Come coltivare l’aglio in vaso: tecniche e consigli

Un ortaggio adatto alla coltivazione in vaso, che resta di modeste dimensioni anche una volta completamente sviluppato, e semplice da gestire dalla semina alla raccolta, è l’aglio.

La coltivazione di questo ortaggio è facilitata dalla rusticità e dalla resistenza a molte malattie che caratterizza questa pianta; viene infatti molto spesso usata anche come repellente naturale, sotto forma di macerato, per contrastare alcuni attacchi parassitari a carico di piante da orto o da frutto.

Per una corretta coltivazione in vaso dovremo disporre di un balcone ben esposto ai raggi solari, di un terriccio sciolto e drenate, per evitare pericolosi ristagni idrici, e di un vaso di medie o grandi dimensioni.

A seconda dello spazio di cui disponiamo e della grandezza del vaso prescelto potremo, infatti, ottenere un numero variabile di piante d’aglio.

Il nome scientifico dell’aglio è Allium sativum; è una pianta bulbosa e appartiene alla famiglia delle Liliacee, proprio come la cipolla e il porro.

L’aglio, coltivato sin da tempi antichissimi a partire dal continente asiatico, si diffuse molto velocemente in tutto il bacino del Mediterraneo: nelle piramidi egizie se ne trovano svariati dipinti come prova che già a quell’epoca era ampiamente conosciuto e coltivato.

Oggi in Italia è un ortaggio presente quotidianamente in tutte le cucine; viene infatti spesso utilizzato per insaporire svariate ricette, da sughi a zuppe, o particolari salse.

In commercio si trovano diverse varietà d’aglio, che tuttavia si possono suddividere in due gruppi: l’aglio bianco e l’aglio rosa. Il primo è più adatto alla conservazione, mentre il secondo viene utilizzato soprattutto come ortaggio fresco, poiché meno indicato per lunghe conservazioni.

Periodo di coltivazione, esposizione solare e semina

La temperatura ideale per la coltivazione dell’aglio è compresa tra i 15 e i 25 °C. Sopporta bene anche temperature leggermente inferiori e la pianta arresta la crescita con temperature minori ai 10 °C.

Nell’orto classico, solitamente, si provvede all’impianto dei bulbi d’aglio nei mesi di novembre – dicembre nelle regioni caratterizzate da inverni miti e meno piovosi, o nei mesi di gennaio – febbraio nelle regioni settentrionali o appenniniche.

Nell’orto balcone, indipendentemente da dove ci troviamo, poiché nel periodo invernale la pianta d’aglio arresta lo sviluppo andando in riposo vegetativo, possiamo iniziare la coltivazione dal mese di febbraio, correndo meno rischi di possibili marciumi che potrebbero interessare il bulbo nei mesi più freddi.

Il vaso di coltivazione dell’aglio dovrà essere posizionato in pieno sole. I balconi con esposizione a sud sono quindi i maggiormente indicati per la coltivazione di questa pianta liliacea.

Chi dispone di un balcone esposto a est o ovest, raggiunto quindi dai raggi solari solo per una parte della giornata, può comunque cimentarsi nella coltivazione dell’aglio, prestando maggiore attenzione al substrato di coltivazione che dovrà risultare particolarmente drenante e sciolto.

Per comodità, e per accelerare i tempi di coltivazione, l’aglio viene coltivato partendo dallo spicchio, che dopo un ciclo vegetativo di circa 4 mesi avrà formato la classica testa d’aglio.

Gli spicchi vanno piantati mantenendo la punta verso l’alto, dalla quale spunterà il cotiledone che andrà a formare la parte fogliare della pianta.

La corretta profondità di semina è pari all’altezza dello spicchio stesso, ovvero la punta dovrà risultare al pari col terreno.

Chi fosse interessato ad effettuare le operazioni di semina dell’aglio seguendo le fasi lunari, questo ortaggio viene tradizionalmente seminato durante la fase di luna calante.

Il vaso adeguato, terriccio e sesto d’impianto

Il contenitore che useremo per coltivare l’aglio deve garantire un’altezza minima di 25 cm, mentre lunghezza o diametro dipenderanno dal numero di piante che desideriamo coltivare.

Per ottenere un raccolto soddisfacente, tuttavia, possiamo servirci delle classiche fioriere rettangolari , alte 40 cm e lunghe un metro, che saranno in grado di ospitare un cospicuo numero di piante.

