Il peperoncino è una pianta da orto che si addice particolarmente per essere coltivata in vaso, garantendo al coltivatore un’ottima produzione a patto di seguire qualche basilare regola di coltivazione, ed avere a disposizione un balcone o un terrazzo completamente esposto a sud.
Inoltre, le piante di peperoncino piccante sono molto belle da vedere: i frutti, a piena maturazione, col loro tipico colore rosso acceso, sono in grado di donare un ottimo colpo d’occhio facendo acquisire al nostro orto balcone un aspetto rilassante e armonioso.
La maggior parte delle varietà, se coltivata come coltura annuale, mantiene modeste dimensioni, risultando quindi adatta anche per appassionati coltivatori che non dispongono di un ampio spazio.
La particolarità dei peperoncini, e il motivo principale per cui vengono coltivati da molti appassionati, è proprio per il sapore tipicamente piccante, dove un pungente e intenso gusto è in grado di esaltare particolari pietanze in cui vengono utilizzati.
La piccantezza dei frutti viene misurata utilizzando la scala di Scoville, che misura la quantità di capsaicina contenuta in un singolo frutto; la capsaicina è una sostanza chimica che, stimolando alcuni recettori predisposti, situati anche sulla lingua, provoca la tipica sensazione di bruciore in bocca.
Le varietà di peperoncini piccanti esistenti in tutto il mondo sono numerosissime, appartenenti addirittura a cinque specie distinti: Capsicum annuum, Capsicum baccatum, Capsicum chinense, Capsicum frutescens e Capsicum pubescens.
Queste cinque diverse varietà racchiudono cultivar dall’aspetto, dal colore e dal sapore totalmente diverso tra loro; ne esistono infatti varietà a forma tonda, allungata o più compatta a cornetto, di colore variabile a piena maturazione del frutto tra giallo, rosso, marroncino o viola, e dal sapore variabile che può soddisfare tutti i gusti, dai super piccanti, tra cui gli habanero, a peperoncini più equilibrati e saporiti come i jalapeno o i classici peperoncini tondi calabresi, adatti per essere conservati ripieni sott’olio.
Il nome scientifico dei peperoncini è Capsicum, proprio come i peperoni classici, di pezzatura più grossa e di sapore più dolce, che vengono coltivati abitualmente da molti hobbisti ortisti in tutta Italia. La famiglia di appartenenza dei peperoncini piccanti è la medesima di peperoni, pomodori, melanzane e patate, tutte piante da orto di proprietà della famiglia delle Solanacee.
Anche se la coltivazione in vaso tra peperoncini piccanti e peperoni dolci è molto simile, in questo articolo ci concentreremo ad illustrare e a descrivere le tecniche principali per la coltivazione del peperoncino, dedicando un altro specifico articolo per la coltivazione del peperone.
Indice dei contenuti
Periodo di coltivazione, esposizione solare e semina
La temperatura ideale per la coltivazione dei peperoncini è compresa tra i 20 e i 30 °C. La pianta va in sofferenza con temperature inferiori ai 15 °C, dove generalmente arresta la crescita e, se esposta a temperature ancora più rigide, può deperire completamente.
A seconda della regione in cui vivete, le piante di peperoncino possono essere trapiantate nel vaso definitivo a partire da maggio – giugno, quando possiamo escludere pericolosi ritorni di freddo.
Il vaso di coltivazione dovrà essere esposto a pieno sole, prerogativa fondamentale per la buona riuscita della coltivazione di questa pianta molto esigente in termini di sole. Per chi non possiede un balcone ben esposto, meglio optare per la coltivazione di altre piante da orto, o posizionare i vasi di coltivazione contenenti le piante di peperoncino in uno spazio comune del proprio palazzo o abitazione, ma sempre ben esposto ai raggi solari.
Coltivare i peperoncini è possibile anche partendo dal seme, eseguendo le operazioni di semina nei mesi di marzo – aprile e riponendo i vasi utilizzati in un semenzaio riscaldato che assicuri almeno 15 °C durante le ore notturne.
