Se desiderate coltivare il melone sul vostro orto balcone, dovrete disporre di un contenitore molto capiente, preparare un terriccio di coltivazione adeguatamente ammendato e avere a disposizione un terrazzo o un plateatico esposto per buona parte della giornata a pieno sole.
Queste sono le caratteristiche principali, necessarie per coltivare la pianta di melone in vaso e per poter ricevere la soddisfazione di ricavare tre o quattro frutti da ogni pianta che, in termini di gusto, dolcezza e appagamento per l’autoproduzione riuscita, ricompenseranno gli sforzi e le cure apportate durante tutto il ciclo di coltivazione.
Varie tecniche di coltivazione, inerenti a concimazione, irrigazione, pacciamatura e altro ancora, e qualche utile consiglio che descriverò in questo articolo, forniranno a tutti i coltivatori, che intendono provare a coltivare il melone in vaso, le giuste conoscenze e peculiarità della pianta per poter ottenere un raccolto soddisfacente.
La pianta di melone, anche se non con assoluta certezza, sembra originaria dell’Africa tropicale e già in antichità arrivò ad essere coltivata in tutto il bacino del Mediterraneo. In Sardegna, in un sito nuragico, sono stati ritrovati semi di meloni risalenti all’Età del Bronzo.
Il nome scientifico è Cucumis Melo e appartiene alla famiglia delle Cucurbitacee.
La specie comprende numerose varietà che, sin dall’antichità, sono state selezionate creando di fatto l’ampia gamma di cultivar di cui oggi disponiamo: da meloni a buccia liscia a meloni a buccia ruvida, a frutti con polpa color bianca o altri con polpa color arancione, per finire con varietà differenti tra loro sia per grandezza che per forma del frutto.
Altre varietà di meloni come il carosello o il tortarello, note principalmente nel sud Italia, ma coltivate sporadicamente anche nelle regioni settentrionali, si caratterizzano perché i frutti vengono utilizzati come cetrioli.
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Periodo di coltivazione, esposizione solare e semina
La temperatura ideale per la coltivazione del melone è di 25 – 30 °C; sopporta bene anche temperature leggermente superiori, fono a 33 – 34 °C, mentre teme climi inferiori ai 15 °C.
A seconda della regione in cui viene coltivato il melone, potremo trasferire la piantina nel vaso definitivo a partire dal mese di maggio o giugno, quando anche le temperature minime notturne garantiscono condizioni miti, adeguate per la coltivazione di questa orticola.
Il vaso di coltivazione dovrà essere collocato con esposizione di pieno sole. Quindi, i terrazzi ideali per far crescere meloni vigorosi e in piena salute sono quelli esposti a sud.
Se disponiamo di terrazzi con esposizione solare a sud est o sud ovest, possiamo comunque cimentarci nella coltivazione del melone mentre, per chi dispone solo di un balcone esposto a nord, quindi poco irraggiato dal sole, meglio optare per la coltivazione di ortaggi meno bisognosi in termini di sole.
La temperatura ideale per la germinazione del seme di melone è compresa tra i 22 e i 30 °C.
Se vogliamo coltivare il melone partendo dal seme, il periodo indicato per la preparazione dei vasetti è a marzo – aprile, in modo da avere le piantine di misura ideale e pronte per il trapianto nel vaso definitivo verso maggio – giugno.
Procuriamoci dei vasetti di plastica da 8 – 10 cm di diametro, che potranno essere riutilizzati per la semina di altre orticole nei mesi successivi; come alternativa possiamo servirci di comodi vasetti biodegradabili , che potranno essere inseriti direttamente nel vaso definitivo con la piccola piantina ancora all’interno.
Servirà, poi, del buon terriccio da orto , e i semi della varietà prescelta, che potranno essere acquistati a seconda dei gusti personali di ognuno. Personalmente ritengo squisiti sia i meloni a buccia liscia sia quelli a buccia ruvida.
Dopo aver procurato tutto l’occorrente, possiamo procedere inserendo il terriccio all’interno dei vasetti, riempiendoli fino a circa 3 cm dal bordo superiore. La terra andrà ben compressa con le dita in modo da creare uno strato ben compatto, favorevole alla radicazione delle giovani piantine.
