Come coltivare gli spinaci in vaso: tecniche e consigli

Un ortaggio che non richiede particolari attenzioni, e che garantisce buoni raccolti anche se coltivato in vaso, è lo spinacio.

Questa pianta da orto ha, inoltre, la qualità di poter essere coltivata in periodi dell’anno tipicamente freschi, quando cioè molte altre orticole faticherebbero a crescere.

Gli spinaci, resi celebri dal famoso cartone animato “Braccio di ferro”, non possono assolutamente mancare nell’orto balcone di famiglie in cui sono presenti dei bimbi: dopo aver visto il citato cartone animato, i più piccoli saranno i primi a chiedere con entusiasmo ai loro genitori di intraprendere la coltivazione degli spinaci sul proprio balcone, per ottenere gli enormi muscoli che simpaticamente crescevano a Popeye dopo ogni volta che mangiava questo ortaggio.

Per avviare una piccola coltivazione di spinaci sul proprio terrazzo basterà disporre di un vaso, possibilmente di medie o grandi dimensioni, in maniera da ottenere un raccolto soddisfacente, del terriccio da orto e disporre di un balcone con una solatia esposizione solare.

Questi e altri passaggi fondamentali per ottenere abbondanti piante, sane e gustose, li approfondiremo in questo articolo dove verranno descritte dettagliatamente tecniche adeguate alla coltivazione in vaso.

Il nome scientifico dello spinacio è Spinacia oleracea e appartiene alla famiglia delle amarantacee.

Periodo di coltivazione, esposizione solare e semina

La temperatura ideale per la coltivazione dello spinacio è compresa tra 15 e 20 °C, sopporta bene anche temperature inferiori, fino ai 5 °C, temperatura limite sotta la quale le piante coltivate dovranno essere protette con teli o piccole serre per prevenirne danni da gelo.

A seconda della regione in cui viviamo possiamo intraprendere la coltivazione degli spinaci a partire dai mesi di marzo, nel sud Italia e nelle isole, o dal mese di aprile nelle regioni settentrionali caratterizzate da inverni più rigidi.

Anche al termine dell’estate, quando le temperature massime diurne si limitano ai 25 °C, possiamo effettuare una nuova semina di spinaci, ottenendo foglie adeguatamente formate per i mesi di ottobre e novembre.

Lo spinacio può essere coltivato posizionando il vaso in pieno sole e si adatta eccellentemente anche se coltivato con esposizione solare parziale.

La maggior parte dei balconi, da quelli esposti a sud a quelli esposti a est od ovest, saranno quindi indicati per poter coltivare gli spinaci garantendo buoni risultati.

La semina degli spinaci verrà eseguita direttamente nel vaso di coltivazione e potrà essere effettuata a spaglio, stando attenti a non esagerare col quantitativo di semente, oppure seguendo delle linee, cioè depositando 2 – 3 semini ogni 5 cm circa, su tutta la superficie del vaso.

Al momento della germogliazione dei piccoli spinaci, indipendentemente dal metodo di semina adottato, dovremo effettuare un intervento di diradamento che servirà per garantire a ogni singola piantina lo spazio e le condizioni ideali per potersi sviluppare correttamente.

Il vaso adeguato, terriccio e sesto d’impianto

La misura minima del vaso dove andremo a coltivare gli spinaci deve garantire un’altezza minima di 20 cm; stessa misura possiamo adottarla anche come valore minimo del diametro o della lunghezza del contenitore.

Tuttavia, chi ha la fortuna di poter usufruire di un balcone generoso in termini di spazio, può servirsi di vasi più capienti, come le classiche fioriere , lunghe un metro e larghe 40 cm, dove all’interno potremo ospitare una quantità ben maggiore di foglie fresche.

L’utilizzo del sottovaso sarà indispensabile per raccogliere l’acqua in eccesso, che tenderà a fuoriuscire dopo ogni intervento d’irrigazione.

