La melanzana è un ortaggio che, coltivato nel proprio orto, è in grado di ripagare il coltivatore per il gusto saporito e delicato che è in grado di donare a molti piatti tipici della tradizionale cucina mediterranea.
La pianta, erbacea, si presenta molto robusta, con foglie di notevoli dimensioni e, al momento della fioritura, questa pianta da orto si fa particolarmente notare in tutta la sua bellezza. Anche i frutti, che rappresentano la parte commestibile della pianta, sono molto appariscenti e sono in grado di donare un ottimo colpo d’occhio; il vostro orto sarà quindi sicuramente abbellito da questa pianta, generosa anche in termini di produzione.
Per chi non possiede un giardino, da cui ricavare un orto, o vive in città, può decidere di coltivare la melanzana in vaso, dedicandogli un contenitore di buone dimensione, integrandolo al proprio orto balcone.
Il vaso di coltivazione dovrà essere esposto a pieno sole, elemento indispensabile per la crescita della pianta e la maturazione dei frutti; quindi chi decide di coltivare melanzane sul balcone dovrà accertarsi che durante tutto il periodo estivo le piante saranno raggiunte, per la maggior parte della giornata, dai raggi solari.
Il nome scientifico della melanzana è Solanum melongena, pianta che appartiene alla famiglia delle Solanacee, come pomodoro, peperone e patate.
L’origine della melanzana è asiatica, dove fu inizialmente addomesticata partendo da specie selvatiche. Nel bacino del Mediterraneo, e quindi anche in Italia, arriva durante il Medioevo, diffusasi poi rapidamente per tutto lo stivale.
Oggi esistono molte varietà di melanzana, che si possono differenziare per forma o per colore. Alcune varietà hanno forma allungata, altre tonda, infine ci sono varietà nane precoci che formano frutti più piccoli.
Si possono poi ulteriormente suddividere in varietà che si differenziano per colore; a partire della melanzana classica di colore nero, a viola con striature bianche, viola pallido, per finire con varietà di melanzane che formano un frutto bianco.
Tutte queste varietà, hanno in comune la bellezza di fiore e frutto, e sono tutte coltivabili sull’orto balcone, a patto di seguire dei piccoli consigli in grado di mantenere la pianta in salute e produttiva.
Indice dei contenuti
Periodo di coltivazione, esposizione solare e semina
La temperatura ideale per la coltivazione della melanzana è di 25 – 30 °C. La pianta subisce forti stress se esposta a temperature inferiori ai 15 °C e anche temperature superiori ai 33 – 34 °C possono seriamente infastidire la pianta. Come risposta allo stress ambientale, in caso di temperature troppo elevate, la pianta può abortire i fiori, facendoli cadere a terra.
A seconda della regione in cui vivete, potete coltivare le piantine di melanzana a partire da fine aprile o maggio, quando le temperature minime notturne non scendono al di sotto dei 15 °C, posizionando il vaso di coltivazione a sud, per garantire alle piante una piena esposizione solare.
Per chi invece dispone di un balcone esposto a est o ovest, e volesse comunque cimentarsi nell’autoproduzione di melanzane, può provvedere a sistemare il vaso di coltivazione nell’angolo più soleggiato di cui dispone.
Le operazioni di semina della melanzana sono da effettuare a partire dai mesi di marzo o aprile, ottenendo piante alte circa 20 cm, pronte al trapianto, a primavera inoltrata, nei mesi di aprile – maggio.
La temperatura ideale di germinazione per la pianta di melanzana è compresa tra i 20 e i 25 °C.
Procuratevi dei vasetti da 8 – 10 cm di diametro (come questi ), riempiteli di terriccio da orto e adagiate uno o due semini per ogni contenitore. Ricoprite i semi con un altro centimetro di terra e pressate bene con le dita all’interno del vaso.
Posizionate i vasetti in semenzaio protetto o, se disponete dello spazio necessario, dentro casa, vicino a una fonte luminosa e mantenete umido il terriccio all’interno dei vasi. Quando spunteranno i germogli, dovrete lasciare una sola pianta per ogni contenitore, togliendo la meno sviluppata o la più esile. Se vi dispiace sacrificare un germoglio appena nato, potete provare a estirparlo senza spezzare le giovani radici, e trapiantarlo in un altro vaso.
In questo modo disporrete di un quantitativo maggiore di piante di quelle che vi serviranno per realizzare la vostra coltivazione personale; potrete così regalarle a un amico che dispone dell’orto classico, o che voglia creare una nuova coltivazione di piante da orto sul proprio balcone.
