Il particolare gusto piccante del ravanello è in grado di esaltare insalatone estive o altri piatti freschi sempre a base di verdure. Chi ama particolarmente questo ortaggio lo potrà assaporare, come contorno unico, aggiungendo solamente olio e sale, gustando a pieno le sue caratteristiche.
Il ciclo colturale breve, il poco spazio che occupano e la facilità di coltivazione, rendono il rapanello un ottimo ortaggio anche per essere seminato in vaso. Chi non dispone di un appezzamento di terreno o di un giardino, dove poter ricavare un orto classico, potrà intraprendere la scelta della coltivazione in vaso, sul proprio balcone o su un terrazzo, ricevendo comunque ottime soddisfazioni.
Il ravanello, o rapanello, anche se non vi è assoluta certezza, sembrerebbe originario dalla Cina e del Giappone, luoghi in cui tutt’ora si trova il maggior numero di varietà. Il nome scientifico del ravanello è Raphanus sativus e appartiene alla numerosissima famiglia delle crucifere.
La specie comprende numerose varietà che si distinguono per colore, rosso, bianco o bianco con striature rosse, o per la forma: possiamo infatti trovare varietà a radice piccola e tondeggiante oppure a radice allungata, che può arrivare fino a diversi centimetri.
Per la coltivazione in vaso sono preferite le varietà che formano la radice più piccola, ma questo aspetto, tuttavia, dipende soprattutto dal vaso impiegato. Altri fattori, quali la scelta del terreno, il periodo di semina e una corretta irrigazione, saranno invece molto rilevanti, per ottenere ravanelli teneri e fragranti.
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Periodo di coltivazione, esposizione solare e semina
Il ravanello è un ortaggio che ama temperature miti, comprese tra i 15 e i 20 °C, condizioni climatiche necessarie anche per far germinare i semi. Queste condizioni climatiche nel nostro paese si verificano in primavera, tra marzo e maggio, e in autunno, nei mesi di settembre e ottobre. Disponendo di un terrazzo o di un balcone con buona esposizione solare, potrete assaporate i vostri rapanelli autoprodotti aspettando solamente un mese, o poco più, dal momento della semina, a seconda della varietà scelta.
In piena estate invece, la coltivazione del ravanello è sconsigliata; le giovani piantine potrebbero accusare il caldo eccessivo e montare prematuramente a seme, rovinando quindi l’intera produzione. Un’altra problematica del caldo eccessivo è che potrebbe alterare il gusto dei ravanelli, che risulterà eccessivamente piccante.
La semina andrà eseguita direttamente nel vaso prescelto, a spaglio, avendo cura di non distribuire troppi semi sul terreno, oppure, per aver maggiore precisione, seguendo delle linee, che potete tracciarvi con un dito, distanti tra loro circa 4 – 5 cm, seguendo parallelamente un lato del vaso.
A questo punto basterà adagiare nei piccoli solchi i semini di ravanello, distanziandoli di 4 – 5 cm l’uno dall’altro, ricoprirli con un leggero strato di terra e innaffiare il terreno.
Per chi volesse seminare i ravanelli seguendo le fasi lunari, la luna indicata per questo ortaggio è la fase calante che, secondo le vecchie tradizioni contadine, esalterà lo sviluppo della radice del ravanello, a discapito della parte aerea, che inoltre avrà meno tendenza a montare a seme.
Il vaso adeguato, terriccio e sesto d’impianto
A differenza di altri ortaggi, la coltivazione del ravanello in vaso è spesso consigliata per la relativa esigenza in termini di terra che richiede questo ortaggio.
Vasi di medie dimensioni (come questo ), in grado di contenere almeno 20 cm di terreno sono l’ideale per garantire un ciclo colturale adeguato e per ricavarne ottimi ravanelli.
Nell’ottica delle rotazioni colturali, da eseguire anno dopo anno, se il vostro orto balcone non prevede vasi di medie dimensioni, potete comunque seminare i ravanelli in vasi più capienti, dove l’anno precedente avevate coltivato ortaggi più esigenti in termini di spazio.
Se abitate in condominio, sarà utile anche utilizzare un sottovaso, che vi permetterà di raccogliere l’acqua in eccesso senza farla defluire nei balconi sottostanti.
La scelta del terreno è un elemento chiave: un substrato adeguato garantirà una buona riuscita della coltivazione. Il ravanello infatti necessita di terreno soffice e fertile, come questo , che permetterà alle giovani radici di svilupparsi rapidamente e senza impedimenti, risultando quindi più gustose al momento del consumo.