Sul fondo del vaso, prima di introdurre il terriccio, è opportuno formare uno strato isolante, composto da ghiaia o argilla espansa , che fungerà da barriera tra l’acqua stagnante raccolta dal sottovaso e la parte terminale dell’apparato radicale dell’aglio.

Il terriccio adeguato per la corretta coltivazione di questa liliacea deve essere sciolto e drenate, con pH compreso tra 6 e 7.

Per formare un adeguato substrato di coltivazione possiamo miscelare all’interno del contenitore della terra prelevata in campagna, o presso l’orto di un amico, con del terriccio universale da orto , in modo da formare un terriccio con caratteristiche omogenee.

L’aglio in vaso va seminato lasciando 15 cm circa tra una pianta e l’altra, ottenendo quindi un numero maggiore di piante a seconda della capienza del contenitore stesso.

Concimazione e irrigazione

L’aglio si accontenta di un terreno poco concimato. Nell’orto in vaso possiamo provvedere a mescolare al terreno di coltivazione del letame maturo, in modica quantità.

Un eccesso d’azoto nel terreno infatti sfavorirebbe lo sviluppo del bulbo, formando piccoli spicchi d’aglio e prediligendo lo sviluppo della parte fogliare della pianta.

Per ottenere una resa importante, e allo stesso tempo un’elevata qualità del prodotto, un elemento che solitamente s’apporta nell’orto classico è lo zolfo: l’aglio infatti è molto ghiotto di questo elemento che, in piccole quantità, può essere miscelato anche nel vaso di coltivazione.

La pianta dell’aglio sopporta bene brevi periodi di siccità che non devono tuttavia essere troppo prolungati, tali condizioni infatti potrebbero causare stress alle piante rischiando di favorire una fioritura anticipata che rovinerebbe l’intero raccolto.

Possiamo quindi provvedere ad apportare modiche quantità d’acqua ogni giorno, ma in maniera costante.

L’irrigazione possiamo effettuarla nelle prime ore del giorno o nelle ore serali, dopo il tramonto del sole, possibilmente senza bagnare le foglie della pianta.

Se vicino all’orto balcone abbiamo un rubinetto dell’acqua risulterà molto comodo predisporre un impianto d’irrigazione automatico (composto da centralina  e tubo gocciolante ), che provvederà in maniera autonoma ad irrigare tutti i vasi presenti sul balcone sollevandoci da un costante impegno giornaliero.

Mantenimento: operazioni colturali utili

Durante il periodo di coltivazione dell’aglio, alcune operazioni utili permetteranno alle piante di crescere in piena salute e di mantenere il terreno costantemente morbido e areato.

All’interno del contenitore di coltivazione è consigliata la rimozione di eventuali erbe infestanti che, se lasciate crescere liberamente, possono ombreggiare l’aglio e assorbire preziosa umidità e sostanze nutritive destinate allo sviluppo dei bulbi.

La parte superficiale di terreno, inoltre, nel corso dei mesi tenderà a formare una dura crosta superficiale che, oltre a limitare l’ossigenazione del terreno, ostacola anche la libera crescita della parte interrata della pianta, cioè quella che interessa maggiormente al coltivatore.

Con una piccola zappetta  possiamo zappettare lo strato superficiale di terriccio mantenendolo sempre morbido.

Questa operazione può essere effettuata grossomodo una volta al mese, prestando molta attenzione a non rovinare le piccole radici delle piante coltivate.

spicchi di aglio

Pacciamatura e consociazioni dell’aglio

Effettuare una pacciamatura superficiale servendosi di materiale naturale come paglia o corteccia , permetterà al substrato contenuto nel vaso un maggiore mantenimento d’umidità dopo ogni irrigazione. Questo permetterà al coltivatore di utilizzare meno acqua e, allo stesso tempo, di dover effettuare meno irrigazioni durante la giornata.

L’aglio può essere coltivato all’interno dello stesso contenitore consociato alle carote, oppure vicino a insalata o spinaci.

A seconda del contenitore prescelto basterà lasciare la giusta distanza alle piante coltivate unitamente, garantendo la giusta aereazione ed esposizione solare a ogni singolo ortaggio.

Avversità principali dell’aglio: malattie e parassiti

L’aglio è una pianta rustica che, se coltivata adeguatamente e senza mai creare ristagni idrici, difficilmente ci creerà dei pensieri.