Per chi fosse interessato ad effettuare le operazioni di semina seguendo le fasi lunari, la melanzana, come da vecchie tradizioni contadine, va seminata con luna in fase crescente, che sarà in grado di donare maggiore vigore alla parte aerea della pianta, garantendo quindi una maggiore produzione di frutti.
Il vaso adeguato, terriccio e sesto d’impianto
Per coltivare la melanzana sul proprio orto balcone è indispensabile disporre di un vaso generoso, in grado di garantire elementi nutritivi e spazio a sufficienza per permettere alle radici di svilupparsi correttamente e reperire le sostanze di cui necessita questa pianta.
Per una singola pianta di melanzana potete utilizzare un vaso di almeno 30 cm di diametro, misura minima da rispettare anche come profondità, utilizzando vasi di altre forme. Se avete la possibilità, potete tuttavia utilizzare un contenitore molto capiente, posizionando sul vostro terrazzo un vaso lungo 100 cm e alto 40 o 50 cm (come questo ), ideale per la coltivazione di tre piante di melanzana all’interno dello stesso contenitore.
In questo vaso potrete quindi piantare due piante vicino ai bordi di destra e di sinistra, e posizionare la terza pianta al centro del contenitore. Le misure minime da lasciare tra una pianta e l’altra, per la corretta coltivazione della melanzana, saranno comunque garantite e, per tutta estate, avrete a disposizione un numero maggiore di frutti autoprodotti.
La scelta di grandi vasi, è opportuno ricordare, deve essere fatta tenendo in considerazione anche del posto in cui andranno posizionati. Poggioli o terrazzi con colonne portanti non avranno problemi a sostenere vasi composti da materiale pesante mentre, per poggioli più esposti, meglio optare per contenitori più leggeri, come ad esempio vasi in plastica.
Il terriccio ideale per la coltivazione della melanzana deve essere ricco, drenante e sciolto. Potete procurarvi della buona terra prelevandola da campagne circostanti, dove possibile, avendo sempre cura di rispettare l’ambiente.
Anche dall’orto classico di un vostro conoscente potrete prendere alcuni secchi di terriccio da miscelare ad alcuni sacchi che potrete comodamente acquistare presso i negozi specializzatiti oppure che potete trovare online .
Il sesto d’impianto ideale per la coltivazione delle melanzane in vaso, come per l’orto classico, è di 50 cm tra una pianta e l’altra. Nell’orto balcone, i contenitori lunghi un metro saranno comunque adeguati per ospitare tre piantine, riducendo leggermente il sesto d’impianto ottimale, ma garantendo comunque 40 cm tra una pianta e l’altra.

Concimazione e irrigazione
La pianta di melanzana è molto esigente in termini di concimazione: necessita di un buon apporto di sostanza organica per svilupparsi correttamente e garantire una buona produzione. Al momento della preparazione del vaso di coltivazione, è quindi indispensabile aggiungere al terriccio del concime.
Si può miscelare del letame maturo, oppure qualche manciata di stallatico essiccato, avendo cura di mescolarlo bene al terreno, all’interno del vaso di coltivazione, in modo che il concime arrivi anche nella zona inferiore del substrato e garantisca di conseguenza una concimazione omogenea, in tutti gli strati del contenitore.
Oltre a un’abbondante concimazione, la pianta di melanzana necessita di altrettanta abbondanza d’acqua. Soprattutto per le piante coltivate in vaso, dove il substrato è più soggetto a un’evaporazione repentina, l’apporto idrico dovrà essere mantenuto sempre adeguato, favorendo l’umidità necessaria per il costante sviluppo delle piante e dei frutti.
Dovremo, quindi, provvedere giornalmente a effettuare irrigazioni in grado di mantenere il substrato all’interno del vaso sempre morbido, evitando sgraditi compattamenti.
Potete controllare le irrigazioni e impostare l’apporto d’acqua giornaliero creando un semplice impianto d’irrigazione, su misura per il vostro orto balcone. Un tubo gocciolante e una centralina programmabile saranno tutto quel che vi serve per togliervi l’impegno di dover irrigare personalmente, tutti i giorni, i vostri vasi in balcone.
Saltuariamente, si possono preparare anche dei macerati naturali, a base di ortica, da utilizzare come apporto ulteriore d’acqua e di sostanze nutritive. Il macerato d’ortica infatti, è ricco di azoto e ferro, elementi graditi alla pianta di melanzana.
Sostegni per le piante di melanzana
La pianta di melanzana è spesso in grado di reggersi verticalmente in maniera autonoma, tuttavia, per le piante coltivate sui balconi, particolarmente esposte ai forti venti temporaleschi che abitualmente arrivano tutte le estati, è utile fissare un sostegno al fianco di ogni pianta.
