dell’industria chimica e degli OGM. Se i consumatori però riconoscono la bontà di un modello che fa bene tanto alla salute dell’uomo quanto a quella dell’ambiente, allora i produttori si accorgeranno che cambiare modello sarà conveniente. Chi produce, se vuole sopravvivere, dovrà invertire il trend.

  • Non abbiamo un pianeta di riserva, come vede il mondo nel 2030?

Il pianeta non avrà nessun problema. Pensare che domani il mondo finirà è una falla del pensiero antropocentrico, che vede l’uomo al centro di tutto. Ma il nostro pianeta è un sistema complesso che ha vissuto sconvolgimenti ben più radicali, ben prima che l’uomo arrivasse. Ora l’uomo sta distruggendo gli ecosistemi e inquinando l’aria e le acque? Già a partire dal 2030 vedremo ancora meglio gli effetti riequilibranti del “sistema Gaia”: molte specie viventi si estingueranno, e l’uomo è tra le specie a rischio. Ma non confondiamo la fine di una specie con la fine della Terra.

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Recensione di Malerbe amiche

Sarò breve: questo libro ci piace perché riflette in tutto e per tutto l’impegno quotidiano dei suoi creatori per l’intero ecosistema nelle sue componenti organiche e inorganiche, considerando l’umanità una parte del tutto e non una specie dominante.

Le conoscenze e le esperienze che ci trasmettono gli autori, seguono infatti una delle finalità di beneficio comune dello statuto di Aboca:

“diffondere pratiche rispettose e migliorative dell’ambiente e dell’agricoltura biologica come sistema fondato sul rispetto delle risorse naturali, della biodiversità e della vitalità dei suoli.”

Siamo tutti sicuri che la migliore gestione economica non sia quella che erode la fertilità agronomica in poco tempo, ma che la preserva come prezioso centro vitale delle generazioni future. In questo ambito il paradigma del conoscere anziché combattere è espresso in Malerbe amiche in un sublime intreccio tra pratica e riflessione.

Quello che posso dire su questo libro è davvero poco in confronto a tutto ciò che ho, invece, imparato!

Sommario di Malerbe amiche

Se è vero che alcuni argomenti è meglio vengano esposti esclusivamente dagli esperti in materia, è sicuramente il caso di questo libro che tratta il suo argomento in modo molto approfondito e specifico senza lasciare nessuna questione aperta o inesplorata, e in cui sento che farne un riassunto sarebbe, oltre che limitante, davvero riduttivo.

Credo invece che la miglior presentazione sia farvi dare una sbirciata al sommario, per capire quanti punti siano stati trattati esaustivamente in 244 pagine che toccano la filosofia ambientale, la saggistica e la manualistica.

  • Cosa contraddistingue la flora infestante?
  • Come sono classificabili?
  • Perché sono indesiderate?
  • Come fanno a persistere nell’agroecosistema?
  • Come si disseminano?
  • La flora infestante dell’azienda Aboca
  • Quale gestione per una convivenza floristica sostenibile?
  • Flora infestante come specchio della pressione agronomica esercitata
  • C’è anche una biodiversità utile?
  • Innovazione nella razionalità della gestione: la ‘banca seme’ del suolo
  • Filosofia di una gestione agronomica dinamica in armonia con l’evoluzione floristica
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A chi lo consiglio

Un libro per addetti al settore e appassionati che vogliano migliorarsi e migliorare le proprie pratiche agricole, verso obbiettivi lungimiranti e agronomicamente sostenibili.

Per loro, dopo aver letto Malerbe amiche, le infestanti non saranno più un problema!

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