Il peperone è un comune ortaggio che appartiene, come pomodori, melanzane e patate, alla famiglia delle solanaceae. Anche il peperone predilige quindi zone calde per crescere correttamente e per donare buoni frutti.
Questa pianta è originaria del sud America e probabilmente si è evoluta tra Brasile e Bolivia, per poi espandersi in tutta l’America latina. Oggi viene coltivato in moltissimi paesi di tutto il mondo dove le condizioni climatiche sono favorevoli.
Se parliamo di peperoni, è essenziale suddividerli in due tipi: quelli che sviluppano un frutto grosso e quelli che sviluppano un frutto piccolo. I primi, detti anche a campana, per la loro caratteristica forma, sono i più dolci. Mentre i secondi, ovvero quelli a frutto piccolo, comunemente chiamati peperoncini, generano un frutto piccante.
Entrambi i tipi possono sviluppare frutti di diverse forme e diversi colori, solitamente compresi tra il giallo, l’arancione e rosso, mentre se il frutto resterà verde sarà sicuramente più acerbo.
In questo articolo ci concentreremo sul peperone a campana, ossia quello che sviluppa frutto grosso e privo di capsaicina, sostanza in grado di generare la piccantezza nel frutto, presente invece nel peperoncino.
Terreno ideale e concimazione
Il peperone è una pianta che richiede un terreno ben lavorato, in modo da renderlo sciolto e molto drenante. Queste caratteristiche aiuteranno le piante a crescere in salute e a prevenire patologie derivanti da ristagni idrici. Nei piccoli orti di casa possiamo adoperare una vanga, con la quale sarà indispensabile cercare di smuovere il terreno più in profondità possibile.
Per coltivare al meglio le piante di peperone è molto importante anche apportare sostanze nutritive nel terreno. Letame maturo, 4 – 6 kg. ogni m2, oppure stallatico o pollina in quantità minori, 0,40 – 0,60 kg. ogni metro quadrato. Dopo la concimazione iniziale, che solitamente avviene circa due mesi prima del trapianto in orto, non è necessario concimare ancora il terreno durante il ciclo vegetativo.
Semina del peperone
A partire dal mese di marzo, la semina del peperone deve iniziare in un luogo protetto e luminoso, se serve riscaldato, dove la temperatura non scende mai al di sotto dei 12°C. Saranno necessari dei vasetti singoli del diametro di 8 – 10 cm, della terra soffice e la semenza prescelta.
Compattare bene la terra dentro ogni contenitore e riporre 2 o 3 semini per ogni vasetto, a circa 1 cm di profondità, mantenendo sempre umido il terriccio. Sistemare i vasetti in posizione soleggiata e mantenere tale esposizione anche dopo la germinazione. Appena le piantine raggiungono l’altezza di 2 – 3 cm, scegliere la più robusta eliminando le altre, in maniera da lasciare una sola piantina per vaso.
Clima ideale e esposizione
Il peperone ama temperature miti con estati calde e una piena esposizione solare. Alcune varietà di questo ortaggio, tuttavia, soffrono parecchio punte di calore eccessive che possono addirittura portare alla scottatura del frutto. Durante queste evenienze, che hanno caratterizzato il clima estivo degli ultimi anni anche nell’Italia settentrionale, si possono aiutare le piante di peperone con del telo ombreggiante affinché ricevano meno sole, che sarà comunque da rimuovere appena le temperature rientrano nelle medie stagionali.

Irrigazione e pacciamatura
L’irrigazione del peperone va eseguita considerando il periodo vegetativo. Durante la primavera va irrigato solamente se le piogge mancano da parecchi giorni e ci accorgiamo che il terreno sta diventando arido e secco. Con l’arrivo dell’estate, che coincide spesso con lo sviluppo dei primi frutti, l’apporto idrico va aumentato, in maniera da garantire la quasi costante umidità del terreno.
Per ottenere un buon risultato, e per non consumare troppa acqua nel periodo più caldo, un’operazione molto valida è quella di pacciamare il terreno attorno alle radici delle nostre piante di peperone. Così intervenendo, potremo garantire un’umidità adeguata al terreno ed evitare la formazione di fastidiose erbacce infestanti.
Trapianto in orto e sesto d’impianto
Quando il pericolo di brinate è terminato, e anche la temperatura notturna non scende al di sotto dei 13°C, si potranno trapiantare le nuove piantine all’esterno. Questa operazione va effettuata tenendo conto degli spazi vitali necessari per garantire piena esposizione solare senza che le piante, quando saranno cresciute, possano farsi ombra a vicenda.
Sulla stessa fila mantenere quindi 50 – 60 cm tra 2 piante; se vogliamo coltivare più file mantenere 80 – 90 cm tra ognuna di queste.
Se potete, evitate di mettere a dimora le piante di peperone dove prima sono stati coltivati pomodori o patate, poiché tutti questi ortaggi possono essere attaccati dalle stesse malattie.
Sostegni e potatura
Sebbene la pianta di peperone non necessita assolutamente di tutori, tali sostegni possono aiutare la coltivazione per prevenire danni causati da eventuali forti venti. Inoltre potranno aiutare le piante a mantenere una posizione verticale durante tutto il ciclo vegetativo, specialmente quando la pianta avrà sviluppato pesanti frutti. Solitamente vengono utilizzate le classiche canne di bambù, ma anche pali appositi da orto o una rete a maglia quadra andranno bene.
Per ottenere peperoni di buone dimensioni è necessario eseguire delle potature di contenimento affinché la pianta possa convogliare maggiori energie sui rami restanti. Questa operazione va eseguita anche per mantenere la pianta meno folta, permettendo ad aria e sole di penetrare anche al suo interno e per prevenire patologie o marciumi classici del peperone.
Dopo lo sviluppo del primo fiore, che solitamente avviene tra i 25 e i 35 cm. dal terreno, la pianta svilupperà 3 biforcazioni principali. Successivamente questi 3 rami andranno a produrre, ognuno, un fiore, per poi diramarsi in 2 biforcazioni. Arrivati a questo punto inizia la vera e propria potatura di contenimento del peperone; andremo quindi a scegliere il ramo più robusto spezzando o tagliando l’altro prima che superi la lunghezza di 4 cm.
La potatura del peperone prosegue ogni qualvolta la pianta sviluppi una biforcazione, mantenendo sempre un solo ramo nuovo. Eliminare anche eventuali foglie basse che toccano il terreno e femminelle ascellari, come avviene analogamente anche per i pomodori.

Quando sono pronti i peperoni
La raccolta del peperone va eseguita quando il frutto ha raggiunto il massimo della propria maturazione, per poterlo assaporare all’apice delle proprie qualità. Il tempo necessario per una completa maturazione dipende anche dalla varietà prescelta. Solitamente i primi frutti si raccolgono 70 – 90 giorni dopo l’allegagione del fiore, cioè quando il peperone da verde inizia a diventare colorato e maggiormente lucente.
Tagliare sempre il picciolo del peperone con una forbice; non operare mai in maniera diversa poiché, strappandolo, si potrebbe danneggiare o rompere la branca.