Prunus dulcis, comunemente conosciuto come mandorlo, è un albero da frutto che appartiene alla famiglia delle Rosaceae, che a sua volta appartiene al genere dei Prunus.
Questa pianta può raggiungere un’altezza fino a 7 – 8 metri e un diametro di circa 5 – 6 metri, con crescita particolarmente lenta. Si distingue da molte altre piante da frutto per la sua longevità, il mandorlo può infatti diventare plurisecolare.
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Origini della pianta del mandorlo
Questo albero è originario dell’Asia sud-occidentale, le cui origini risalgono addirittura a circa 5000 anni fa, cioè intorno al 3000 a.C.
Successivamente si diffuse nell’antica Grecia, per poi trovare spazio nell’Impero Romano, fino a conquistare tutto lo spazio del bacino del Mediterraneo, grazie alle invasioni arabe, a partire dal VII secolo.
Dopo la scoperta delle Americhe venne introdotto anche nel nuovo continente, facendosi quindi conoscere e apprezzare in quasi tutto il pianeta.
Fioritura del mandorlo

Un assoluto pregio di questa pianta sono i suoi affascinanti fiori, con profumo dolce e delicato. Per tale motivo, non di rado, appassionati di giardinaggio o proprietari di piccoli terreni scelgono questa pianta per dare un tocco d’incredibile e incantevole colore al proprio spazio verde, in un periodo dove solitamente la primavera deve ancora iniziare ad esibire la sua magnificenza multicolore.
Il mandorlo, infatti, è l’albero da frutto con fioritura più precoce. I suoi fiori, di color bianco candido o bianchi con sfumature rosa delicato, hanno un diametro massimo di 5 cm, hanno 5 petali e nella parte centrale circa 40 stami.
In Italia meridionale la fioritura può già avvenire a cavallo tra gennaio e febbraio, nel centro Italia viene posticipata di qualche settimana, mentre al nord solitamente avviene nella seconda decade di marzo.
Molto famosa e particolare è la Sagra del Mandorlo in fiore, che si rinnova ogni anno ad Agrigento, in Sicilia, dove moltissime persone accorrono per ammirare l’incredibile spettacolo che regalano i mandorli nel loro momento di maggiore incanto.
Coltivazione della pianta di mandorlo

La Sicilia è ricca di tradizioni secolari per quanto riguarda la coltivazione di questa pianta, grazie anche al suo clima e terreno ottimale, dove questo albero da frutto trova tutte le caratteristiche necessarie per un totale benessere e una ricca produzione. Basti pensare che, sino agli anni ’50, l’Italia era la nazione al mondo che vantava la produzione maggiore di mandorle, le quali venivano coltivate per la maggior parte in Sicilia e in Puglia.
La coltivazione nel Nord Italia è comunque possibile, fatta eccezione per la zona alpina, dove il clima rigido e gli inverni lunghi non permettono il corretto sviluppo di questa pianta.
Tuttavia, anche nelle restanti zone settentrionali, soggette di tanto in tanto a ghiacciate tardive, il rischio di vedersi svanire il raccolto di un intero anno non è trascurabile, vista la peculiarità che ha il mandorlo a fiorire in anticipo rispetto a tutte le altre drupacee.
Per questo motivo, chi desidera coltivare un mandorlo in zone dove possono avvenire ghiacciate anche nel mese di marzo, è opportuno che al momento dell’acquisto della pianta si opti per una varietà a fioritura tardiva, come ad esempio la Falsa barese o la Genco.
Bastano temperatura prossime allo 0°C per infastidire seriamente il mandorlo in fase di fioritura, con sicura totale perdita dei fiori e dei piccoli frutti in caso di temperature anche solo di pochi gradi sotto lo zero.
Il mandorlo preferisce terreni di media fertilità, con buon drenaggio d’acqua e mai eccessivamente umidi; tollera infatti molto bene periodi di siccità a patto che non siano di durata particolarmente eccesiva.
Prima di comprare la pianta del mandorlo nel proprio vivaio di fiducia, è bene informarsi sulle varietà disponibili. Alcune di queste, infatti, sono autosterili, quindi per avere una corretta impollinazione e di conseguenza una buona fruttificazione è essenziale che a poca distanza sia presente un’altra pianta di mandorlo, di varietà diversa.
Se si volesse coltivare una sola pianta, ad esempio nel proprio giardino per scopi ornamentali, sarà fondamentale esser sicuri di aver acquistato una varietà autofertile, che non sarà tuttavia difficile da reperire nei vivai di zona.
Per i più esperti, un altro fattore da valutare al momento dell’acquisto è il portinnesto: i più commercializzati negli ultimi anni sono il franco di mandorlo e il franco di pesco. A seconda del posto dove verrà piantato l’albero, sarà opportuno fare un’adeguata scelta in base alle caratteristiche del terreno per avere un albero da frutto più forte e vigoroso.
Concimare il mandorlo
La concimazione è un altro aspetto fondamentale per quanto riguarda il mandorlo. Affinché la pianta resti sana e forte è quindi necessario aiutarla, apportando sostanze essenziali per la buona coltivazione di questa pianta.
I periodi più indicati per effettuare tale operazione sono l’autunno e la fine dell’inverno.
In autunno, infatti, alla pianta servono sostanze nutrienti per superare il periodo più freddo, mentre con la concimazione di febbraio potremmo arricchire la pianta con elementi adeguati ad una ripresa vegetativa e per il corretto sviluppo per quanto riguarda i suoi frutti.
I frutti: le mandorle

Le mandorle, che possono essere a guscio duro o guscio tenero, a seconda della varietà, sono molto utilizzate in cucina, specialmente per la preparazione di gustosi dolci.
Questo frutto è particolarmente apprezzato per le incredibili proprietà benefiche che vanta: le mandorle sono infatti ricche di vitamina E, vitamina A e vitamine del gruppo B, e contengono inoltre parecchi minerali.
- Neri, Davide (Autore)