A questo punto possiamo adagiare all’interno di ogni vasetto uno o due semini di melone, che verranno ricoperti con ulteriori 2 cm di terra.
Fino al momento della germinazione dei semi dovremo aver cura di mantenere il terriccio costantemente umido, e i vasi dovranno essere posizionati in ambiente con temperatura minima di 20 °C. Nelle regioni più fredde possiamo servirci di un semenzaio riscaldato o, per chi ne ha la possibilità, inizialmente si potranno posizionare i vasetti dentro casa, vicino a una fonte luminosa ma distante dai caloriferi, se ancora in uso.
Dopo una settimana dalla germinazione delle piccole piantine di melone, dovremo selezionare la pianta migliore per ogni vasetto, mantenendo quindi solo la più la più vigorosa.
Per chi desidera effettuare le operazioni di semina seguendo le fasi lunari, come da antiche tradizioni contadine, il melone va piantato durante la fase crescente della luna, stimolando quindi maggiormente la pianta nella produzione di fiori, che potranno successivamente divenire frutti.
Il vaso adeguato, terriccio e sesto d’impianto
Una delle prerogative essenziali per poter coltivare correttamente il melone in vaso è l’adeguata scelta del contenitore di coltivazione. Questa pianta da orto, infatti, per formare e portare a completa maturazione i suoi frutti, necessita di abbondanti elementi nutritivi e, allo stesso tempo, di un costante mantenimento del substrato di coltivazione umido.
Per rispettare queste importanti esigenze dovremo servirci di un vaso capiente, con dimensioni minime di 40 cm di diametro o, nel caso utilizzassimo un contenitore rettangolare o quadrato, rispettare un’altezza non inferiore ai 40 cm.
Chi avesse a disposizione un balcone particolarmente spazioso o un cortile, dove poter creare il proprio orto balcone, la scelta di un contenitore ancora più capiente avrà un impatto positivo sulla coltivazione del melone.
Se il vaso verrà utilizzato posizionando sotto di esso il sottovaso, sul fondo del contenitore è importante mettere uno strato di 2 – 3 cm di materiale isolante, come ghiaia o argilla espansa , che fungerà da barriera tra le radici della pianta e lo strato d’acqua stagnante accumulato dal sottovaso.
Si potrà ora procedere riempiendo il contenitore di coltivazione col terriccio: potremmo in parte utilizzare quello precedentemente comperato per le operazioni di semina e in parte, per chi ne ha la possibilità, potrà essere reperito presso l’orto di un amico e nelle zone di campagna limitrofe alla vostra abitazione.
La pianta di melone necessita di molto spazio per potersi sviluppare correttamente e per poter garantire a tutti i frutti adeguata esposizione solare e ventilazione; per questo motivo all’interno del contenitore di coltivazione possiamo mettere solamente un’unica pianta.
Per chi avesse a disposizione un terrazzo generoso, e volesse coltivare più piante di melone, i vasi di coltivazione dovranno essere posizionati a una distanza di almeno a 1,5 metri tra essi.

Concimazione e irrigazione
La pianta di melone necessita di un’abbondante concimazione iniziale, che dovrà essere effettuata al momento della preparazione del contenitore di coltivazione, e ulteriori concimazioni che serviranno per fornire elementi nutritivi durante il periodo vegetativo della pianta.
Possiamo ammendare il terriccio con del letame maturo o, per chi ne ha la possibilità, con del compost. Per chi non dispone o non riesce a procurarsi tali concimi, potrà arricchire il vaso con dello stallatico pellettato .
La quantità di concime da introdurre all’interno del vaso dovrà essere proporzionata alle dimensioni del vaso stesso, tenendo in considerazione che i concimi essiccati, come lo stallatico in pellet, dovranno essere utilizzati riducendo il peso di 10 volte rispetto ai classici concimi, come ad esempio il letame maturo.