Se invece l’orto balcone verrà creato in plateatici o in terrazzi dove la fuoriuscita dell’acqua non arreca fastidio a nessuno, potremo fare a meno di utilizzare il sottovaso, facendo defluire automaticamente l’acqua in eccesso, evitando quindi di creare pericolosi ristagni idrici.

Per eludere questa problematica nella coltivazione con l’ausilio del sottovaso basterà depositare all’interno del contenitore, sul fondo, prima di introdurre il terriccio, uno strato di materiale isolante, come della ghiaia o dell’apposita argilla espansa , che fungerà da isolante tra le radici delle piante e l’acqua accumulata dal sottovaso.

Il terriccio di coltivazione dove andremo a coltivare gli spinaci dovrà garantire qualità di drenaggio e dovrà essere opportunamente ossigenato e sciolto.

Se ne abbiamo la possibilità possiamo prelevare del terriccio dall’orto classico di un amico o da qualche campagna circostante alla nostra abitazione.

In alternativa del terriccio universale da orto , da utilizzare interamente o miscelato al terriccio reperito in campagna, garantirà tutte le qualità fisiche e chimiche necessarie per costituire un substrato di coltivazione eccellente.

Il sesto d’impianto ideale per la coltivazione dello spinacio in vaso prevede uno spazio di 10 cm da lasciare tra una pianta e l’altra, oppure, se desideriamo prelevare le foglie di spinacio ancora piccole, da gustare crude in insalata, possiamo ridurre lo spazio tra una pianta e l’altra fino a 5 cm.

Concimazione e irrigazione

Lo spinacio si accontenta di una modesta concimazione che dovrà essere bilanciata e mai troppo azotata. Un eccesso d’azoto nel terreno potrebbe infatti tramutarsi in una quantità elevata di nitrati accumulati dalle foglie, risultando dannose per la salute umana.

Possiamo quindi effettuare una blanda concimazione a base di compost, ammendante particolarmente indicato per lo spinacio, oppure con del letame ben maturo.

Per chi non riuscisse a reperire questi tipi di concimi, potrà miscelare al terriccio di coltivazione dello stallattico pellettato  che potrà in futuro utilizzare anche per la concimazione di altri ortaggi.

La concimazione dello spinacio coltivato in vaso dovrà essere limitata e sempre proporzionata alle dimensioni del contenitore stesso.

Lo spinacio esige un substrato di coltivazione mantenuto spesso umido: dovremo quindi intervenire con ripetute e costati irrigazioni che garantiranno la giusta idratazione a questa pianta orticola.

Per non favorire pericolose avversità di origine fungina è indispensabile aspettare che il terreno asciughi completamente prima di intervenire con un’ulteriore irrigazione.

Un comodo impianto d’irrigazione, composto da centralina  e tubo gocciolante , permetterà alle piante di spinacio coltivate in vaso di riceve l’acqua necessaria in maniera costante e bilanciata. Grazie a una centralina programmabile potremo scegliere frequenza e quantità d’acqua che fornirà l’impianto a ogni partenza.

Tale impianto potrebbe rivelarsi comodo specialmente per chi desidera creare un orto in vaso di medie o grandi dimensioni, dove l’irrigazione manuale richiederebbe ogni giorno svariato tempo.

Piccole serre per i mesi più freddi

Usufruendo di piccole serre da balcone  possiamo avviare la coltivazione degli spinaci anticipando di un mese l’usuale periodo di semina. La protezione garantita dai teli di copertura, che durante la notte potranno essere abbassati anche lungo i fianchi della struttura, creeranno all’interno della serra un microclima ideale per la germogliazione dei spinaci.

Questo leggero ma indispensabile aumento di temperatura permetterà al coltivatore di ottenere spinaci pronti al consumo già dal mese di aprile, quando solitamente si esegue la semina o le piantine sono appena germogliate.

Questa tecnica la si potrà utilizzare anche in autunno quando, con l’arrivo delle giornate corte e temperature fresche, le piantine di spinacio tenderanno ad arrestare la crescita.

Posizionando il vaso di coltivazione dentro la serra, o riparandolo con del TNT, gli spinaci beneficeranno di un leggero aumento termico che gli permetterà di proseguire il ciclo vegetativo e quindi che ci consentirà di ottenere foglie maggiormente sviluppate.

