Come coltivare finocchi in vaso: tecniche e consigli

Nel proprio orto balcone un ortaggio particolare da coltivare è sicuramente il finocchio. Questa pianta, con foglie molto vistose e affascinanti, sarà in grado di offrire un tocco di particolarità e bellezza al terrazzo o al balcone dove saranno posizionati i vasi di coltivazione.

Il finocchio, quando consumato, è un ortaggio rinfrescante, che si può gustare sia crudo che cotto. La parte commestibile è il grumolo carnoso che si forma alla base, costituito dall’inspessimento dei piccioli delle foglie che poi continueranno a svilupparsi in altezza formando, appunto, una bellissima vegetazione aerea.

Questo ortaggio è originario del bacino del Mediterraneo dove, già in antichità, veniva apprezzato per le sue proprietà aromatiche, costituite in gran parte da foglie e semi.

Il nome scientifico del finocchio è Foeniculum vulgare, e appartiene alla famiglia delle Apiacee o Ombrellifere poiché, proprio come carota e sedano, al momento della fioritura queste piante orticole sviluppano un’infiorescenza a forma d’ombrella, dove la parte superiore, leggermente tondeggiante e compatta, sviluppa molti fiori fitti tra loro.

Da qui, vista la somiglianza ad un ombrello classico, con lungo stelo e copertura superiore, ne deriva il nome botanico.

Solitamente questo ortaggio viene coltivato a partire dalla tarda estate, per ottenere grumoli pronti nel periodo autunnale; tuttavia, sono state selezione alcune varietà coltivabili anche durante il periodo estivo.

Nell’orto balcone, per diminuire drasticamente la possibilità che i finocchi montino a seme prematuramente, diventando duri e fibrosi (quindi non edibili), consiglio di rispettare le prerogative naturali di questo ortaggio, coltivandolo a partire dalla fine dell’estate, quando si attenua il caldo e diminuiscono le ore di luce giornaliera, aspetti essenziali per non mandare anticipatamente la pianta in fioritura, preservando il raccolto finale.

Periodo di coltivazione, esposizione solare e semina

La temperatura ideale per la coltivazione dei finocchi è di 20 – 25 °C; temperature superiori non sono tollerate dalle piante che, come reazione, tenderanno a montare a seme.

Anche temperature inferiori ai 6 – 8 gradi non sono adeguate per la crescita dei finocchi che, superata questa soglia limite, arresteranno lo sviluppo non facendo più ingrossare il grumolo.

Il momento migliore per trapiantare i finocchi nel vaso definitivo, a seconda della regione in cui vivete, è marzo – aprile per le varietà estive, e agosto per le varietà autunnali.

Per una corretta coltivazione e per garantire un costante e veloce sviluppo del grumolo, il vaso di coltivazione dovrà essere esposto a pieno sole.

Se non disponete di un balcone con esposizione solare a sud, potrete comunque cimentarvi nella coltivazione del finocchio in vaso, posizionando il contenitore con esposizione est o ovest, assicurando quindi almeno mezza giornata di sole diretto alle piante.

Finocchi coltivati in vasi posizionati con esposizioni solari parziali, impiegheranno più tempo per raggiungere la completa maturazione; sarà quindi opportuno, se coltivati nel periodo autunnale, anticipare di una o due settimane la messa a dimora delle piante all’interno del contenitore prescelto.

Coltivare il finocchio partendo dal seme è soddisfacente e appagante. Basterà seguire qualche piccola regola di coltivazione per ottenere piccole piantine, pronte al trapianto, in poche settimane.

Il periodo indicato per la semina del finocchio è febbraio – marzo per la coltivazione primaverile, coi vasetti che andranno riposti in semenzaio protetto, e luglio – agosto per le piante che andranno coltivate durante la stagione autunnale.

La temperatura ideale di germinazione per il seme di finocchio è di 15 – 20 °C.

Procuratevi dei vasetti di torba biodegradabile, come questi , e del buon terriccio da orto , riempite i vasetti col terriccio e pressatelo leggermente con le dita; arrivati a questo punto potete adagiare per ogni vaso uno o due semini.

Sopra ai semi riponete un altro centimetro circa di terra e pressate nuovamente con le dita all’interno dei vasetti.

