Cultura e salute dalle piante selvatiche: tre erbari per conoscere le erbe spontanee

Storia, miti e leggente, ma anche usi alimentari e officinali delle piante spontanee più comuni raccolti in tre libri meravigliosi, ricchi di immagini storiche tratte dagli erbari della Biblioteca Antiqua di Aboca Museum

Il mondo vegetale racchiude in sé un universo immenso che nel tempo ha esercitato una profonda influenza sulla cultura e le tradizioni dei popoli. Si stima che nell’antichità gli uomini potessero fare affidamento su più di 1.500 specie di piante selvatiche, mentre oggi la sopravvivenza di gran parte della popolazione mondiale è legata a un numero ridottissimo di vegetali, tra i quali primeggiano grano, riso, orzo, mais, miglio e patata.

Guardando alle necessità dell’agricoltura contemporanea, strettamente dipendenti dagli effetti del cambiamento climatico, e all’importanza di un’alimentazione incentrata sulla qualità e la varietà dei cibi, fondamentale per prevenire l’insorgenza di patologie degenerative, i fratelli Maurizio e Sandro Di Massimo con la serie Cultura e salute dalle piante selvatiche ci regalano degli erbari di facile consultazione dedicati alle piante spontanee che crescono nelle nostre campagne o ai margini delle strade cittadine.

le radici libro

Le radici

Le radici  è il primo volume della collana Cultura e salute dalle piante selvatiche.
Ci narra di un mondo vegetale prezioso e benefico, ricco di qualità salutari e di proprietà nutritive, fondamentali per la cura e la cucina. Il sentiero tracciato da questo libro ci fa scoprire la grande varietà di piante selvatiche che crescono nel nostro paese, e ci permette di apprezzarle nella loro differenza di forme, colori, principi attivi e proprietà officinali.

Le radici sono infatti “custodi” di saperi e sapori unici, esclusivi, che contribuiscono ad alimentare un patrimonio antropologico, storico-culturale senza precedenti. Per noi, oggi, le erbe selvatiche, soprattutto le radici, costituiscono una grande risorsa alimentare e medicinale.

Infatti, oltre a essere gustose e facili da cucinare, rappresentano una preziosa fonte di fitonutrienti, indispensabili al mantenimento della salute.

Un libro alla scoperta dell’importanza di questa parte delle piante che, benché nascosta alla vista, mantiene in sé una fisiologia complessa e raffinata, e le cui funzioni primarie sono rimaste stabili nel tempo, assolvendo ai compiti di sostegno, assorbimento di sali minerali e accumulo di sostanze nutritive di riserva.

Le gemme e i germogli

Le gemme e i germogli  è il secondo volume della collana Cultura e salute dalle piante selvatiche.

Sin dall’antichità, le gemme e i germogli, in quanto generatori di nuove sostanze e forme, hanno rappresentato dal punto di vista simbolico un emblema di vita e di rinascita; attraverso l’attività delle loro cellule indifferenziate, esprimono le potenzialità dell’intero ciclo vitale della pianta e per questa ragione costituiscono una fonte concentrata di composti nutritivi e di principi attivi, utili per la nostra salute.

In inverno, a causa delle avversità climatiche, la vita vegetale rallenta ed entra in una specie di “letargo”; poi, con l’arrivo della primavera, il corpo vegetale piano piano riprende vigore, riacquista forme e colori, e all’occorrenza è in grado di rigenerare parti danneggiate o asportate.

Un libro che nasce da un germoglio, una nuova vita che non è quella sotterranea e macerata del seme, ma quella ispirata dalla luce e dall’aria. Le piante non finiscono mai di stupirci, con le loro straordinarie capacità; nonostante la loro apparente immobilità, infatti, sono impegnate, secondo le proprie necessità, in una costante esplorazione dello spazio, in cerca di luce, cibo e contatto con la materia.

Le foglie

Le foglie  è il terzo volume della collana Cultura e salute dalle piante selvatiche.

Conosceremo con questo volume tutte le caratteristiche della foglia, un organo che presenta un’elevata plasticità funzionale, acquisita in milioni di anni di evoluzione, e il suo ruolo fondamentale per la vita della pianta, essendo coinvolto in processi vitali come la traspirazione e la fotosintesi clorofilliana.

Ed esploreremo nel dettaglio la storia e gli usi di piante come la borragine, il crescione d’acqua (rimedio capace di fortificare la mente e stimolare le più ardenti passioni), il radicchio selvatico, la curiosa pimpinella (ogni misticanza di stagione dovrebbe annoverare tra i suoi ingredienti le foglie di pimpinella, il cui sapore è capace di bilanciare il gusto amaro di altre erbe che per natura tendono a prevaricare), la portulaca, lo scarpigno (l’antesignano dei famosi spinaci di Braccio di Ferro), il tarassaco (che già gli antichi medici cinesi prescrivevano per curare le insufficienze epatiche e renali, la polmonite e le bronchiti).