Avversità principali degli spinaci: malattie e parassiti

Gli spinaci coltivati in vaso possono essere interessati da svariate malattie fungine; tra le più frequenti possiamo citare la Peronospora, la Rhizoctonia e il Pythium.

A seconda del diverso micelio che interessa la coltivazione di spinaci possiamo notare danni e marciumi rispettivamente a carico di foglie, al colletto delle piante, oppure a carico dell’apparato radicale nel caso del Pythium.

Queste avversità di origine fungina si manifestano in concomitanza di fattori atmosferici e pedoclimatici, come l’eccessiva umidità, che favoriscono la comparsa e lo sviluppo dei miceli.

Nell’orto balcone dovremo quindi aver particolare attenzione e prevenire queste patologie fungine adottando buone tecniche di coltivazione, effettuando irrigazioni regolari ma senza eccessi, rispettando un corretto sesto d’impianto che garantirà un corretto irraggiamento solare e una valida aereazione.

Nel caso invece notassimo un ingiallimento fogliare potrebbe trattarsi di una fisiopatia delle piante; la causa scatenante potrebbe essere un eccesso nelle irrigazioni oppure la mancanza di sostanze nutritive nel terreno, in particolar modo di ferro.

Per quanto riguarda piccoli insetti e parassiti, lo spinacio può essere infastidito dalla mosca dello spinacio, dalle lumache e dalle larve di nottua.

La mosca dello spinacio appartiene all’ordine dei ditteri, è di colore grigio e non supera i 5 mm di lunghezza.

Questo genere di mosca, allo stadio larvale, scava delle piccolissime gallerie nei tessuti fogliari, rovinando l’apparato aereo della pianta e causandone marcescenze localizzate.

Come efficace contrasto possiamo utilizzare l’olio di neem, che andrà miscelato all’acqua nelle opportune dosi e spruzzato con l’apposito nebulizzatore  sull’intera area fogliare delle piante.

La presenza di lumache,invece, sarà facilmente riscontrabile poiché da subito dopo il loro arrivo noteremo, in parte o totalmente, le foglie degli spinaci mangiate.

Nell’orto balcone, per contrastare le chiocciole, possiamo intervenire appena c’accorgiamo dei primissimi danni alla coltura raccogliendole manualmente durante le ore serali e allontanandole dal nostro orto in vaso.

Le larve di nottua sono deposte da farfalle notturne, comunemente conosciute come falene, su molte piante orticole, tra cui anche lo spinacio.

Questi bruchi di lepidottero sono molto ghiotti delle foglie degli spinaci e in breve tempo possono mangiare buona parte delle piante coltivate in vaso.

Poiché nell’orto balcone la coltivazione degli spinaci comprenderà un numero ridotto di piante, per contrastare questi bruchi possiamo intervenire direttamente raccogliendoli a mano, senza l’utilizzo di particolari prodotti repellenti.

cuocere gli spinaci

Quando raccogliere gli spinaci

Gli spinaci impiegano solitamente 60 giorni dal momento della semina al momento in cui le foglie divengono completamente sviluppate e quindi pronte per il raccolto.

Tuttavia, lo spinacio può essere raccolto e consumato in qualsiasi momento; se anticipiamo il raccolto potremo gustare crude le giovani foglie, magari accompagnate in insalata.

Indipendentemente dal momento del raccolto, conviene non estirpare la pianta ma semplicemente tagliare le foglie sopra al colletto, permettendo alla pianta di ricacciare e quindi assicurandoci un successivo raccolto.

Dall’orto alla cucina…

Lo spinacio è un ortaggio semplice ma molto saporito, perfetto per essere bollito e assaporato come contorno unico condito con olio e sale.

Molto gustose sono anche le torte salate dove, come ingrediente principale, si impiega lo spinacio.

Altre classiche ricette vegetariane e sostenibili dove si può utilizzare questo ortaggio sono le polpette di spinaci e ricotta e la frittata di spinaci.


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