Indicativamente, per dare dei numeri concreti sulla quantità di concime da utilizzare per la coltivazione del melone in vaso, possiamo aggiungere circa 2 – 3 kg di letame maturo per vasi di grandi dimensioni, adeguati, come visto precedentemente, per la coltivazione di questa cucurbitacea.
Mentre, per lo stallatico essiccato, basterà un peso pari a 2 – 3 etti, da distribuire in modo omogeneo, mescolando concime e terriccio assieme.
Se parliamo di meloni dobbiamo ricordarci di effettuare un’ulteriore concimazione iniziale a base di potassio; questa pianta da orto, infatti, è molto vorace di questo macro elemento, indispensabile per lo sviluppo di frutti saporiti e dolci.
A livello domestico possiamo alzare la concentrazione di potassio nel terreno semplicemente aggiungendo cenere di legna.
Ulteriori concimazioni, a base di stallatico pellettato, potranno essere effettuate ogni 20 giorni circa, diminuendo leggermente il quantitativo di concime rispetto al peso di stallatico essiccato, impiegato durante la preparazione iniziale del vaso.
La pianta di melone è molto esigente anche per quanto riguarda l’apporto idrico: il vaso con esposizione solare diretta tenderà a scaldarsi parecchio, facendo asciugare molto rapidamente il terriccio contenuto al suo interno.
Costanti irrigazioni giornaliere favoriranno il mantenimento del substrato umido, condizione ideale per la costante crescita dei succosi frutti.
In base al periodo e alla grandezza del vaso, il coltivatore dovrà valutare se intervenire una o due volte al giorno, apportando il giusto quantitativo idrico, affinché tutto il terriccio di coltivazione sia inumidito dall’acqua d’irrigazione.
Per sfavorire la comparsa di patologie fungine, tra un’irrigazione e l’altra il substrato dovrà risultare completamente asciutto.
Mantenimento: operazioni colturali utili
Poche e semplici operazioni colturali favoriranno il benessere della pianta di melone coltivata in vaso. Durante il periodo vegetativo della pianta, come abbiamo precedentemente visto, la concimazione e l’irrigazione sono fattori chiave per poter ottenere frutti soddisfacenti.
Possiamo aiutare ulteriormente la pianta di melone preservando lo strato superiore di terriccio da eventuali erbe infestanti, le quali potrebbero infastidire la pianta oltre che sequestrare elementi nutritivi e umidità essenziali per questa cucurbitacea.
Man mano che la pianta cresce, possiamo provvedere anche alla rimozione di eventuali foglie che, a partire dal basso, tenderanno a seccarsi.

Cimatura della pianta di melone
La tecnica della cimatura dello stelo principale del melone permette alla pianta di creare ramificazioni laterali che si svilupperanno dall’ascella di ogni foglia rimasta.
La pianta va esclusa della sua parte apicale quando ha emesso la sesta foglia vera, tagliando lo stelo dopo la quarta foglia. Il vegetale, non potendo più crescere sullo stelo principale, inizierà a emettere dei rami laterali che, quando avranno raggiunto la lunghezza di 10 cm circa, andranno selezionati tenendo i quattro migliori: due che si sviluppano da un lato e gli altri due che si sviluppano verso l’altro lato.
Quando la pianta inizierà a emettere i fiori, dovremo aver cura di eseguire un’ulteriore selezione, questa volta a carico dei frutti, mantenendone uno solo per ogni ramo; quindi, i più fortunati, otterranno una pianta con quattro meloni.
Questa tecnica permette alla pianta di concentrare tutti gli elementi nutritivi e l’acqua delle irrigazioni sui frutti selezionati, ottenendo meloni di migliore pezzatura e talvolta anche migliori nel sapore.
Posizionando il vaso di coltivazione del melone al centro del balcone, possiamo indirizzare i quattro rami laterali precedentemente selezionati, due verso destra e gli altri due verso sinistra, legandoli man mano che crescono alla ringhiera con dello spago elastico .
In questo modo l’intero apparato aereo della pianta riceverà la giusta luce e disporrà di una piena esposizione solare, molto importante per portare a completa maturazione i frutti.
Sostegni per i frutti di melone
Coltivando il melone in vaso, bisogna prevedere come sostenere i frutti una volta ingrossati, se sospesi a ridosso della ringhiera del poggiolo.