Un libro dedicato alle foglie, che si propone come un invito alla conoscenza delle principali piante spontanee della nostra flora a uso alimentare e medicinale.

libri fratelli di massimo

Gli autori: gli erboristi Maurizio e Sandro Di Massimo 

Maurizio Di Massimo è un erborista con specializzazione in ayurvedica e spagirica, membro dell’Union Européenne de Yoga. In qualità di operatore di yoga ha conseguito il diploma rilasciato dall’International Yoga Fellowship Movement presso la Bihar School of Yoga di Munger, in India. Di Massimo ha anche conseguito un diploma presso l’Istituto Himalayano di ricerche in Ayurveda. Come autore ha partecipato alla stesura di varie pubblicazioni di erboristica per Aboca Edizioni.

Sandro Di Massimo, laureato in Scienze Biologiche nel 1989, è un biologo e un etnobotanico, specializzato nello studio di piante alimentari, medicinali e velenose. Autore di articoli di botanica su riviste di settore, ha pubblicato alcuni titoli per la collana “I Quaderni dell’Ambiente”, edita dall’Amministrazione Provinciale di Pesaro e Urbino.

Recensione degli erbari della collana Cultura e salute dalle piante selvatiche

Un viaggio autentico tra le piante selvatiche che nel corso di tre libri arricchisce il lettore in cultura personale, ma anche di idee pratiche da portare in tavola tutti i giorni. Un concentrato di conoscenze che ripercorre la storia dell’uomo e i luoghi del mondo, racchiusa per noi in tre libri dalle parole che narrano. Una narrazione ippocratica in cui il cibo diventa davvero la nostra medicina.

Se dovessi descrivere questa collana con una parola sarebbe “preziosa”, e se potessi aggiungerne una seconda “completa”.

Per ogni erba selvatica presentata nel libro è presente una fotografia a piena pagina e una breve introduzione sulle caratteristiche per il riconoscimento della specie.

Il primo sottoparagrafo che troviamo per ogni pianta sonda l’etimologia, la simbologia, le credenze e le leggende che la riguardano, con un linguaggio divulgativo che ne permette una piacevolissima lettura, creando cultura attorno alle erbe spontanee che rappresentano lo strato botanico che ci circonda. Vengono citati autori come Plinio il Vecchio, Dioscoride, santa Ildegarda nonché i miti greci e romani, arrivando alle tradizioni egizie e ayurvediche. Pagina dopo pagina, i fratelli Di Massimo donano ad ogni pianta le parole per narrare la propria storia, così che il “verde” comincia ad essere un insieme di individualità reali. Restituendo, racchiusi in un solo luogo, secoli di conoscenze e di ricerche imprescindibili per qualsiasi ricercatore botanico.

Il secondo sottoparagrafo parla poi degli innumerevoli usi alimentari ed officinali di queste piante spontanee. Sono capitoli approfonditi, ricchi di idee, spunti, considerazioni. Non banali e mai noiosi. Si passa da ricerche fitochimiche ed evidenze scientifiche a ricette dagli effetti benefici con un linguaggio tale da essere leggero. Meravigliosamente leggero e godibile. Sicuramente nella lista di quei libri che finisci senza sforzo e dai quali ne trai una conoscenza infinita. Chiaramente da avere in casa, e da consultare in ogni momento.

Graficamente li ho trovati ineccepibili: Le pagine interne sono ordinate con uno schema chiaro e ripetitivo che rendono la lettura – ma soprattutto la ricerca – veloce e intuitiva; il tutto racchiuso in una grafica chiara e con la dimensione di ogni tomo che, essendo diviso in cinque libri rispetto ad un’erbario classico, si mantiene di dimensioni ridotte e facilmente maneggiabili. Esternamente questi erbari fanno un figurone sulla libreria dei bibliofili, avendo i dorsi coordinati e della stessa misura, con un’estetica giovane e minimale che adorerete.

Ultimo ma non meno importante è la presenza all’interno dei libri delle stampe in alta qualità delle bellissime tavole botaniche antiche, tratte dagli erbari della Biblioteca Antiqua di Aboca Museum, che rendono i volumi ancora più preziosi. 

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Libri da tenere sul comodino

Sicuramente tra i miei erbari preferiti. Traspare in ogni pagina la passione e l’approfondita conoscenza degli autori, ma con un linguaggio lieve che rende questi libri perfetti da tenere sul comodino per leggere di una pianta ogni sera, arricchendosi quotidianamente con leggerezza.

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