Mantenete umidi tutti i vasetti finché non vedrete spuntare le giovani piantine che verranno successivamente selezionate affinché ne resti solo una per ogni vaso.

Le piante saranno pronte per essere riposte nel vaso definitivo quando l’apparato fogliare ha raggiunto un’altezza di 10 – 15 cm.

Nel caso abbiate utilizzato i vasetti di torba biodegradabile per effettuare le operazioni di semina, potrete adagiare la pianta di finocchio col proprio vasetto nel contenitore definitivo, evitando di estrarla dal vasetto, preservando le radici da pericolose rotture o spaccature.

Il vaso adeguato, terriccio e sesto d’impianto

Scegliere un vaso sufficientemente capiente assicurerà alle piante di finocchio una crescita vigorosa e una pezzatura dei grumoli soddisfacente.

Nel caso volessimo utilizzare contenitori medio piccoli, il diametro minimo da garantire è di 30 cm; stessa misura sarà da rispettare come altezza, nel caso scegliessimo vasi quadrati o rettangolari.

Utilizzare vasi più capienti, tuttavia, favorirà una migliore crescita delle piante, assicurando alle piante maggiore disponibilità di elementi nutritivi. Possiamo utilizzare ad esempio vasi rettangolari, lunghi un metro e alti almeno 40 cm, utilizzati e descritti anche nella coltivazione del pomodoro in vaso.

Posizionando le piante di finocchio a zig zag, un contenitore di tali dimensioni, che puoi trovare anche qui , può ospitare fino a sei piante, garantendo un ottimale irraggiamento e areazione ad ogni singola pianta.

I vasi a disposizione per la coltivazione del finocchio, come per le altre piante da orto coltivate sul terrazzo, possono essere di diversi materiali. Ognuno dovrà scegliere il materiale più indicato a seconda del luogo dove verrà creato il proprio orto balcone.

Contenitori particolarmente pesanti e capienti sono più indicati per balconi sostenuti da colonne portanti, o plateatici robusti, mentre, per terrazzi dove vogliamo posizionare i vasi di coltivazione a ridosso della ringhiera, meglio scegliere contenitori costituiti da materiale più leggero.

Abbinare un sottovaso aiuterà il coltivatore a raccogliere l’acqua in eccesso che, dopo le irrigazioni, potrebbe defluire dal fondo del vaso, andando a infastidire l’inquilino che abita sotto.

Durante la preparazione del vaso di coltivazione, adagiare sul fondo del contenitore 3 – 4 cm di materiale isolante, come l’argilla espansa ; questo strato garantirà alle radici delle piante di finocchio un adeguato isolamento dall’acqua stagnate, accumulata nel sottovaso.

Una volta incorporato sul fondo del vaso il materiale isolante, possiamo procedere a riempire il contenitore con del buon terriccio, sciolto e drenante.

Se conoscete un parente o un amico che coltiva un orto classico, potete ammortizzare il costo iniziale dell’orto balcone chiedendogli qualche secchio di terra che sarà da miscelare, all’interno del contenitore, con del terriccio universale da orto .

Il pH indicato per la coltivazione del finocchio è compreso tra 6,5 e 8.

Il sesto d’impianto canonico, per la coltivazione del finocchio, è il separamento di 30 cm tra due piantine, condizione da mantenere anche per la coltivazione in vaso, assicurando a ogni piantina sufficiente spazio per lo sviluppo dell’apparato radicale e per l’assorbimento di sostanze nutritive.

pianta finocchio

Concimazione e irrigazione

La pianta di finocchio, per sviluppare un grumolo di buone dimensioni, necessita di concime organico che potrà essere incorporato al terriccio di coltivazione durante la preparazione del vaso.

Del letame maturo, all’incirca 2 – 3 kg per vasi molto capienti e una minore quantità per vasi più piccoli, garantirà alle piante di finocchio tutti gli elementi essenziali necessari per ottenere un raccolto soddisfacente.

Come alternativa, se non riuscite a procurarvi del letame, potete utilizzare dello stallatico pellettato , che andrà mescolato al terriccio di coltivazione in maniera che risulti uniforme all’interno di tutto il contenitore. Lo stallatico in pellet va utilizzato in minore quantità, poiché essiccato, solitamente riducendo il peso rispetto al letame maturo di dieci volte.