Soprattutto quando hanno raggiunto buone dimensioni, e i frutti sono ormai prossimi alla completa maturazione, è importante aiutare la pianta a sostenere il frutto poiché, nell’orto classico, il melone si svilupperebbe a terra senza gravare l’intero peso sul picciolo.
Nell’orto balcone possiamo servirci di semplici canovacci da cucina, legandoli alla ringhiera a destra e a sinistra di ogni frutto, creando una sorta di culla in grado di sostenere il peso del frutto quasi giunto a completa maturazione.

Pacciamatura e consociazioni del melone
Nell’orto in vaso, una tecnica molto importante, che permette al substrato all’interno del contenitore di mantenersi maggiormente umido, è la pacciamatura.
Soprattutto per piante orticole come il melone, molto bisognose in termini idrici, un’adeguata copertura della base diminuirà la traspirazione del terreno, preservando per maggior tempo l’umidità residua nel terreno dopo ogni irrigazione.
I materiali naturali più utilizzati per creare la pacciamatura sono la paglia, che potrà essere utilizzata creando uno strato fino a 10 cm, o della corteccia da pacciamatura , realizzando uno strato di circa 4 – 5 cm.
All’interno del contenitore di coltivazione del melone possiamo consociare solo orticole di piccole dimensioni, che non concorrono con la pianta principale in quanto a elementi nutritivi.
Un’ottima alternativa è la consociazione di piccole piante aromatiche o di fiori colorati, profumati e graditi alle api, poiché l’impollinazione dei fiori di melone avviene per merito degli insetti pronubi. Possiamo quindi piantare, all’interno del vaso del melone, calendula, malva, tagete e molti altri piccoli fiori che contribuiranno ad attirare api sul balcone e a rendere particolarmente gradevole e rilassante il nostro angolo verde.
Avversità principali del melone: malattie e parassiti
Alcune problematiche legate alla coltivazione del melone in vaso possono infastidire la pianta o i frutti, che possono essere interessati da fisiopatie, virosi o malattie fungine. Anche alcuni insetti possono creare seri problemi alle piante di melone coltivate sul balcone.
Poiché le principali avversità che possono colpire il melone sono le medesime che possono interessare il cetriolo, appartenenti entrambi alla stessa famiglia delle cucurbitacee, riporto di seguito la sezione dedicata alle avversità del cetriolo, descritta all’interno dell’articolo sulla coltivazione del cetriolo in vaso.
Quando raccogliere i meloni
Dal momento dell’allegagione del fiore femminile, il frutto impiega all’incirca 90 -100 giorni prima di poter essere raccolto.
Per ottenere sulla stessa pianta quattro meloni di ugual misura, è fondamentale che i fiori siano stati impollinati simultaneamente, cosa non sempre possibile per chi coltiva l’orto sul balcone. In caso contrario, il primo fiore impollinato sarà quello che svilupperà il frutto più grosso a spese degli altri.
Quando si comincia ad avvertire il tipico profumo del melone, il colore della buccia da verde diviene via via sempre più arancione e si notano delle screpolature vicino al punto d’attacco del melone, si possono diminuire le irrigazioni, per favorire la dolcezza del frutto, che potrà essere prelevato dalla pianta qualche giorno dopo.
Se i frutti appartenenti alla stessa pianta si sono sviluppati contemporaneamente e sono arrivati a completa maturazione nella stessa settimana, la pianta a questo stadio è quasi morta.
Dall’orto alla cucina…
Durante l’intera stagione estiva il melone è spesso utilizzato per la preparazione di piatti rinfrescanti, leggeri e dissetanti.
L’alto contenuto d’acqua di cui è composto questo frutto lo rende particolarmente interessante anche per la preparazione di succhi. Lo si può infatti aggiungere o sostituire a uno dei frutti usati nella preparazione dell’estratto susine gialle, carote, limone.
Per quanto riguarda vitamine e minerali, il melone è ricco di vitamina C e vitamina B3, e contiene minerali importanti come fosforo, potassio e calcio.