La temperatura ideale per la germinazione dei peperoncini piccanti è di 20 – 25 °C.
La semina si svolge seguendo poche e facili fasi; procuratevi anzitutto dei vasetti da 8 – 10 cm di diametro, se volete sono ottimi anche i vasetti biodegradabili che vi permetteranno, in un secondo momento, di trapiantare nel vaso di dimensioni maggiori le piantine senza procurare stress al giovane e delicato apparato radicale, mettendo direttamente il vasetto di torba all’interno del contenitore definitivo.
Servirà poi, del buon terriccio per orto , di pH compreso tra 6 e 7, e ovviamente i semi delle varietà che più vi piacciono.
Riponete il terriccio da orto all’interno dei vasetti e comprimetelo leggermente con le dita facendolo arrivare a 2 – 3 cm dal bordo superiore; a questo punto adagiate per ogni vaso uno o due semini, ricoprendoli con circa un centimetro di terriccio che verrà ulteriormente pressato delicatamente.
Mantenete il terriccio all’interno dei vasetti umido, aspettando tra un’irrigazione e l’altra che la terra asciughi completamente. Riponete tutti i vasetti nel semenzaio protetto, meglio se riscaldato, o, se non ne avete la possibilità, dentro casa, vicino ad una fonte luminosa.
Dopo qualche giorno che saranno spuntati i germogli mantenete una sola pianta per vasetto, scegliendo la più vigorosa e assicurandogli quindi maggiori risorse nutritive per crescere correttamente.
Così facendo, verso maggio – giugno, avremo a disposizione piantine di peperoncino già parzialmente sviluppate, pronte per essere collocate in un contenitore più grosso, che le ospiterà per tutta estate.
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Il vaso adeguato, terriccio e sesto d’impianto
Il vaso adeguato per la coltivazione del peperoncino dipende dalla varietà scelta, alcune varietà hanno prerogative di sviluppo dell’apparato radicale maggiori rispetto ad altre varietà che mantengono una dimensione più modesta, anche per quanto riguarda la parte aerea della pianta.
Solitamente, per la maggior parte delle cultivar di peperoncini piccanti, un vaso che garantisce un diametro minimo di 30 cm è adeguato per coltivare correttamente questa pianta da orto. Medesima misura sarà da rispettare anche come altezza, nel caso utilizzassimo contenitori rettangolari o quadrati.
Se invece volessimo coltivare più di una pianta di peperoncino sul nostro orto balcone, possiamo optare per la preparazione di più vasi singoli, di media grandezza, oppure è possibile collocare più piante all’interno dello stesso contenitore, garantendo almeno 35 cm di spazio da lasciare tra una pianta e l’altra.
Durante la preparazione del vaso di coltivazione, prima di introdurre il terriccio, è opportuno adagiare sul fondo 2 – 3 cm di materiale isolante, della ghiaia o dell’apposita argilla espansa , che servirà per isolare le radici delle piante da pericolosi ristagni d’acqua, accumulati dal sottovaso.
Per crescere e svilupparsi vigorosamente, la pianta di peperoncino necessita di un substrato ricco, drenante e sciolto, caratteristiche riscontrabili nei terricci da orto che abitualmente si reperiscono nei negozi specializzati, oppure online .
Per risparmiare qualche sacco di terriccio, che potrà essere utilizzato per la preparazione di altri vasi, possiamo procurarci del terreno da zone periferiche di campagna, per chi ne ha la possibilità, avendo sempre cura dell’ambiante e prendendolo solo dove è permesso.
Come alternativa, se conoscete un amico o un parente che coltiva l’orto classico, possiamo chiedergli se ci concede qualche secchio di terra, che sarà comunque da miscelare al terriccio comprato, per garantire maggiori caratteristiche di drenaggio e morbidezza.
Il sesto d’impianto adeguato alla coltivazione dei peperoncini piccanti in vaso è di 35 – 40 cm tra le piante da mantenere per la maggior parte delle varietà a sviluppo medio.

