L’origano è una pianta ben conosciuta fin dall’antichità, soprattutto per le sue qualità aromatiche sfruttate, in particolare, nella cucina mediterranea. Infatti, trova impiego in numerose ricette culinarie come la pizza, il pesce e le patate, accompagna la carne e la salsa di pomodoro, viene aggiunto nelle preparazioni di sott’oli e sott’aceti ed è utilizzato nella preparazione della pasta d’acciughe. Per questo motivo, in Meridione, l’origano viene volgarmente chiamato anche col nome di “Acciughero”.
Ma le sue qualità non si fermano solo all’utilizzo gastronomico. Notevoli sono pure le sue qualità medicinali che ne fanno un potente antisettico e antibiotico naturale, oltre che un buon digestivo e carminativo, proprietà sfruttate nella fitoterapia.
L’etimologia del nome origano deriva dal greco “oros-ganos” che significa fulgore di montagna, per il fatto che cresce in montagna negli arbusteti medio-termofili; mentre il nome della specie “vulgaris”, significa del volgo, nome che ricorre frequentemente in varie specie botaniche e sta a indicare una pianta comune: del volgo, appunto.
La sua coltivazione non presenta alcuna difficoltà, e nemmeno necessita di cure eccessive. Pertanto, può essere facilmente coltivato sia in piena terra, tipo orti e giardini, sia in vaso da tenere su davanzali e balconi dove, insieme con altre erbe aromatiche, contribuisce a rendere gradevolmente profumata l’aria e a conferire una piacevole nota di colore all’ambiente.
Descrizione della pianta
L’origano (Origanum Vulgare L.) appartiene alla numerosa famiglia delle “Lamiaceae” (o Labiate).
È una specie perenne, a portamento cespuglioso e di aspetto assai variabile. Munito di rizoma ramificato e strisciante, presenta steli epigei volti in varie direzioni che si dipartono dai rizomi sotterranei.
I fusti erbacei, a sezione quadrangolare, alti fino a 60/70 cm, di colore rossastro, sono ben ramificati nella parte sommitale e interamente ricoperti da folta peluria. A piena maturazione possono presentare una parte basale legnificata.
Le foglie sono opposte, di forma ovale allungata, brevemente picciolate, arrotondate verso la base, con margine intero o lievemente dentato e peloso.
I fiori sono sessili, cioè privi di picciolo, si trovano riuniti in capolini terminali all’ascella delle brattee (strutture simili a foglie), di colore rosso o rosa purpureo, in rari casi anche bianchi, sono molto profumati e aromatici. Il labbro inferiore della corolla è più lungo di quello superiore e trilobato (presenta cioè tre lobi).
Il calice è munito di sepali suddivisi in cinque dentini che avvolgono la corolla tubolare del fiore.
I frutti sono degli acheni di colore castano scuro.
La fioritura avviene da giugno a settembre.
Habitat: terreno e clima ideale
L’origano, come molte altre aromatiche, predilige luoghi aridi e assolati, perlopiù gessosi o sabbiosi; lo si rinviene ai margini dei boschi e in luoghi sassosi.
Anche se il clima ideale è quello mediterraneo, l’origano è una tipica pianta euroasiatica: lo si trova sia in Europa sia in Asia, fino al Giappone. In Italia è presente in ogni regione, dal mare alla media montagna, fino ai 1.200 m s.l.m.
L’origano è una pianta rustica e robusta che non necessita di particolari attenzioni: cresce bene in diversi luoghi e su vari tipi di terreno, anche terreni poveri di nutrienti. È una specie che resiste alle aggressioni dei parassiti, alla siccità e al freddo, basta che non sia troppo intenso. In particolare però, predilige le zone ben esposte al sole.
Prima di effettuare la semina dell’origano, o prima di trapiantare le piantine, è opportuno lavorare bene il terreno, in modo da garantire un buon drenaggio. Bisognerà addizionare anche un poco di compost o letame ben maturo.
La scelta di un’aiuola o di un punto in giardino con una perfetta esposizione solare, assicurerà alla pianta di origano una crescita senza particolari problematiche. Al fine produttivo è opportuno ricordare che le piante con aroma più intenso sono quelle coltivate al sole, al caldo e all’aria, risultando più produttive in termini di quantità e conservando anche maggior qualità per la produzione di oli essenziali.