Il substrato che ospiterà le piante di finocchio dovrà essere bagnato con irrigazioni frequenti. Questa pianta, infatti, necessita di un terriccio spesso umido, facendo molta attenzione, però, a non creare pericolosi ristagni idrici.

Un compattamento del terreno causato da una prolungata assenza d’umidità, potrebbe favorire la fioritura anticipata del finocchio, rovinando l’intero raccolto. Per sopperire a questo essenziale impegno giornaliero, possiamo creare sul nostro terrazzo un comodo impianto d’irrigazione, che svolgerà in maniera automatica l’innaffiatura a tutto l’orto in vaso.

La centralina partirà all’ora imposta e per il tempo desiderato; tutto quello di cui avremo bisogno, oltre al kit di irrigazione (composto dalla centralina  e da un tubo gocciolante ), sarà un rubinetto dell’acqua situato sul terrazzo o sul balcone dove avremo creato l’orto balcone.

Mantenimento delle piante

Piccole operazioni di mantenimento sono necessarie per aiutare la pianta durante l’intero ciclo colturale, affinché si sviluppino ortaggi di prim’ordine. Mantenere il vaso di coltivazione pulito da erbe spontanee favorirà la crescita dei finocchi che, inoltre, beneficeranno di maggiori sostanze nutritive presenti nel terreno.

L’aspetto più importante, tuttavia, al fine di ottenere grumoli teneri e croccanti, è sicuramente una corretta irrigazione. Solo apportando la giusta e costante quantità d’acqua ai finocchi coltivati in vaso, si potrà ottenere un raccolto soddisfacente.

Nella coltivazione autunnale dei finocchi, in previsione di giornate con temperatura inferiore ai 5 °C, è bene proteggere le piante alla base con della paglia poiché, senza alcun riparo, mal sopporterebbero tali condizioni climatiche.

Rincalzatura del finocchio

Nell’orto tradizionale, una tecnica che i coltivatori hobbisti adottano tradizionalmente è il rincalzo dei grumoli. Rincalzare significa spostare della terra a ridosso della zona basale dell’ortaggio in questione, coprendolo parzialmente, affinché esso benefici di questa operazione migliorando qualità e aspetto.

Nel caso del finocchio, l’operazione di rincalzo serve principalmente per imbiancare il grumolo che, coprendolo con della terra, verrà a mancare della luce diretta su tutta la zona basale della pianta e, di conseguenza, tenderà a imbianchire.

Nell’orto balcone, questa tecnica si può eseguire con una piccola zappetta, spostando il terriccio adiacente al bordo del contenitore verso il grumolo coltivato, creando quindi una sorta di barriera formata da terra che andrà a posarsi contro le foglie basali e esterne dei finocchi.

Questa operazione si può effettuare la prima volta dopo circa 20 – 30 giorni dalla messa a dimora, favorendo anche la stabilità della pianta, mentre la seconda rincalzatura si può eseguire 2 – 3 settimane prima del raccolto, favorendo quindi l’imbianchimento del grumolo.

Pacciamatura e consociazioni del finocchio

La crescita del finocchio è favorita da una corretta pacciamatura, che aiuterà il substrato di coltivazione a mantenere l’umidità residua, all’interno del contenitore, nelle ore successive a ogni irrigazione.

Uno strato di circa 5 cm di paglia secca, o 3 – 4 cm di corteccia da pacciamatura , garantirà al substrato di coltivazione una minore e più lenta evaporazione d’acqua, che garantirà all’apparato radicale delle piante di finocchio graduale disponibilità d’umidità durante l’intera giornata.

Mettendo in pratica questa tecnica, il coltivatore avrà il vantaggio di dover ricorrere a minori irrigazioni giornaliere assicurandosi, tuttavia, di non lasciare il substrato di coltivazione secco e senz’acqua per troppe ore.

Il finocchio s’appresta particolarmente a essere coltivato vicino alle cipolle, che potranno essere disposte all’interno dello stesso vaso di coltivazione, se di dimensioni adeguate, oppure in un contenitore più piccolo, collocato vicino al vaso dei finocchi.

L’aroma particolare che è in grado di emanare la pianta di cipolla è sgradito al macaone che, allo stato larvale, si nutre voracemente delle foglie delle piante di finocchio.

