Crespigno e fagioli: ricetta facile, salutare e gustosa

Oggi vi racconto di alcune erbe spontanee che crescono nei campi d’inverno in Abruzzo.

In realtà esse sono ovunque e lo sono da sempre… negli orti, nei vasi, nelle crepe dei muri, ai bordi delle strade, tra i ruderi, negli angoli dimenticati. A seconda della latitudine scelgono la loro stagione.

In Abruzzo, come nel resto della nostra nazione, sono presenti tutto l’anno ma si raccolgono preferibilmente nei mesi più freddi ed umidi quando le foglie sono più tenere e prima della fioritura.

Amate dagli antichi per le proprietà depurative e diuretiche e per la ricchezza di sali minerali, attendono di essere notate e riconosciute per essere raccolte e trasformate in cucina.

Il Crespigno comune (Sonchus oleraceus) e il Crespigno spinoso (Sonchus asper), entrambi raccolti sotto il nome comune cascigne in dialetto abruzzese, saranno protagonisti della ricetta di oggi, tanto semplice quanto buona.

Per chi conosce le erbe e pratica l’alimurgia, la gioia della raccolta è un aspetto fondamentale dell’esperienza di questo piatto.

Ma per chi non è pratico, riconoscere le erbe giuste non è affatto facile e, talvolta, può essere persino pericoloso.

Raccogliamo solo ciò che conosciamo bene, e sempre nel rispetto dell’ecosistema.

Tuttavia, se non dovessimo sentirci sicuri nella raccolta, non dobbiamo rinunciare alla bontà delle piante spontanee. Possiamo trovare un mazzo di erbe buone al mercato, nei fruttivendoli più forniti e persino in alcuni supermercati.

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Erbe spontanee commestibili
  • Luciano, Riccardo (Autore)

Ingredienti

Per 2 persone avremo bisogno di:

  • 300 g crespigno comune e spinoso, rosette di foglie tenere, raccolte prima della fioritura
  • 150 g fagioli borlotti in scatola
  • Peperone crusco o peperoncino
  • Olio evo
  • sale
  • 1 spicchio d’aglio in camicia
  • Pane abbrustolito per accompagnare
ingredienti ricetta crespigno erba spontanea

Come si prepara

Puliamo il crespigno eliminando le foglie vecchie, ingiallite o danneggiate. È buona norma fare questa operazione durante la raccolta, lasciando nel campo tutto ciò che per noi è scarto.

La materia organica torna sempre in circolo per nutrire un’altra generazione di piante.

Una volta a casa laviamo bene le erbe assicurandoci di eliminare eventuali insetti o animali che possono trovarsi sulle foglie.

Spezziamo in due o tre parti le foglie più grandi ottenendo una lunghezza di 10 cm circa.

Portiamo ad ebollizione dell’acqua in una pentola. Non ne serve una molto grande, le erbe sono voluminose ma possono essere sbollentate in più volte, così risparmieremo acqua ed energia.

Inoltre, non essendo salata, potremo utilizzare l’acqua di cottura, opportunamente diluita in un annaffiatoio  da almeno 5 litri, per annaffiare le nostre piante sul balcone.

Facciamo bollire per circa 10 minuti il crespigno. Lo tiriamo fuori con una pinza o un colino  e continuiamo fino a terminare tutte le erbe raccolte.

Nel frattempo in una padella facciamo rosolare per un paio di minuti lo spicchio d’aglio con il peperone crusco a pezzetti. Aggiungiamo quindi il crespigno e i fagioli sgocciolati.

Facciamo insaporire per qualche minuto, aggiustando di sale e aggiungendo un mestolo di acqua di cottura del crespigno.

Abbrustoliamo il pane e serviamo ben caldo.

crespigno

Come si mangia

Cascigne e fasciule è classificato come contorno nella lunga schiera dei piatti tradizionali d’Abruzzo, ma analizzandone i nutrienti può essere considerato un piatto unico.

Possiamo infatti trovare al suo interno le proteine dei legumi e dei cereali (che combinate insieme possono sostituire quelle animali), i carboidrati, e soprattutto vitamine e minerali delle erbe spontanee che superano in quantità e qualità quelle di molte varietà coltivate.

È inoltre, un piatto adatto a vegetariani e vegani e, usando del pane senza glutine potrà essere adatto anche ai celiaci.

Come si conserva

Possiamo conservarlo per un paio di giorni in un contenitore a chiusura ermetica  in frigorifero ma, inutile dirlo, non ne avanzerà neanche una foglia.

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