Concimazione e irrigazione
Come per le altre piante da orto appartenenti alla famiglia delle Solanacee, anche per il peperoncino piccante è necessario predisporre una buona quantità di concime organico da miscelare all’interno del contenitore di coltivazione.
Dello stallatico ben maturo dovrà essere mescolato al terreno, garantendo al substrato ottime proprietà chimiche e fisiche in grado di migliorare la produzione di frutti.
Se non riuscite a procurarvi del letame, potrete sostituirlo con dello stallatico pellettato , da mescolare tenendo in considerazione che il peso dovrà essere un decimo rispetto al comune letame. Anche del compost andrà molto bene da aggiungere all’interno del vaso di coltivazione.
Ulteriori moderate concimazioni a base di stallatico essiccato, o macerati d’ortica, si potranno effettuare nel corso della coltivazione, apportando modiche quantità di concime ogni 30 – 40 giorni.
La pianta di peperoncino, oltre ad essere molto esigente sotto il punto di vista degli elementi nutritivi, lo è anche per quanto riguarda l’apporto idrico.
Coltivando le piante in vaso, l’umidità residua dopo le irrigazioni tenderà a evaporare molto velocemente, anche a causa della piena esposizione solare a cui sono sottoposti i contenitori.
Garantire costante umidità, soprattutto in presenza di fiori e frutti, lasciando il substrato di coltivazione completamente asciutto solamente per poche ore, garantirà uno sviluppo vigoroso della pianta e una costante e corretta formazione di frutti.
Un comodo e di facile installazione impianto d’irrigazione automatico, composto da centralina e tubo gocciolante , garantirà a tutte le piante presenti nell’orto balcone il necessario apporto idrico giornaliero di cui necessitano.
Tale impianto inoltre, vi permetterà di trascorrere qualche giorno fuori casa come avviene solitamente durante il periodo estivo, mantenendo le piante belle rigogliose fino al vostro ritorno.
Nel caso non disponiate di un rubinetto dell’acqua sul vostro terrazzo, e quindi non potrete crearvi l’impianto automatico d’irrigazione, dovrete provvedere giorno dopo giorno all’irrigazione delle vostre piante da orto, affidando questo importante compito, durante le vostre vacanze estive, a una persona di fiducia.
Sostegni per le piante di peperoncino
Molte varietà di peperoncino piccante sviluppano steli robusti in grado di sorreggere i frutti senza bisogno di alcun tutore.
Altre varietà invece, come il tondo calabrese, sviluppando frutti di ottima pezzatura, e quindi più pesanti, saranno favorite dal sostegno di un tutore, che avrà l’essenziale compito di sorreggere i rami appesantiti dai frutti in via di maturazione.
A seconda della varietà prescelta, dobbiamo quindi capire se è il caso o meno di posizionare all’interno del vaso, vicino alla pianta, un sostegno.
Generalmente delle canne di bambù, lunghe all’incirca un metro, sono adatte per sostenere lo stelo principale e i rami secondari, caricati dal peso dai peperoncini.
Per piante molto sviluppate, si può optare anche per una struttura di sostegno formata da più tutori, che potranno essere ugualmente canne di bambù, posizionate una al centro, vicino allo stelo principale della pianta, e le altre ai lati, leggermente inclinate verso l’esterno, dove poi andranno legati i rami secondari.
Attuando questa tecnica, la pianta godrà di maggiore areazione e il sole colpirà meglio tutti i frutti presenti sulla pianta, che potranno quindi arrivare a completa maturazione in minor tempo.
Mantenimento: operazioni utili durante la coltivazione
Poche sono le operazioni di mantenimento da effettuare durante la coltivazione del peperoncino in vaso. Possiamo rimuovere eventuali erbe infestanti che crescono all’interno del contenitore di coltivazione e che potrebbero competere con la pianta di peperoncino, rubando risorse idriche e nutritive fondamentali per mantenere vigorosa questa esigente pianta.