Le piante coltivate nei pressi delle zone marine sono quelle con maggiore aroma.

Propagazione dell’origano: talea e semina
La moltiplicazione col metodo della talea consiste nello staccare dei rametti laterali dagli steli principali e farli radicare in vaso; in questo modo si otterranno nuove piantine geneticamente simili alla pianta madre. Sarà opportuno liberare i rametti da una buona parte di foglie lasciando quelle sommitali per evitare l’eccessiva disidratazione del vegetale.
L’aggiunta di un radicante ormonale faciliterà il radicamento. Sarà utile effettuare questa operazione nel mese di febbraio/marzo, prima della fioritura, così da disporre di piantine pronte da trapiantare in primavera: aprile o maggio, secondo l’andamento del meteo stagionale.
Anche la suddivisione dei cespi, prelevati dal terreno e comprensivi di rizoma, è un metodo efficace di moltiplicazione del vegetale; basterà suddividere gli steli in tanti piccoli mazzetti e interrarli in vaso o in piena terra, ben distanziati tra loro. Questi, nel tempo, si infoltiranno dando vita a nuovi cespi. Anche questa operazione va eseguita prima della fioritura: febbraio/marzo.
La semina può essere effettuata a inizio primavera, in semenzaio protetto. L’ideale sarebbe predisporre un letto di torba sul quale disporre i semi coperti con un lieve strato di terriccio che andrà regolarmente innaffiato, badando bene che non si formino ristagni d’acqua attorno alle radici.
Entro una decina di giorni si vedranno spuntare le nuove piantine che potranno essere trapiantate in vaso. In seguito, a primavera inoltrata, si potranno trasferire in pieno terreno collocandole in piccole buche realizzate all’uopo, distanziate di almeno una trentina di centimetri l’una dall’altra. Una volta messe a dimora, si dovrà compattare bene il terreno attorno alle nuove piantine.
Un’altra tecnica consiste nel seminare a maggio (o secondo l’andamento della stagione), direttamente in pieno terreno, vangato e concimato. In tal caso, si avrà una produzione più tardiva, ma con la piantina già a dimora, senza bisogno di trapianti. La semente andrà interrata solo di poco, coprendola con un leggero strato di terra. Se il seme va troppo in profondità, non avrà la vitalità necessaria per far spuntare il germoglio fuori dal terreno, esaurirà le sue risorse metaboliche e morirà.
Sesto d’impianto
Se nell’orto familiare, o nello spazio verde a vostra disposizione, si vuole coltivare più di una pianta di origano è necessario rispettare delle distanze minime affinché ogni singola pianta possa godere di luce, sole, aria e sostanze nutritive del terreno. Solitamente si distanziano di 40 – 50 cm due piante, mentre si mantiene 70 – 80 cm tra le file, in modo da agevolare operazioni di mantenimento, cura e raccolta di questa pianta aromatica.
Coltivazione in vaso
Per la coltivazione in vaso, sarà necessario utilizzare contenitori ben capienti per permettere alle radici di potersi espandere liberamente. Sul fondo del vaso andranno posizionati dei ciottoli per impedire il ristagno dell’acqua.
Il terriccio dovrà essere leggero e ben areato, pertanto si dovrà abbinare una parte di ghiaia o di argilla espansa (in offerta su Amazon ) per renderlo soffice e garantire così un buon drenaggio. Si potrà aggiungere al terriccio anche un po’ di stallatico ben maturo. Il vaso andrà posto in un luogo esposto al sole e al caldo.
Irrigazione e concimazione
L’origano non necessita di molta acqua, può resistere alla siccità per diversi giorni. Nel caso di colture in vaso, come per molte altre aromatiche, è opportuno controllare che non vi siano ristagni d’acqua nel sottovaso che potrebbero creare muffe che danneggiano le radici facendo poi morire la pianta. Questo è l’unico accorgimento veramente necessario.
La concimazione, generalmente, avviene solo nel momento della semina e del trapianto. Volendo incrementare la produzione, è possibile aggiungere dello stallatico durante le prime fasi della germogliazione e, in seguito, al momento della fioritura, questo incrementerà lo sviluppo vegetativo e l’antesi fiorale.
