Pisum sativum, popolarmente conosciuto come pisello, è una pianta erbacea che appartiene alla famiglia delle Fabaceae. Questo ortaggio, proveniente dal nord dell’India, ha origini antichissime: veniva infatti già coltivato nell’era neolitica, circa 8000 anni fa. Nel bacino del mediterraneo e nell’intera Europa è stato per molti secoli considerato un alimento base, rappresentando un ottimo elemento nutritivo, ricco di carboidrati e proteine, per il sostentamento delle classi sociali più povere.
Al giorno d’oggi, in tutta Italia, questo ortaggio viene coltivato in abbondanza, sia da parte di aziende agricole specializzate che da appassionati coltivatori, ricavandone gustosissimi semi facilmente conservabili anche in freezer.
La coltivazione di questo legume è abbastanza semplice e alla portata anche degli hobbisti meno esperti, essendo il pisello un ortaggio che solitamente, in condizioni ideali, subisce poche malattie. Per questa caratteristica si addice particolarmente alla coltivazione biologica, rispettosa per l’ambiente e per tutti gli insetti impollinatori, importantissimi per l’intero ecosistema.
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Tipologie e varietà di piselli
I piselli possono essere divisi in precoci, semiprecoci e tardivi, a seconda di quanto tempo la pianta impiega per portare a completa maturazione il seme, ovvero la parte mangereccia della pianta. Inoltre questo ortaggio, a seconda della varietà, raggiunge differenti altezze e vengono di conseguenza classificati in: piselli nani (45 cm di altezza), mezza rama (circa 120 cm), e varietà a sviluppo alto che raggiungono un’altezza di 180 cm.
Terreno ideale e concimazione
Una buona lavorazione di fondo del terreno è quel che serve alle piantine di piselli per crescere vigorosamente e senza problemi relativi a possibili eccessi d’umidità nel suolo. Questa coltura teme, infatti, i ristagni idrici che possono portare a marciumi radicali o a altre patologie della pianta. Durante la fase di preparazione del terreno, una vigorosa vangatura permetterà di arieggiare e rendere maggiormente fertile e drenante il terreno, favorendo quindi una buona crescita delle piantine di pisello.
In quanto a elementi nutritivi, come per tutte le leguminose, anche i piselli non richiedono particolari accorgimenti. Questo ortaggio è infatti poco esigente in termini di concimazione, soprattutto per quanto riguarda l’azoto, mentre l’elemento più importante, che non deve mancare nel terreno, è il fosforo. È sufficiente interrare piccole quantità di letame maturo, circa 2 – 3 kg per metro quadro, o dello stallatico pellettato, con rapporto 10:1, quindi 2 – 3 etti per metro quadro.

Quando seminare e fase lunare
Per far germogliare il seme del pisello sono sufficienti temperature intorno agli 8 – 10 gradi; successivi abbassamenti di temperatura (anche -10°C) sono ben sopportati dalle nuove piantine. Grazie a questa notevole peculiarità, in molte regioni anche del nord Italia, la semina può avvenire a partire da ottobre / novembre, a patto che il terreno non sia né troppo umido, né gelato e quindi possa essere facilmente lavorato.
Tuttavia, negli orti domestici, nella maggior parte dei casi si preferisce seminare in primavera, a partire dalla fine di febbraio, con possibilità di effettuare semine a scalare fino alla metà di aprile.
Come per tutti gli ortaggi da seme e da frutto, la fase lunare maggiormente indicata per la semina, secondo le vecchie tradizioni, è quella di luna crescente, che favorirà lo sviluppo della parte apicale della pianta, compresa quindi la parte edule.
Semina sotto vetro per un raccolto precoce
Sebbene la maggior parte dei coltivatori hobbisti preferisca aspettare il mese di febbraio per seminare i piselli in pieno campo, sempre a partire da questo mese si possono effettuare semine in cassoni coperti e riscaldati, facendo quindi germogliare e crescere le piantine più velocemente.
Predisporre del terriccio soffice dentro a dei vasetti di diametro di 5 cm, depositare in ogni vasetto un seme alla profondità di 2 cm e compattare bene la terra con le dita. Collocare i vasetti in semenzaio o sotto vetro, a una temperatura di circa 10° per facilitarne la germinazione, mantenendo umido il terriccio senza mai però esagerare con le innaffiature.
Agli inizi di marzo trasferire le giovani piantine all’aria aperta, con esposizione di pieno sole, così facendo le piantine inizieranno a rinvigorire, per poi metterle a dimora verso la fine di marzo.
Come seminare e sesto d’impianto
Il pisello conviene seminarlo direttamente in pieno campo, saltando così la fase delicata del trapianto e risparmiando inoltre molto tempo. I semi si possono interrare in solchi profondi circa 3 cm effettuati con una zappa. Successivamente si potrà ricoprire la semenza e bagnare il terreno favorendo di fatto il processo di germinazione.
Il sesto d’impianto più adeguato dipende dalla varietà di pisello che vogliamo coltivare. Solitamente i piselli nani vengono seminati per file distanti tra loro 50 – 60 cm, depositando uno o due semi ogni 15 – 20 cm. Per questa varietà, che non supera mai i 50 cm d’altezza, è possibile anche effettuare delle semine su 3 file distanziate di 30 cm, in maniera da formare un rettangolo largo 90 cm e senza limiti di lunghezza, che ognuno deciderà in base alle proprie esigenze.