Se, durante l’estate, notiamo il terreno di coltivazione particolarmente compattato a livello superficiale, possiamo rompere la crosta superiore con una piccola zappetta facendo particolare attenzione a non recidere le radici superiori.

Potatura della pianta di peperoncino
La potatura della pianta di peperoncino prevede, durante l’intero ciclo colturale, l’eliminazione delle parti superflue della pianta, oppure quelle danneggiate o insecchite.
Proprio come accade analogamente nella sfemminellatura del pomodoro, l’obbiettivo del coltivatore è quello di mantenere, nei mesi, una pianta vigorosa e produttiva, eliminando rami secondari che creerebbero una vegetazione troppo fitta, lasciando quindi maggiore luce, aria e sostanze nutritive assorbite dal terreno per i rami prescelti, che saranno maggiormente stimolati per sviluppare frutti di prim’ordine.
Possiamo innanzitutto cominciare col togliere parti vegetative della pianta a contatto col terreno: le prime foglie basali solitamente, una volta cresciuta la pianta, tendono ad indebolirsi andando a toccare il terreno di coltivazione e diventando pericolose per possibili veicolazioni di malattie fungine.
La parte aerea della pianta, invece, si sviluppa esattamente come nel peperone dolce; tutto ovviamente proporzionato, poiché le piante di peperoncino piccante, soprattutto se coltivate come annuali, raggiungono dimensioni minori.
A circa 10 – 15 cm dal terreno il fusto principale emetterà tre rami, dai quali a ogni nodo, riconoscibile per la presenza di un fiore, il ramo si dividerà in due, proprio a forma di “Y”, emettendo quindi due nuovi piccoli rami.
Per mantenere le piante di peperoncino sotto controllo, basterà eliminare uno dei due rami, che si svilupperanno a ogni biforcazione, tendenzialmente privilegiando quello che tenderà a orientarsi verso l’esterno.
L’eliminazione di questi rami dovrà essere effettuata con delle apposite forbici da potatatura , che dovremo sempre utilizzare ben pulite e disinfettate.
Pacciamatura e consociazioni del peperoncino
Per migliorare l’idratazione delle piante di peperoncino coltivate nell’orto balcone, è efficace effettuare sopra al terreno di coltivazione uno strato di pacciamatura, in grado di preservare l’umidità residua delle irrigazioni da una veloce evaporazione.
I classici contenitori di coltivazione, infatti, indipendentemente dal materiale di cui sono costituiti, non garantiscono un adeguato mantenimento d’umidità, come avviene invece nell’orto classico, poiché sono esposti al sole non solo sulla superficie ma anche sulle pareti.
Uno strato di paglia o qualche centimetro di apposita corteccia pacciamente garantiranno al substrato di coltivazione un migliore mantenimento d’umidità all’interno del vaso, che gioverà alle piante e permetterà al coltivatore di diminuire l’apporto idrico durante la giornata.
Le piante di peperoncino coltivate in vaso possono essere accostate a vasi contenenti erbe aromatiche, come il basilico, in grado di allontanare in maniera naturale parassiti o insetti dannosi per i peperoncini.
Protezione invernale per la pianta di peperoncino
Forse non tutti sanno che la pianta di peperoncino è una coltura perenne, ovvero, al contrario di quasi tutte le altre piante da orto, il peperoncino può vivere per svariati anni.
In Italia, a causa delle basse temperature invernali, poche persone riescono a preservare le proprie piante, affinché l’anno seguente possano nuovamente fruttificare, senza il bisogno di effettuare una nuova semina o di andarle a comperare.
La prerogativa principale che dovremo tenere a mente è che le piante di Capsicum non tollerano temperature inferiori ai 12 °C.
A seconda della regione in cui vivete, quando arriverà l’autunno e la temperatura minima si avvicina a 12 °C, sarà fondamentale collocare la pianta in un posto protetto, che potrà essere una serra riscaldata, oppure potrete spostare il contenitore all’interno della vostra abitazione.