Se invece avete la possibilità di prelevare un po’ di terriccio dall’orto di un vostro amico, o da delle campagne circostanti alla vostra abitazione, dovrete aver cura di setacciarlo bene, togliendo i sassi più grossi; potrete inoltre miscelarlo a della sabbia, in modo da creare un substrato meno compatto.
Il pH del terreno ottimale per la coltivazione del ravanello è compreso tra 6 e 7.
Sia che seminiate i ravanelli a spaglio o che seguite delle linee all’interno del vaso, nel momento in cui cresceranno le piantine, dovrete diradarle, in modo da ottenere un sesto d’impianto favorevole per la coltivazione di questo ortaggio, che sarà di almeno 4 – 5 cm tra una piantina e l’altra.

Concimazione e irrigazione
Il ravanello è una pianta abbastanza rustica, che si adatta bene a diversi tipi di terreno, anche poco concimati. Potete coltivare i ravanelli in un vaso dove l’anno precedente, o durante l’inverno, avete coltivato orticole più esigenti di elementi nutritivi, usufruendo quindi del concime residuo contenuto nel vaso.
In alternativa, potete aggiungere al terreno del compost autoprodotto, se ne avete la possibilità, oppure dello stallatico essiccato (come questo ).
Attenzione a non esagerare con concimazioni azotate, poiché un eccesso d’azoto favorirebbe lo sviluppo della parte fogliare della pianta a discapito della radice.
Insieme alla giusta scelta del terreno, una corretta e costante irrigazione è un aspetto prioritario per il regolare sviluppo delle piante di ravanello. Lasciare le giovani piantine senza apporto idrico, anche solo per qualche giorno, potrebbe favorire un gusto eccessivamente piccante della radice.
Un piccolo e semplice impianto di irrigazione, costituito da centralina più tubo gocciolante , sul vostro balcone o terrazzo, assicurerà un’irrigazione giornaliera che garantirà al vostro orto balcone un adeguato apporto idrico giorno dopo giorno.
Se invece non disponete di un attacco dell’acqua nei pressi del vostro orto in vaso, dovrete scegliere un momento della giornata, preferibilmente non durante le ore centrali, per irrigare manualmente le piante di ravanello.
Mantenimento: cosa fare nel periodo di coltivazione
Dal momento della semina fino al momento della raccolta poche e semplici operazioni permetteranno di far crescere piantine vigorose e gustose.
L’operazione più importante, come descritto sopra, è quella di assicurare a ogni piantina uno spazio vitale adeguato, per poter ingrandire la radice fino alla misura desiderata. Si dovrà quindi diradare le piantine in eccesso, che risultano entro i 4 – 5 cm dalla piantina vicina.
Un’altra operazione importante sarà quella di estirpare eventuali piante infestanti cresciute all’interno del vaso che, crescendo, potrebbero competere e togliere elementi nutritivi alle piante di ravanello.
Piccole serre per i ravanelli in vaso
Usufruire di serre da terrazzo , può essere utile per ottenere ravanelli precoci, o allungare il periodo di coltivazione autunnale, magari arrivando a novembre assaporando ancora ravanelli freschi appena raccolti dal proprio orto in vaso.
Assicurare una temperatura mite, nei mesi più freddi, possibilmente posizionando la serra con ottima esposizione solare, permetterà ai semi di germinare e alla pianta di compiere il breve ciclo vitale, beneficiando del microclima costante che si creerà all’interno della serra.
Pacciamatura e consociazioni dei ravanelli
Un’ottima soluzione per preservare l’umidità all’interno del vaso dove avete scelto di coltivare i ravanelli è di ricoprire lo strato superficiale di terra con della paglia o della corteccia. Questa tecnica si può adottare soprattutto per preservare le piante di ravanello durante i mesi più caldi, quando le foglie delle giovani piantine hanno raggiunto almeno i 5 cm di altezza, in modo che non subiscano effetti negativi o eccessiva ombra dalla copertura.
A tal proposito, per una corretta pacciamatura dei rapanelli, sarà opportuno adagiare sopra al terriccio un sottile strato di materiale pacciamante, alto massimo 1 cm.
I rapanelli si possono coltivare come unico ortaggio all’interno dello stesso vaso tuttavia, per rendere particolarmente esaltante l’orto balcone e per creare benefiche sinergie tra ortaggi diversi, i rapanelli si possono coltivare nello stesso vaso che ospita anche altri ortaggi.