Delle classiche canne di bambù sono dei tutori ottimali per mantenere in posizione eretta le piante di melanzana. Ogni sostegno verrà posizionato a fianco di ogni singola pianta e interrato fino a toccare il fondo del vaso, in modo da garantire al tutore maggiore rigidità e che rimanga nella posizione iniziale durante tutto il ciclo colturale.
Man mano che la pianta di melanzana crescerà, verrà legato lo stelo principale e i rami secondari alla canna di bambù. Questi tutori serviranno, inoltre, per sorreggere i rami eccessivamente caricati da frutti voluminosi e pesanti, in grado spesso di piegare l’intera pianta.
Mantenimento: potatura della melanzana
Anche le melanzane coltivate in vaso necessitano di alcuni interventi di potatura e mantenimento della pianta. Queste operazioni di potatura vengono effettuate per aiutare lo sviluppo della pianta, convogliando tutte le energie sui rami principali che saranno poi in grado di sviluppare frutti di pezzatura maggiore.
Cosi come avviene per le piante di pomodoro, anche nella coltivazione della melanzana si effettua la sfemminellatura, ossia l’operazione che consiste nel togliere tutti i germogli ascellari che si sviluppano dalla biforcazione tra fusto principale e foglie. L’operazione andrà eseguita afferrando alla base il germoglio da togliere, tra pollice e indice, ed effettuando una delicata ma decisa torsione laterale, ottenendo la rottura alla base del ramo indesiderato.
Oltre a togliere i germogli ascellari, la pianta di melanzana va potata ogni volta che, sopra al fiore, i rami si dividono formando una biforcazione. Dovremo quindi tagliare alla base, con forbici da potatura ben pulite e affilate, il ramo meno vigoroso o quello che ci sembra ingombri maggiormente.
Si può anche scegliere di potare i rami che si sviluppano internamente alla pianta, lasciando quelli che tendono a svilupparsi verso l’esterno, creando quindi una condizione favorevole per il fondamentale passaggio d’aria e di sole.
Anche fiori particolarmente esili andranno tolti, in modo da favorire la crescita e il pieno sviluppo di quelli rimasti sulla pianta.

Pacciamatura e consociazioni della melanzana
Le piante da orto appartenenti alla famiglia delle Solanacee, tra cui anche la melanzana, come abbiamo visto nel capitolo dedicato all’irrigazione, sono molto esigenti per quanto riguarda il fabbisogno idrico.
Effettuare una pacciamatura all’interno dei vasi, dove vengono coltivate le melanzane, è una tecnica che favorisce lo sviluppo della pianta, e aiuta il coltivatore a effettuare meno interventi di irrigazione.
Uno strato di 4 – 5 cm di paglia o corteccia favorirà il mantenimento dell’umidità che normalmente rimane all’interno del vaso dopo le irrigazioni. Uno strato di materiale pacciamante garantirà, quindi, per un tempo maggiore, terriccio morbido e bagnato, condizioni ideali per lo sviluppo di pianta e frutti della melanzana.
I grandi vasi utilizzati per la coltivazione delle melanzane, tra una pianta e l’altra, possono ospitare altre piante da orto che raggiungono una minore dimensione. Negli orti comuni, creare sinergie tra piante aiuta a proteggere o ad esaltare il gusto o la crescita di diverse specie, coltivate fianco a fianco.
La melanzana trae beneficio se coltivata vicino a piante appartenenti alla famiglia delle leguminose, come fagioli o fagiolini, poiché quest’ultimi, emanando particolari aromi captabili dagli insetti, sono in grado di proteggere naturalmente le piante di melanzana dall’attacco di dorifora.
Sull’orto balcone, coltivando un numero esiguo di melanzane, questo fastidioso insetto, fortunatamente, si può facilmente controllare e togliere manualmente, se dovessimo accorgerci della sua comparsa.
Per chi comunque è attirato dall’ orto sinergico, e desidera sperimentare alcune note consociazioni, può provare a coltivare delle piante di fagiolo rampicante che, aggrappandosi a degli appositi tutori, cresceranno snelle e si svilupperanno in altezza, superando le piante di melanzana.
Per una logica di ottimizzazione degli spazi, disponendo di vasi medio grandi, tra una pianta e l’altra di melanzana potete anche piantare della lattuga da cespo, della rucola o dei ravanelli.
Avversità principali della melanzana: malattie e parassiti
La pianta di melanzana, rispetto alle altre orticole appartenenti alla sua stessa famiglia botanica, è una pianta rustica e robusta. Tuttavia, in determinati casi, si possono verificare dei problemi che potrebbero danneggiare la pianta e rovinare il raccolto.