Il vaso dovrà essere posizionato vicino ad una fonte luminosa e lontano dai caloriferi e, anche se la pianta andrà in riposo vegetativo, di tanto in tanto non dobbiamo dimenticarci da dargli da bere.
Quando arriverà di nuovo la primavera inoltrata, si potrà ripulire la pianta da eventuali rami secchi e posizionarla nuovamente sul proprio balcone, dove gradualmente ricomincerà a vegetare.
Avversità principali del peperoncino: malattie e parassiti
Le avversità che possono infastidire le piante di peperoncino piccante sono le medesime elencate anche nella coltivazione dei peperoni dolci.
Riporto, di seguito, le principali malattie e insetti dannosi, elencati in maniera equivalente nell’analogo articolo dedicato alla coltivazione dei classici peperoni dolci.
Malattie fungine del peperoncino
- Oidio: conosciuto anche come mal bianco, è una patologia fungina che può presentarsi anche sulle piante di peperoncino coltivate in vaso.
Si manifesta formando una leggera patina bianca sulle foglie, talvolta visibile anche a chiazze. Nell’orto balcone, usando prodotti rispettosi dell’ambiente e degli insetti impollinatori, questa malattia può essere tratta con bicarbonato di sodio.
La prevenzione, tuttavia, in agricoltura biologica è sempre da considerare come primo interesse del coltivatore, che dovrà quindi adottare sistemi di coltivazione precauzionali atti a mantenere la pianta in salute.
Non bagnare le foglie durante le irrigazioni, un corretto sesto d’impianto e una giusta esposizione solare sono le prime regole base, da adottare, per salvaguardare le piante da orto coltivate in vaso. - Marciume del colletto: questa patologia fungina, conosciuta anche come marciume basale, è causata dal fungo Fusarium oxysporum.
Analogamente a come può avvenire sulle piante di pomodoro e di peperone, anche sul peperoncino si manifesta generando secchezza ai danni del settore basale del fusto principale, progredendo con indebolimento generalizzato dell’intera pianta attaccata.
Per prevenire questo pericoloso fungo, in grado di rovinare l’intera produzione di peperoncini, fare attenzione durante la messa a dimora della pianta all’interno del contenitore prescelto: il pane di terra dovrà essere adagiato nel terreno al giusto livello, preservando il colletto della pianta e garantendo a questa delicata zona una corretta areazione. - Muffa grigia: conosciuta anche come botrice, è una malattia fungine in grado di attaccare il peperoncino come molte altre piante da orto.
Può manifestarsi in presenza di temperature comprese tra 15 e i 25 °C, causa macchie decolorate ai danni delle foglie che, col passare del tempo, tenderanno a necrotizzare manifestando a questo punto la tipica muffa di color grigio.
Nell’orto balcone, anche per questa patologia, delle buone regole di coltivazione, precedentemente descritte, saranno tuttavia in grado di prevenire l’insorgenza della botrice.
Fisiopatie del peperoncino
- Marciume apicale: le piante colpite da questa fisiopatia generano peperoncini che manifestano marciume ai danni della zona inferiore del frutto. Per prevenire questa fisiopatia è indispensabile fornire alle piante coltivate in vaso un apporto idrico regolare e bilanciato.
Anche la carenza di calcio dal terreno può favorire l’insorgenza di questo marciume. Togliere dalla pianta i frutti interessati dal marciume apicale e apportare una concimazione a base di calcio.
Durante la preparazione del substrato di coltivazione, è possibile mescolare al terreno gusci d’uovo finemente tritati che, durante il periodo estivo, rilasceranno gradualmente l’alto contenuto di calcio di cui sono ricchi. - Scottatura del peperoncino: questa avversità si manifesta abbasta frequentemente anche per i peperoncini coltivati in vaso. I frutti interessati manifestano chiazze di colore giallo – marrone, causate da eccessiva esposizione solare o temperature particolarmente alte.