Consociati nello stesso contenitore che ospita la lattuga, possono beneficiare entrambi di abbondanti irrigazioni giornaliere; inoltre, le foglie larghe della lattuga creano una sorta di pacciamatura naturale che, ricoprendo l’intero substrato, assicurano al terreno una prolungata umidità ideale anche per la crescita dei ravanelli.
Altre ottime consociazioni sono con piante a sviluppo verticale, come pomodori, melanzane, peperoni e leguminose rampicanti. In questi casi si creano condizioni favorevoli per entrambi gli ortaggi: le solanacee ad alto fusto cresceranno in altezza catturando tutto il sole di cui hanno bisogno e, contemporaneamente, con le foglie ben sviluppate creeranno dell’ombra, molto apprezzata dalle piante di ravanelli.

Avversità principali dei ravanelli: malattie e parassiti
Alcune problematiche correlate alla coltivazione dei rapanelli possono infastidire le piccole piantine coltivate in vaso, da patologie fungine, come peronospora e fusarium, a parassiti come afidi e altica. Tuttavia, seguendo piccole e semplici regole di coltivazione, queste avversità difficilmente infastidiranno i ravanelli coltivati in vaso.
Malattie fungine del rapanello
Peronospora e fusarium: riconoscibili da ingiallimenti fogliari, secchezza e accartocciamenti sempre a carico della parte aerea della pianta.
Visto il brevissimo ciclo colturale dei ravanelli, nel caso di malattie fungine conviene estirpare le piante coltivate e procedere con una nuova semina, cambiando il terreno all’interno del contenitore poiché le spore del fungo possono sopravvivere nel terreno.
Queste patologie, nella coltivazione in vaso, sono rare, il più delle volte alimentate da un eccesso d’umidità. Una corretta ventilazione, una costante rotazione colturale e un’adeguata irrigazione, senza creare ristagni idrici, sono ottime base per scongiurare questi inconvenienti.
Insetti nocivi per le piante di rapanello
- Afidi: piccoli insetti che si insediano in colonie, favoriti da esposizioni solari parziali o da primavere particolarmente umide.
Si nutrono succhiando linfa dalle foglie, formando melata accompagnata da fumaggine. Quando si nota la comparsa di afidi, intervenire con macerati naturali a base di aglio, peperoncino o ortica. Per contrastare questi insetti è efficace anche il sapone di Marsiglia o l’olio di neem. - Altica: gli insetti adulti di altica del cavolo si cibano anche delle foglie di ravanello, creando fori sulla parte aerea della pianta fino a condurla a un deperimento vegetativo. Questi attacchi sono particolarmente violenti nei periodi di clima secco e si possono contrastare preparando un macerato naturale a base di foglie di pomodoro oppure impiegando olio di neem, sempre da applicare con l’apposito nebulizzatore sulle foglie di tutte le piante.
Quando raccogliere i ravanelli
Il momento più soddisfacente per ogni coltivatore è sicuramente il momento del raccolto. Le piante di rapanello si rendono pronte per la raccolta 4 – 6 settimane dal momento della semina, quando si nota la classica forma tondeggiante del rapanello che fuoriesce con la parte superiore dal terreno.
Se durante la coltivazione avevate pacciamato con paglia o corteccia il vaso in cui avete seminato i ravanelli, dovrete liberare temporaneamente lo strato pacciamante, osservare i vostri ravanelli e procedere ad estirpare i più grossi.
Dall’orto alla cucina…
Se coltivato in condizioni ottimali, il ravanello racchiude un gusto particolare, fresco e leggermente piccante, caratteristiche uniche che rendono il ravanello un ortaggio apprezzato da moltissime persone.
Questo ortaggio ha inoltre proprietà depurative e diuretiche, oltre che contenere vitamine del gruppo B e C.
La radice può essere gustata affettata finemente, da sola, con condimenti a piacere, oppure aggiunta a lattuga e altri ortaggi freschi di stagione, come il pomodoro.
Un’ottima alternativa è di utilizzare i rapanelli come ingrediente aggiunto per creare un piatto unico, come i burger vegani di ceci, accompagnato a piacere da lattuga, pomodori, mozzarella, ecc.
Sono commestibili anche le foglie dei ravanelli, le quali contengono un alto concentrato di ferro; si possono gustare tagliate insieme ai ravanelli oppure possono essere utilizzare per preparare gustose frittate.