Oltre a qualche patologia crittogamica, possono presentarsi delle avversità di origine batterica o le piante coltivate sul balcone, specialmente in contesti extraurbani, possono essere bersaglio della fastidiosa mosca dell’aglio.

Malattie fungine dell’aglio

  • Ruggine: la rugginedell’aglio è causata dal fungo Puccinia allii; la comparsa di questo micelio sulla pianta si può notare attraverso macchie rugginose, color marrone scuro a carico della parte aerea della pianta. Nell’orto balcone questa problematica deve essere evitata attraverso buone pratiche di coltivazione e prevenzione generale. Appena notiamo la ruggine su una pianta d’aglio è indispensabile rimuoverla dal vaso affinché il fungo non colonizzi anche le altre piante presenti all’interno del contenitore.

Malattie batteriche dell’aglio

Vari marciumi di origine batterica possono interessare le piante d’aglio creando marcescenze a livello fogliare o, in alcuni specifici casi, anche a livello bulbare.

È indispensabile evitare rigorosamente pericolosi ristagni idrici, aspettando che il terreno asciughi completamente prima di apportare nuova acqua all’interno del contenitore.

Possiamo inoltre controllare la comparsa di piccoli insetti capaci di creare lesioni sulle foglie, dalle quali potrebbero veicolarsi pericolosi batteri.

Insetti nocivi per le piante d’aglio

  • Mosca dell’aglio: èun insetto che può raggiungere anche le piante coltivate in vaso, specialmente se ci troviamo nei pressi di campagne. Questa mosca di dimensione ridotta e di colore marrone, depone le uova sulla parte bulbare della pianta dalle quali nascono piccolissime larve che scavano gallerie all’interno della parte edibile della pianta, rovinando l’intero raccolto. Per prevenire l’arrivo di questo indesiderato insetto possiamo consociare piante d’aglio a piante di carota. Sempre come strategia di prevenzione, possiamo irrorare le piante d’aglio con della polvere di roccia biologica , nelle modalità e quantità descritte sulla confezione. La polvere andrà sciolta in acqua e spruzzata sull’intero ortaggio con l’apposito nebulizzatore .
  • Nematodi: questo insetto (Ditylenchus dipsaci) è particolarmente insidioso sulle piante d’aglio poiché vive e si riproduce all’interno delle piante stesse. Sono dei microscopici vermi che, cibandosi di tutte le parti della pianta, arrecano gravi danni alla coltura, talvolta rovinando l’intero raccolto. Nell’orto balcone non dovremmo mai avere a che fare con questo insetto che solitamente vive e si riproduce nelle coltivazioni d’aglio presenti in aperta campagna.
  • Tripidi: nell’orto classico il tripide è il parassita che più facilmente può attaccare la pianta dell’aglio. Succhiando la linfa in poco tempo riesce a portare la pianta in uno stato di deperimento generale e conseguentemente a un rallentamento dello sviluppo dei bulbi.

Quando raccogliere l’aglio

L’aglio solitamente prima di divenire pronto per il raccolto necessita di un ciclo colturale di 4 – 6 mesi. La pianta va completamente estirpata e fatta seccare al sole quando la parte fogliare risulta completamente seccata.

Una settima prima del raccolto possiamo arrestare le irrigazioni favorendo l’insecchimento della pianta e della testa d’aglio, che risulterà completamente formata.

Dopo qualche giorno d’esposizione solare, le teste d’aglio possono essere conservate in un luogo buio e secco, talvolta appese e avvolte in trecce come vuole la vecchia tradizione contadina.

Dall’orto alla cucina…

La parte edibile dell’aglio è il bulbo, formato da diversi spicchi cresciuti attorno a un’anima centrale, altrettanto buona per essere impiegata in cucina.

Prima di essere utilizzato, lo spicchio d’aglio va sbucciato della sua tunica protettiva e separato dalle restanti radici.

Il suo sapore deciso e vagamente piccante esalta e caratterizza molti piatti; è un elemento importante anche per la preparazione di molte particolari salse e viene spesso impiegato per insaporire svariate verdure cotte, tipiche del periodo autunnale e invernale.

Una ricetta molto facile e veloce da preparare, dove viene impiegato anche l’aglio, è il pesto di cavolo nero, che potrà essere servito come antipasto, spalmato su pane o crostini.


Lascia un commento