Nell’orto balcone, questa complicanza ai danni dei frutti si può prevenire fissando delle reti ombreggianti da utilizzare in caso di giornate particolarmente torride o, più semplicemente, spostando i vasi di coltivazione, se di modeste dimensioni, in angoli del balcone maggiormente ombreggiati.
Insetti nocivi per le piante di peperoncino
- Afidi: piccoli insetti di colore verde o nero, che si manifestano in colonie nutrendosi della linfa della pianta attaccata, togliendo vigorosità e creando pericolosi punti d’accesso per malattie o virosi.
Appena si nota la comparsa di afidi sulle piante di peperoncino coltivate in vaso, è necessario intervenire repentinamente preparando macerati a base d’aglio. Anche il sapone molle potassico è un rimedio efficace contro l’attacco degli afidi. - Aleurodidi: sono dei piccoli moscerini color bianco che attaccano la pianta di peperoncino stabilizzandosi sulla pagina inferiore delle foglie, dove succhiano la linfa per nutrirsi, creando deperimento generalizzato della pianta.
Nell’orto balcone, fortunatamente, non è facile incappare in questi fastidiosi insetti poiché, solitamente, sono più soggette all’attacco della mosca bianca le colture di peperoncino coltivate in serra.
Se nell’orto balcone dovessimo comunque notare un attacco di aleurodidi, i rimedi più efficaci, accettati in agricoltura biologica, sono macerati a base d’aglio o ortica. - Ragnetto rosso: il nome scientifico di questo acaro è Tetranychus urticae; è di piccolissime dimensioni e solitamente se ne notano solo i danni che apporta a svariate piante da orto e da frutto.
Anche i peperoncini coltivati in vaso possono essere attaccati dal ragnetto rosso, che causa danni all’apparato fogliare, con vistosi ingiallimenti e accartocciamenti.
In agricoltura biologica, questo acaro viene principalmente combattuto con un insetto antagonista, la coccinella. Potete attirare questi graziosi insetti sul vostro balcone, con l’ausilio di fiori e piante aromatiche: saranno piacevoli da vedere e utili per la lotta preventiva al ragnetto rosso e afidi.
In presenza di un attacco massiccio del ragnetto rosso, si possono preparare macerati d’aglio o d’ortica, da nebulizzare sull’intera parte aerea della pianta.

Quando raccogliere i peperoncini
Le moltissime varietà di peperoncino piccante che esistono in tutto il mondo hanno tempistiche di maturazione molto diverse tra loro.
A seconda della cultivar, infatti, possono trascorrere dai 30 ai 70 giorni dal momento dell’allegagione del fiore prima che in frutto sia pronto per essere raccolto.
Generalmente possiamo affidarci a dei fattori estetici del frutto per capire quando è maturo, tra cui il più indicativo è certamente il colore. Sia che la varietà coltivata preveda frutti maturi di colore verde, viola o rosso, la vivacità e la completa colorazione del frutto faranno da segnale al coltivatore che il momento è adeguato per staccare il peperoncino dalla pianta.
Un altro fattore che potrà aiutarci sarà la morbidezza, più un frutto sarà morbido e dall’aspetto ringrinzito, più sarà maturo. Appena ci accorgiamo di questi segnali, sarà il caso di prelevare i peperoncini dalla pianta affinché i frutti rimanenti abbiano a disposizione maggiori sostanze nutritive per arrivare anch’essi, in minor tempo, a completa maturazione.
Dall’orto alla cucina…
Innumerevoli sono i piatti tipici di moltissimi Paesi di tutto il mondo che beneficiano dell’aggiunta di questo particolare ortaggio. Ad esempio, un pizzico di peperoncino piccante viene usato nella preparazione delle polpette di melanzane, per insaporirle.
Dai classici spaghetti, aglio, olio e peperoncino, must della tradizionale cucina mediterranea, alle salse a base di pomodoro dal tocco effervescente grazie all’aggiunta di peperoncini.
Per conservarli, si predilige l’essicazione con apposito strumento , in grado di controllare temperatura e ventilazione, oppure possono essere mantenuti in freezer e appoderati al bisogno.