Adottando questo sistema avremo un prezioso risparmio in termini di spazio, particolarmente importante per chi non dispone di un orto grande, e inoltre, mantenendo una larghezza moderata, sarà comunque possibile effettuare tutte le operazioni necessarie per un buon mantenimento delle piante.
Per i piselli rampicanti la distanza tra semi resta sempre di 15 – 20 cm, ma sarà necessario aumentare la distanza tra le file e mantenere circa 70 – 80 cm, favorendo un irraggiamento solare omogeneo, anche quando le piante avranno superato il metro e mezzo d’altezza.
Clima ideale e esposizione solare
Il seme del pisello inizia a germinare a una temperatura di 5 – 6 gradi e, per continuare a svilupparsi in maniera veloce e vigorosa, ha bisogno di temperature miti, comprese tra i 12 e i 20 gradi, solitamente appartenenti ai climi temperato freschi. In molte regioni italiane, per cui, il periodo migliore per la coltivazione di questa leguminosa è la primavera, preferendo esposizioni soleggiate.
Semine autunnali sono comunque consentite anche nell’Italia settentrionale, vista la grande resistenza delle giovani piantine di pisello alle gelate invernali, che sopportano temperature fino a -10 C.

Supporti per piselli rampicanti
Se decidiamo di coltivare nell’orto i piselli rampicanti è anche necessario predisporre dei sostegni affinché le piante possano trovare degli appigli dove arrampicarsi comodamente.
Solitamente, lungo le file dove sono stati seminati i piselli, si piantano nel terreno dei pali di legno ad una distanza di circa 2 metri l’uno dall’altro. Su questi pali va fissata una rete apposita, di plastica, a maglie quadre da 15×15 cm che sarà importante mantenere intatta al fine di riutilizzarla per più anni.
Predisponendo questa rete, permetteremo alle piante di piselli di crescere correttamente verso l’alto evitando ai baccelli il pericoloso contatto con il suolo.
Mantenimento delle piante
Quando i germogli hanno raggiunto un’altezza di 6 – 7 cm zappare lungo i filari per mantenere il terreno ben areato e soffice; durante questa operazione fare molta attenzione a non danneggiare le giovani radici.
I piselli sono piante che se non trovano dei supporti tendono a prostrarsi al terreno. Come abbiamo già visto precedentemente, sarà quindi indispensabile controllare che le piante mantengano uno sviluppo verticale, legandosi attraverso la predisposizione dei propri cirri alle reti precedentemente fissate.
Anche la sarchiatura delle zone limitrofe ai fusti delle piantine di pisello è un’operazione da ripetere ogni volta si presentino erbe infestanti di misura rilevante; le erbacce estirpate si potranno poi stendere intorno alle piante di piselli creando una pacciamatura naturale. Nel giro di qualche giorno queste erbe seccheranno sfavorendo la crescita di nuove infestanti.
Un altro vantaggio nell’effettuare pacciamature con le erbacce infestanti, estirpate dalle zone adiacenti alle nostre colture, o con erbe di sfalcio, è che depositando queste erbe nuovamente sul terreno andranno, col tempo, a reintegrare il suolo con sostanze nutritive di cui erano composte, arricchendo quindi il terreno di elementi che precedentemente avevano assorbito.
Irrigazione ideale
Come per tutti gli altri ortaggi dell’orto, il momento migliore per irrigare il pisello è il mattino presto. Il pisello ha bisogno di un maggior assorbimento d’acqua durante la fioritura e durante i periodi siccitosi, dove innaffiature regolari saranno necessarie per un costante sviluppo dei semi.
Rotazione culturale e consociazioni
Essendo il pisello una coltura che non richiede un’elevata quantità d’azoto, si può decidere di seminare questa cultivar sull’area dove l’anno precedente sono state seminate zucche e zucchini, che viceversa assorbono grosse quantità d’azoto.
Ottimi vicini per i piselli sono: carote, lattuga, spinaci, patate; mentre è meglio non seminarli troppo vicino a aglio e cipolla.
Quando raccogliere i piselli
Il ciclo vegetativo della pianta di piselli necessario per far maturare i semi dipende molto dalla varietà che abbiamo scelto. Generalmente, seminando nel mese di febbraio, i primi raccolti iniziano alla fine di maggio o a giugno, a seconda anche del clima delle varie zone di coltivazione.
Per le varietà rampicanti la raccolta deve essere effettuata a scalare, man mano che la pianta porta a maturazione i semi.
Sia per le varietà nane, sia per quelle rampicanti, i piselli vanno raccolti quando sono ben sviluppati, ma prima che i semi si restringano e diventino duri e il baccello si presenti rugoso.
Al momento della raccolta, per evitare di danneggiare la pianta, tirare il baccello verso il basso tenendo il fusto con l’altra mano. È inoltre importante raccogliere regolarmente i baccelli, appena i semi giungono a completa maturazione, così facendo si stimola la pianta a far crescere altri piselli.