Essendo l’origano una pianta perenne, sarà possibile ottenere raccolte anche negli anni successivi al primo impianto. In tal caso, si potranno effettuare leggere concimazioni di anno in anno.

Mantenimento delle piante e potatura
Le uniche cure da effettuare durante lo sviluppo della pianta, oltre alle sporadiche innaffiature, consistono nell’eliminare le eventuali parti deteriorate man mano che si presentano.
L’origano non necessita di potature, occorre solo liberare il terreno da un’eccessiva diffusione di piante infestanti che potrebbero dar fastidio alla sua crescita sottraendogli nutrimento dal terreno.
Nella stagione invernale, dopo aver reciso gli steli secchi, è bene coprire i rizomi con una pacciamatura, sopra la quale si potrà stendere un telo speciale protettivo utilizzato in orticoltura. In questo modo, nella primavera successiva, spunteranno nuove pianticelle libere da erbacce.
Malattie e parassiti
L’origano difficilmente subisce fitopatologie, ha in sé diverse armi per combatterle; in primis, l’olio essenziale prodotto dai suoi fiori e foglie, e poi vari principi attivi che scoraggiano eventuali aggressori. Nonostante ciò, potrebbe essere aggredito da alcuni afidi, ma che non arrecano danni irreparabili. Anche in questo caso, come in molti altri, si può spruzzare sulla pianta un macerato di ortica e aglio.
Raccolta e conservazione
La pianta di origano è pronta per la raccolta quando è in piena fioritura. L’operazione si effettua utilizzando apposite forbici da giardinaggio, recidendo lo stelo a circa trequarti della sua lunghezza.
Per mantenere inalterata la fragranza del suo aroma, si procederà velocemente all’essiccazione.
A livello artigianale, si può ottenere una buona essiccazione legando i gambi a mazzetti con del filo e ponendoli ad essiccare all’ombra, in luogo caldo e ben asciutto; l’ideale sarebbero i vecchi solai ben areati. I mazzetti vanno appesi con le sommità fiorite verso il basso.
Una volta essiccati, fiori e foglie si separano facilmente dai gambi. Si potrà anche decidere di tenere separati i fiori dalla maggior parte delle foglie e conservarli separatamente (i fiori sono più aromatici delle foglie). Per la conservazione basterà riporli in un vaso di vetro ben chiuso. In questo modo l’origano manterrà tutto il suo aroma che, anzi, tenderà a divenire più intenso. L’origano così essiccato potrà essere utilizzato tutto l’anno nelle varie preparazioni.
Proprietà e utilizzi
L’origano è una pianta aromatica tra le più conosciute ed utilizzate in ambito culinario, in particolare nella cucina mediterranea, dove, oltre a conferire il suo gradevole aroma a molte pietanze, contribuisce a rendere più digeribili i cibi. Viene impiegato in numerose ricette, tipico è l’abbinamento con il pomodoro. Naturalmente, essendo una caratteristica pianta mediterranea, le specie reperite nel Meridione sono le migliori come aroma e hanno un sapore più intenso e gradevole di quelle presenti al Nord.
L’origano è ricco di nutrienti, contiene diversi minerali, microelementi e vitamine che ne fanno un potente antisettico e antibiotico naturale.
Un infuso di origano, utilizzato per bagni o pediluvi, svolge un’azione stimolante, disinfettante e deodorante.
Molteplici sono gli usi del suo olio essenziale in campo cosmetico, alimentare, liquoristico e medicinale.
Storia e curiosità
Gli antichi Egizi utilizzavano l’origano come unguento profumato dopo il bagno. Inoltre, era uno dei componenti che rientrava nei balsami per la conservazione delle mummie.
Nel linguaggio dei fiori, l’origano rappresenta la felicità; per questo, nella Grecia Antica, venivano poste sul capo degli sposi ghirlande ben augurali intrecciate con l’origano, con l’augurio di felicità e fertilità.
Le donne nel Rinascimento usavano deporre un mazzetto di origano sul davanzale per indicare al proprio amante la loro passione e il desiderio di incontrarlo.
L’unguento ottenuto con l’origano può essere impiegato sui mobili per profumarli e lucidarli. Inoltre, pare che tenga lontano i tarli e le formiche. Collocando i vasi di origano sui davanzali delle finestre, eviteremo di far entrare le zanzare.