Avversità principali del finocchio: malattie e parassiti

Il finocchio è una pianta poco attaccata da malattie e parassiti: se coltivata correttamente quasi sempre si arriva al raccolto senza particolari problematiche.

Si possono tuttavia creare condizioni sfavorevoli, che possono infastidire a tal punto le piante coltivate da creare patologie fungine, batteriche o, in altri casi, è possibile la comparsa di insetti dannosi.

Malattie fungine del finocchio

  • Peronospora: questamalattia fungina è una delle più comuni sulle piante di finocchio. Si manifesta presentando delle striature scure sui gambi. In agricoltura biologica, come ricordiamo spesso, il metodo migliore è la prevenzione.
    Buone tecniche di coltivazione eviteranno l’insorgenza di questa sgradevole complicanza.
  • Sclerotina: si nota per la comparsa di muffa e marcescenza che attaccano il grumolo a partire dall’esterno. Appena si nota questa problematica sulle piante coltivate in vaso è bene rimuovere i finocchi colpiti.
    Un’adeguata irrigazione, facendo sempre intercorrere il tempo necessario per il completo asciugamento del terreno, tra una bagnatura e l’altra, aiuterà le piante coltivate sul balcone a prevenire questa patologia fungina.

Malattie batteriche del finocchio

  • Xanthomonas: complicanza di origine batterica che causa marciume a carico principalmente dell’intero grumolo e successivamente dell’intera pianta.
    Si può prevenire rispettando un corretto sesto d’impianto, garantendo quindi condizioni di coltivazione ottimali per il passaggio d’aria e di luce ed effettuando irrigazioni bilanciate.

Insetti nocivi per le piante di finocchio

  • Macaone: allo statoadulto è una farfalla graziosa e molto piacevole da incontrare; anche allo stato larvale si presenta con colori sgargianti e dai pieni contrasti, sempre molto piacevole da vedere.
    Il bruco si nutre delle foglioline fini delle piante di finocchio, creando generalmente danni contenuti. Per questo motivo, se le larve presenti sulle piante coltivate in vaso sono in numero esiguo, conviene semplicemente spostarle, magari in una zona verde adiacente alla vostra abitazione.
  • Afidi: piccoliinsetti ingrado di infastidire moltissime colture da orto, di colore variabile tra nero e verde, si manifestano sempre in colonie succhiando la linfa delle piante attaccate.
    I micro danni causati all’apparato vegetativo del finocchio possono essere causa d’accessi pericolosi per virosi. Le foglie s’imbrattano velocemente di melata che provoca fumaggine.
    Per contrastare gli afidi si possono preparare dei macerati naturali, a base d’aglio, peperoncino oppure ortica, che andranno poi opportunamente filtrati e nebulizzati sulla parte aerea della pianta.
    Anche sapone di Marsiglia o sapone molle potassico sono ottimi rimedi contro la comparsa di afidi.
finocchi

Quando raccogliere i finocchi

Solitamente la durata dell’intero ciclo colturale del finocchio è di 3 – 4 mesi. Nella coltivazione in vaso, la formazione e l’ingrossamento del grumolo può essere influenzato dall’esposizione solare prescelta del contenitore di coltivazione.

Piante maggiormente esposte al sole diretto, soprattutto nei mesi più freddi, saranno favorite e beneficeranno di uno sviluppo costante e veloce.

Al momento del raccolto, la parte che interessa al coltivatore, ovvero il grumolo, deve presentarsi formoso e di buone dimensioni.

Dall’orto alla cucina…

Il finocchio ha proprietà depurative e potere antinfiammatorio, è ricco di potassio e contiene vitamine principalmente del gruppo A e C. Inoltre, è l’ortaggio che in assoluto contiene minori calorie.

Nell’orto balcone, un ortaggio così importante non può di certo mancare, anche per il gusto rinfrescante che è in grado di donare a molti piatti estivi.

Durante il periodo caldo si può infatti consumare crudo, finemente affettato, creando ad esempio una gustosa e saporita insalata di finocchi e arance.

Se coltivato in autunno, invece, sarà disponibile nei mesi più freddi: il finocchio può essere semplicemente cotto in padella aggiungendo uno spicchio d’aglio e del latte, ottenendo un semplice ma gustoso contorno.


Lascia un commento