Alcune malattie fungine sono in grado di attaccare la pianta di melanzana e portarla a uno stato di deperimento; in altri casi, invece, si possono verificare delle fisiopatie. Anche alcuni insetti possono danneggiare la pianta, usando le foglie come alimento per il proprio sostentamento.
Le malattie fungine della melanzana
- Verticillim: questa malattia fungina attacca la pianta di melanzana sfruttando come punto d’accesso gli apici radicali, oppure da varie ferite che ha subito la pianta. Il deperimento generale, con conseguente ingiallimento delle foglie, è causato da una cattiva circolazione della linfa.
Un’adeguata prevenzione è l’unico sistema valido per scongiurare l’attacco di questa malattia fungina. Attenzione a non eccedere con l’acqua, e lasciare asciugare bene il terreno tra un’irrigazione e l’altra. Al momento della preparazione del vaso di coltivazione, prima di introdurre il terriccio all’interno del contenitore, potete adagiare sul fondo del materiale isolante, ghiaia o argilla espansa, in modo che le radici della pianta non entrino mai in contatto con l’acqua stagnate raccolta dal sottovaso. - Peronospora: come può avvenire anche per la coltivazione del pomodoro, la peronospora sulla melanzana si manifesta creando ingiallimento fogliare con conseguente accartocciamento e secchezza ai danni dei margini fogliari.
Prevenire questa patologia è indispensabile, applicando un corretto sesto d’impianto e non bagnando la parte aerea della pianta al momento delle irrigazioni. - Fusariosi: quest’altra malattia fungina crea avvizzimento vascolare; la pianta si presenterà quindi deperita con ingiallimento fogliare e progressivamente appassimento generalizzato.
Fisiopatia della melanzana
- Cascola dei fiori: la cascola dei fiori è una fisiopatia della melanzana dovuta, nella maggior parte dei casi, a temperature troppo elevate. Durante l’estate, picchi di temperatura superiori ai 33 – 34 °C possono infastidire talmente la pianta che, come reazione, non allega il fiore, facendolo cadere anticipatamente. Nell’orto balcone, per chi ne ha la possibilità, in caso di temperature eccessivamente alte, si può applicare una rete ombreggiante a cavallo delle ore centrali della giornata.
Insetti nocivi per le piante di melanzana
- Dorifora: questo coleottero di colore giallo e nero, sia allo stato larvale che allo stato adulto si nutre delle foglie della melanzana. Nell’orto balcone, solitamente, è sufficiente la rimozione manuale delle larve, intercettabili sotto le foglie, e degli adulti, ben vistosi sull’intera parte aerea della pianta.
- Afidi: piccoli insetti di colore nero o verde, che si insediano in colonie, solitamente favoriti da primavere particolarmente umide e piovose. Gli afidi succhiano la linfa della pianta, con conseguente imbrattamento di melata sulle foglie che progredisce con fumaggine.
Gli afidi sono inoltre pericolosi vettori di virosi.
Quando si nota la comparsa di questi sgraditi ospiti, bisogna intervenire repentinamente con macerati a base di ortica, aglio o peperoncino. Anche il sapone di Marsiglia, mescolato ad acqua e nebulizzato sulle foglie della pianta, è un valido rimedio contro l’attacco di afidi. - Ragnetto rosso: questopiccolissimo acaro, dal tipico colore rosso, causa ingiallimento e necrosi fogliare, indebolendo la pianta fino alla morte.
Nell’orto sul balcone può essere efficacemente contrastato, appena si notano i segni fogliari, con macerati a base d’aglio o peperoncino.

Quando raccogliere le melanzane
La melanzana va raccolta quando il frutto raggiunge buone dimensioni e la buccia appare ancora lucida. Se lasciamo maturare eccessivamente la melanzana sulla pianta, la buccia tenderà via via ad assumere una colorazione più opaca e all’interno dei frutti si ingrandiranno i semi, che risulteranno sgradevoli al momento del consumo.
Dall’orto alla cucina…
La soddisfazione di ottenere melanzane gustose e di buona pezzatura dalle piante coltivate sul proprio orto balcone, sarà ancora maggiore al momento del consumo. Dolci e saporite, possono essere grigliate e accompagnate da una salsina di olio, aglio e prezzemolo.
La massima bontà, a onore pure della classica cucina mediterranea, si ottiene impiegano le proprie melanzane autoprodotte per creare la famosissima parmigiana.
Un’altra ricetta molto particolare, gustosa e di semplice preparazione, ideale come antipasto o secondo piatto, è la realizzazione di polpette a base di melanzana; una volta provata questa ricetta, aspetterete con ansia la maturazione di nuove melanzane per riproporla in famiglia o ad amici.